Domande ingenue ai giovani parlamentari (Pd e Sel)

di Bozidar Stanisic

Se i cosiddetti tempi – nel loro contesto sociale, politico, culturale e umano – fossero almeno un po’ più normali, quest’articolo potrebbe considerarsi una lettera ai giovani nelle liste del Pd e di Sel, spedita da un potenziale elettore. Dubito sull’eventuale risposta peròmi lascio prendere da domande concrete. Lo faccio per un motivo davvero semplice: anche se una scelt elettorale – espressa da chi pensa non solo nella cabina dei seggi – da tanto tempo è considerato come un «chi-se-ne-frega di un voto più o meno», io lo vedo in una luce diversa, cioè che significhi un «non-ti-do-il-mio-voto» perché non credo che nel votare debbano darsi assegni in bianco. Ecco, te lo firmo, mi fido da qui in avanti.

Nel mio piccolo di elettore mi chiedo come si comporteranno tutti questi giovani, alcuni giovanissimi, se saranno eletti al Parlamento. Seguiranno la linea “riformistica” del Pd di 13 anni fa che ha creato le basi per la precarietà al lavoro con oltre 50 modalità di contratti in nome della mobilità?

Proveranno a cambiare l’errore numero uno del nuovo millennio con cui le scuole private sono messe a pari di quelle pubbliche?

Cambieranno la sostanza del parassitismo nella politica e nel settore pubblico, a partire dall’immoralità degli stra-guadagni, incluse le dirigenze (da Roma ai Comuni) per non parlare delle pensioni assurdamente alte?

Sono pronti a creare la linea politica che nel lavoro – e non nelle banche

o giochi della finanza – vede quel valore che da tempo è offuscato dai produttori

della nebbia in questo Paese?

Capiranno che da tanto tempo l’immigrazione (nel suo complesso ha cambiato questo Paese) non merita di essere fuori da ogni agenda politica?

Seguiranno solo la linea delle guide dei loro partiti oppure saranno propositivi per i cambiamenti radicali a 360 gradi, incluse le riforme sulla posizione dei giovani in questa società la quale egoisticamente dimentica che il futuro non sono i vecchi ma le generazioni in arrivo?

Al lavoro nel Parlamento arriveranno con il trasporto pubblico, dando un segno della modestia umana e politica? In questo modo potranno capire quanta gente soffre per questa crisi insensata.

La lista delle domande è più lunga, però mi fermo qui.

E ripeto che nessun assegno bianco dovrebbe essere richiesto solo perché qualcuno ci dice che il candidato è giovane. D’aspetto certo sì, ma com’è nell’animo e nel progetto che ci offrirà?

 

Redazione
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18 commenti

  • Risposte (ingenue) da un candidato di SEL

    Da giovane candidato, il più giovane, nella lista di SEL per l’estero, leggo e rispondo con piacere a questa lista di domande che sono in molti casi le stesse che avrei posto io se fossi stato sull’altro lato della barricata.

    Seguiranno la linea “riformistica” del Pd di 13 anni fa che ha creato le basi per la precarietà al lavoro con oltre 50 modalità di contratti in nome della mobilità?

    No, non seguirò la linea “riformistica” del PD. Non seguirò proprio il PD a dirla tutta, essendomi candidato in un altro partito che, ne sono certo, manterrà la sua indipendenza politica e progettuale all’interno di un’alleanza che pure reputo necessaria. Piuttosto rilevo con piacere che il “vento della storia” soffia forte verso sinistra e anche dalle parti del PD. Quella tendenza comune non solo al PD, che 13 anni fa ancora non c’era, ma a molti partiti del socialismo europeo di pensare di dovere in qualche modo “adeguare” le proprie ragioni sociali al contesto internazionale di globalizzazione ha mostrato tutta la propria miopia a partire dalla crisi del 2007. Serve, al contrario ripartire dalla difesa delle “ragioni costituenti” della sinistra, nella difesa del lavoro e dei citi più deboli. Con le riforme certo, magari non “riformistiche”, a partire da quella del lavoro.

