Domande di un lettore operaio

di Bertolt Brecht  

Frida Kahlo Il mio vestito è appeso là o New York, 1933 Olio e collage su masonite, cm 46 × 50 Monterrey, FEMSA © Banco de México Diego Rivera & Frida Kahlo Museums Trust, México D.F. by SIAE 2014

Tebe dalle Sette Porte, chi la costruì?

Ci sono i nomi dei re, dentro i libri.

Sono stati i re a trascinarli, quei blocchi di pietra?

Babilonia, distrutta tante volte,

chi altrettante la riedificò?

In quali case, di Lima lucente d’oro,

abitavano i costruttori?

Dove andarono, la sera che fu terminata la Grande Muraglia,

i muratori?

Roma la grande è piena d’archi di trionfo.

Su chi trionfarono i Cesari?

La celebrata Bisanzio

aveva solo palazzi per i suoi abitanti?

Anche nella favolosa Atlantide

la notte che il mare li inghiottì,

affogavano urlando aiuto ai loro schiavi.

Il giovane Alessandro conquisto’ l’India.

Da solo?

Cesare sconfisse i Galli.

Non aveva con sè nemmeno un cuoco?

Filippo di Spagna pianse, quando la flotta

gli fu affondata. Nessun altro pianse?

Federico II vinse la guerra dei Sette Anni.

Chi, oltre a lui, l’ha vinta?

Una vittoria ogni pagina.

Chi cucinò la cena della vittoria?

Ogni dieci anni un grand’uomo.

Chi ne pagò le spese?

Quante vicende,

tante domande.

 

L’IMMAGINE: «Il mio vestito è appeso là o New York» (1933) di Frida Kahlo

Redazione
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