    Le 47 forme contrattuali attualmente presenti sono lo specchio di due cose: la tendenza italiana a creare una selva di norme pasticciate e il tentativo di affrontare la sfida della globalizzazione riducendo il costo del lavoro. La mia risposta, quella di SEL è non solo la riduzione del numero di contratti ma anche un serio programma UNIVERSALE di ammortizzatori sociali: il reddito minomo garantito di cui ha finalmente parlato anche Bersani.

    Proveranno a cambiare l’errore numero uno del nuovo millennio con cui le scuole private sono messe a pari di quelle pubbliche?

    La prima manifestazione cui partecipai fu a 14 anni contro i finanziamenti alla scuola privata voluti dall’allora governo di centrosinistra, ministro dell’istruzione Berlinguer. Da allora, non ho cambiato idea. I soldi dello stato devono andare alle scuole pubbliche.

    Cambieranno la sostanza del parassitismo nella politica e nel settore pubblico, a partire dall’immoralità degli stra-guadagni, incluse le dirigenze (da Roma ai Comuni) per non parlare delle pensioni assurdamente alte?

    Spero di si. Tante cose si possono fare, credo che la maggior fonte di sprechi sia a livello locale, ma certamente strumenti di trasparenza come l’anagrafe pubblica degli eletti possono rendere molto più incisiva l’azione di riforma dei buchi neri. Sicuramente è da rivedere anche l’assurda legge sui rimborsi elettorali che non richiede nemmeno una rendicontazione delle spese sostenute in campagna elettorale.

    Sono pronti a creare la linea politica che nel lavoro – e non nelle banche o giochi della finanza – vede quel valore che da tempo è offuscato dai produttori della nebbia in questo Paese?

    Chiaro. Serve ripartire da una politica industriale, da un piano per il lavoro e la piena occupazione. E’ una sfida che non riguarda ovviamente me ma l’intero centrosinistra, la possibilità di mettere in campo un serio progetto di sviluppo del paese. Idee ne ho, ne abbiamo come partito, certamente crediamo nella centralità del lavoro e della creazione del valore.

    Capiranno che da tanto tempo l’immigrazione (nel suo complesso ha cambiato questo Paese) non merita di essere fuori da ogni agenda politica?

    Figurati, secondo me le politiche del lavoro e quelle dell’immigrazione sono strettamente legate. Al primo punto metterei il rispetto dei diritti umani anche nei CIE e nei paesi mediterranei da cui partono i barconi. Poi il punto per noi è anche diventare un paese accogliente e invitante per l’immigrazione qualificata. Il problema nostro non è il brain drain, che è fisiologico per certi versi, ma che non siamo attraenti per i giovani brillanti degli altri paesi. E non è solo un problema di lingua.

    Seguiranno solo la linea delle guide dei loro partiti oppure saranno propositivi per i cambiamenti radicali a 360 gradi, incluse le riforme sulla posizione dei giovani in questa società la quale egoisticamente dimentica che il futuro non sono i vecchi ma le generazioni in arrivo?

    Il mio motto è: Riprendiamoci il futuro! Ce l’ho con quelli della mia generazione. La candidatura ha anche questo senso…

    Al lavoro nel Parlamento arriveranno con il trasporto pubblico, dando un segno della modestia umana e politica?

    Vivendo a Londra ti rigiro la domanda, Ryan Air è trasporto pubblico? Anche se io preferisco easyjet 😉

    E ripeto che nessun assegno bianco dovrebbe essere richiesto solo perché qualcuno ci dice che il candidato è giovane. D’aspetto certo sì, ma com’è nell’animo e nel progetto che ci offrirà?

    Ai lettori l’ardua sentenza!
    Andrea Pisauro
    candidato nella lista di Sinistra Ecologia e Libertà alla Camera in Europa

  • grazie Andrea
    per quel che ti conosco (ed è importante) hai la mia stima e, se fossi un italiano all’estero (in fuga?), probabilmente ti voterei.
    Essendo invece “recluso” in Italia credo che stavolta non voterò proprio alle politiche…
    (scandalo?)
    … Mentre voterò Sandro Medici (che stimo) come sindaco per Roma (son tornato temporamente nella mia città natale e dunque elettore lì)
    Perchè non votare alle politiche? Preciso che di solito voto il “meno peggio”, senza entusiasmi ma voto. Ma stavolta no.
    Provo SCHEMATICAMENTE a spiegarmi
    – si votano persone delle quali ci si fida (politicamente e/o umanamente) ma una legge infame mi impedisce di scegliere in alcune liste uomini e donne che credo non siano in vendita al miglior offerente;
    – si votano partiti (o coalizioni) dei quali (o delle quali) si condivide se non tutto il programma almeno una parte: nel programma di Sel ci sono molti punti per me condivisibili e chiari ma l’alleanza con il Pd mi pare una trappola mortale; quanto a Ingroia & c… come sono nate le liste (cariche di zombi) chiude per me ogni possibilità di dialogo; per tacere del leaderismo detestabile (ma qui il problema è anche in Sel);
    – una volta si votava anche per i programmi (che ora sono evanescenti), per il radicamento sociale (ah-ah), per il lavoro culturale, politico e sociale che quel partito portava avanti (rido per non piangere), per la minima coerenza dei comportamenti quotidiani. Pensiamo ora ai candidati e alle candidate… giovani e no: cosa fanno, dove? A parte poche eccezioni (quelle che appunto voterei, se potessi scegliere) della stragrande maggioranza NULLA si sa. Questo punto, se altri non ve ne fossero, esclude che io possa votare sconosciute/i tipo 5stelle&griilli vari.
    Sono solamente appunti veloci. Sermpre pronto a discutere e soprattutto a prendere atto che la realtà cambia (ma per realtà intendo i fatti, cioè tanto per esser chiaro: se Bersani vota per anni TUTTE le spese militari non gli credo quando in campagna elettorale dice che bisogna ridurre gli F-35; ed è solo un esempio fra i tanti e non riguarda solo il Pd).
    Un amareggiato e preoccupato, ma soprattutto incazzato, db (che ovviamente fa politica… o ci prova; ma in altro modo)

  • C’è anche qualcun altro che si potrebbe votare. E si potrebbe aiutare (solo oggi) a raccogliere le firme. Chissà.

  • …”Al primo punto metterei il rispetto dei diritti umani anche nei CIE e nei paesi mediterranei da cui partono i barconi.”… Cioè il candidato non è per l’abolizione dei Cie, ma per la loro umanizzazione …
    mi dispiace, solo vuoto pneumatico … scusatemi …

    • Caro Gino, penso che il rispetto dei diritti umani venga prima di ogni altra considerazione. Poi possiamo farne altre e se me lo chiedi penso che ci voglia una legge sul diritto d’asilo e quindi il superamento dei CIE. Non sono il massimo esperto del tema ma da qua al vuoto pneumatico direi che ce ne passa.

      Saluti,
      Andrea

  • Ciao Daniele, non sono più tanto giovane (38 anni) e non sono in posizione eleggibile, ma mi sento coinvolta perch nel progetto ci credo fermamente e sono candidata nelle liste di Sel in Toscana.
    Non credo che votare sia una delega in bianco, anzi il contrario, chi governa ha bisogno dei cittadini. Da amministratore locale ti dico che è brutto governare adesso che la politica si fa su fb e non ci si ritrova a parlare, e coinvolgere le persone adesso è davvero complicato.
    Ho osteggiato come ho potuto chi nelle file del partito comunista si è innamorato del neoliberismo privatizzando i servizi, permettendo alla finanza di dirigere la politica e non viceversa, chi si è permesso di umiliare il lavoro in nome di non si sa cosa.
    Eppure oggi credo che per forza ci sia un ripensamento e oggi molto più di ieri la coalizionedi centro-sinistra è a sinistra con tutto il bagaglio e culturale e politico che questa parola si porta dietro.
    Quando fai politica ti devi interrogare sugli obbiettivi, andare in parlamento con una lista che ha pochi punti percentuali serve solo a chi pensa che la politica sia testimonianza e non realmente a creare un cambiamento, che non sarà perfetto, ma sarà qualcosa. Ecco io oggi vorrei solo vedere cambiare qualcosa, qualcosa che migliori la mia vita di cittadina precaria, un obbiettivo piccolo, ma concreto.
    Io partecipo alla vita di un partito perchè voglio prendere le mie decisioni guardando in faccia le persone e poi farmi portatrice di una decisione collettiva, maturata con la discussione, aperta a tutti quegli stimoli positivi che provengono dalla società.
    Scegliere chi ti amministra non è tutto nella politica, credo che le associazioni o i movimenti di ogni tipo debbano continuare a lavorare, che i cittadini debbano svolgere le loro attività onestamente e con capacità. Credo però che non si possa vivere senza una classe dirigente che approfondisce i problemi e che amministra, che fa cioè quello che un cittadino nelle sue normali giornate non può fare.
    Quando stare nei partiti conveniva a livello personale io non c’ero, oggi che non conviene più ci sono…sto sempre dalla parte sbagliata…o forse no.
    Un caro saluto da Siena, Annalisa

  • Bozidar Stanisic

    Bozidar Stanisic ad Andrea:
    Tu hai risposto alle mie domande ingenue e umanamente non mi sentivo bene scrivendo (solo) il tuo nome (ci vogliono i nomi di tutti i giovani candidati dei partiti che, tali quali sono – con 1001 diffetto – per molti di noi restano unica scelta per migliorare qualcosa (ma “qcs” profondo) in questo paese che, credo, meriti del meglio della vita politica, sociale e culturale. Mi dispiace perchè voi, i giovani candidati, non state facendo degli incontri in vivo, così sarebbe più facile comunicarvi che cosa pensano e aspettano i cittadini stuffi e delusi innanzittutto dall’ipocrisia e dall’immoralità della politica, non risparmiata neppure quella di chi si dichiara di sinistra.
    In primis chiederi in base di che cosa sei stato scelto, chi ti ha proposto?
    Ma, vado avanti… Ecco, quando tu dici che il tuo orientamento sarà il “riprendiamoci il futuro”, con la mia mente povera arrivo subito alla domanda come lo pensate tu e tuoi compagni perchè agli slogan non ci credo da molti decenni.
    Mi suona strano, quindi poco di sinistra (quindi, esiste “di sinistra” qcs e qcn nella politica dopo il film in cui nanni moretti dice a d’alema che pronnunci una di sinistra?) quando tu vedi solo l’immigrazione legata solo al lavoro. Sai quanta gente del mondo si è mossa dai luoghi della loro vita senza propria volontà perchè colpita dalle guerre cui cause non ci lasciano l’idea che in questa europa pacificata siamo del tutto senza colpe? che in questa europa e nell’occidente dobbiamo rispettare delle leggi internazionali per la protezione delle vittime, dei profughi, degli esuli – poco o molto qualificati come operai? Sai che un giudice, di nome D’Ambrosio ha fatto un sentenza in cui appare che CIE sono i lager? Come pensi umanizzare i lager?
    Poi, è mancata la risposta sul parasitismo delle buste paghe dei politici e dell’intero management che li “aiuta”. Domani, qdo prendi la prima busta paga enorme, ti chiederai sul perchè tanti soldi? Sarà morale ciò che terrai nelle mani e molti cittadini stanno in fila nei comuni italiani a chiedere l’aiuto per sopravvivere? Certo, la piramide degli sprecchi in questo paese è più alta che immagginiamo, solo mi chiedo perchè questa grossa mancanza degli esempi personali positivi ed umani…
    Va bene, tu arriverai da Londra con con ryanair, io non ti chiedo se all’aeroporto ti aspetterà l’auto blu… spero di no, spero che tu prenda un treno o un bus urbano. Ma dirai nel parlamento basta a chi esagera con lusso di ogni genere?
    Certo, a chi scrive queste righe si potrà incollare “moralista”. Ma senza ethos nessuno chi siamo? Naturalmente, non solo in politica.

    • ciao Bozidar, sono un pò di fretta, ma mi piace il piglio delle domande. Chi mi ha scelto? Il mio circolo di SEL UK. Chi mi ha proposto? Mi sono fatto avanti da solo e ho incontrato il consenso dei miei compagni e del partito.
      Come immagino il futuro? Non basterebbero tre pagine. Provo in tre parole. Un mondo giusto, libero, e bello. Per risposte specifiche voglio domande specifiche e per una trattazione più lunga, una birra o una serata di discussione libera.
      Non penso che il problema dell’immigrazione sia legato solo a quello del lavoro, ho fatto un esempio di quanto il tema debba essere centrale nell’agenda, che rispondeva alla domanda originaria.
      Non so come umanizzare i CIE, sono per abolirli e pensare a nuove forme di controllo e gestione dei fenomeni migratori a partire da una legge sul diritto d’asilo e sui permessi di soggiorno per ricerca lavoro.
      Il parassitismo? Io non faccio politica per ricavarne qualcosa. Se la mia busta paga sarà troppo alta non lo so. Non voglio venderti demagogia spicciola, il parlamentare fa un lavoro importante e penso che lo scandalo non sia nel suo stipendio, ma nei privilegi e nell’incapacità di svolgere il proprio lavoro al servizio degli elettori. Se vedrò lussi e sprechi, li denuncerò, senza problemi.
      Quanto alle autoblu, preferisco la bicicletta. Non cambierò, non ne sarei capace.
      Di morale io ne ho una e non ho paura di quella degli altri.
      Siamo d’accordo del resto, siamo essere umani, e quindi abbiamo un ethos. Ci vorrebbe un vis a vis, per andare oltre. A presto!

  • Bozidar Stanisic

    Bozidar Stanisic ad Annalisa:

    Anche se la tua risposta, qto mi pare, è diretta a Daniele B., per me è molto interessante perchè esprime, da un lato, la volontà di fare la politica e in politica e dall’altro ci nota degli ostacoli concreti e non pocchi… Tutti noi che ancora siamo coscienti che la politica sia quell’arte del possibile, dobbiamo però chiederci sulla sostanza di quel “possibile”. Però vedo i 2 possibile: il primo – con chi e il secondo – per chi? Con chi, ritengo, comprenda la vasta e profonda partecipazione dei cittadini nella vita politica; per chi invece comprenda ciò cui siamo testimoni da lungo tempo – il politico e la politica che ci fa passivi, dellusi, impotenti e rassegnati. La tua osservazione sulla necessità di ampia partecipazione alla vita politica via associazioni e movimenti è più che giusta. Però sono testimone che molti cittadini, impegnati da anni per umanizzare il contesto sociale di questo paese, sono delusi ed arrabbiati dell’immoralità e dell’ipocrisia delle elitè, di quelle caste strapagate
    che si son da tempo allontanate dalla realtà, dai bisogni, dai progetti veri. A questo punto mi interesserebbe una tua risposta (va bene anche una laconica) a ciò che ho scritto ad Andrea perchè anche tu non hai detto nulla sulla questione morale (spese militari, costi della politica, buste paghe della casta ecc.)

  • Spero di rispondere le questioni sono molte.
    Premetto che io sono in posizione non eleggibile e che Sel ha un listino bloccato con alcuni nomi di rilevanza nazionale che non avendo perlopiù avuto incarichi politico-amministrativi (per dirne due che conosco bene Giulio Marcon della campagna “Sbilanciamoci” e “Celeste Costantino” giovane attivista antimafia) non avrebbero mai potuto vincere le primarie dei parlamentari. Le altre persone in posizione eleggibile sono state scelte attraverso le primarie per i parlamentari tenutesi a fine anno.
    Le persone sono arrabbiate e disilluse.
    Anch’io potrei essere fra queste, sono ricercatrice universitaria precaria. Mi occupo di politiche dei trasporti, collaboro all’elaborazione di progetti per il miglioramento del tpl e del servizio ferroviari, nella mia vita ho contribuito a salvare dalla chiusura una linea ferroviaria con un progetto di turismo su treni storici. Vivo in una famiglia che usa una sola auto e ho sempre usato i mezzi pubblici, anche se spesso sono azioni di pura resistenza.
    Dal 1994 faccio parte di una ong con la quale abbiamo portato avanti i temi della cooperazione internazionale, del diritto alla terra, del contrasto alle banche armate, della lotta per l’acqua pubblica. Ero a rischiare la vita a Genova nel 2001.
    Ho patito la chiusura che molti partiti, quasi tutti hanno, avuto rispetto ad esperienze politiche diverse come la mia. Però perchè esserne arrabbiati proprio ora che si percepiscono i primi segnali di apertura? Vai a vedere il tasso di rinnovamento fra le persone presenti dentro Sel e persino nel Pd.
    Sulla questione morale ritengo che gli sprechi e gli inutili privilegi vadano aboliti e insieme vada riconosciuto il valore delle responsabilità che ciascuno nei propri ruoli istituzionali va ad assumersi quando viene eletto, come è normale che sia in qualunque ambito della nostra società. Credo che la legalità debbe essere un faro che ci guida innanzitutto nella vita di noi cittadini, non dimentichiamoci che l’evasione fiscale in Italia ha numeri da manovre finanziarie…
    Detto questo, siccome sono in posizione non eleggibile, resterò una cittadina qualunque e allora mi domando se quello che si chiede lo si voglia davvero. Dentro Sel e all’interno della sinistra c’è fame di partecipazione, hai mai provato ad avvicinarti ad un circolo e poi a frequentarlo? Se fossi a Siena vedresti un bel gruppo, con molte persone piene di energie e di voglia di cambiare con esperienze diverse, che stanno affrontando oggi questioni più grandi loro.
    I partiti non possono essere più uguali a quelli che abbiamo conosciuto finora e la partecipazione attiva (non solo al voto) è l’unica garanzia di una condotta morale etica, molto più delle regole.
    Oggi c’è la stessa senzazione che si ha all’indomani di un incidente aereo, si ha paura di volare prorpio quando paradossalmente ci saranno più controlli.
    Siamo consapevoli che non ribalteremo il mondo, ma siamo altrettanto consapevoli che i risultati grandi o piccoli che otterremo significheranno il miglioramento alcune situazioni di vita difficili. Sarà poco, ma in questo momento per me sarebbe già una grande soddisfazione.
    Cominciamo a credere davvero che la politica sia partecipazione e assunzione reale di responsabilità, ricominciamo a capire che la politica non si fa solo sul web ma discutendo, mediando le proprie posizioni per far sì che non i singoli, ma le comunità ricomincino a contare.
    Spero di aver risposto, un caro saluto, Annalisa

  • bozidar stanisic

    Bozidar Stanisic ad Annalisa:
    cara annalisa,
    scambiate alcune righe con te ho capito più di qualcosa di te.
    In breve: se – malgrado tutto che mi hai spiegato – ti troverò sulle liste del sel, farò la crocetta al tuo nome.
    sei stata disponibile, vedo una linea programmatica (di cui spero che, se sarai eletta, passi dal dire al fare quanto prima possibile insieme ai tuoi colleghi, giovani e volenterosi per cambiare lo stato attuale di cose).
    con saluti, bs
    p.s. non trov però che sia giusto nel rispondere alle domande concrete, dire a chi ne pone se qche volta si è avvicinato ad un circolo. mi son rivolto con delle domande concrete ai futuri parlamentari giovani, poi direttamente a te e ad andrea non volendo raccontare la biografia personale.
    ogni cittadino c’è l’ha; nessuna, credo, sia priva dei significati.

  • bozidar stanisic

    Bozidar Stanisic ad Andrea:
    car andrea,
    credo tu abbia ragione dicendo che un uncontro diretto con degli interssati dei cambiamenti socialmente ed economicamente positivi in questo paese possa esserci utile (quindi a tutti)…
    e soprattutto per ragionare sui cie e sull’immigrazione.
    non codnivido di nulla le tue espressioni sugli stpendi: non si tratta di nessuna demagogia – essere strapagati è immorale. se tu e tuoi colleghi gioivani dei banchi del parlamento ragionate in questo modo, è una cosa grossa, davvero negativa.
    con saluti, bs

    • Al volo proprio, non conosco le cifre, ma a memoria non mi pare che il problema dei parlamentari siano gli stipendi, nemmeno comparando rispetto agli altri paesi, ma la pensione e i privilegi aggiuntivi. Su queste cose prometto il mio impegno di riforma.
      Se vuoi ragioniamo di cifre, che ragionare di numeri con gli agettivi è foriero di equivoci!
      Ciao

  • Ciao, ti ringrazio per averci dato la possibilità di chiarire alcuni punti importanti.
    Nel rispondere non volevo offendere, pensavo più ad un “tu” collettivo. Vuole essere un invito a tutti a tornare a fare politica attiva, a conoscere le persone e a organizzare le cose insieme. Si potrebbe così riscoprire che fare politica è faticoso, ma anche divertente e ti fa sentire più tuoi i luoghi in cui vivi. Tu sapessi quanto mi costa andare a chiedere il voto alle persone che ti guardano come se stessi facendo qualcosa solo per te stesso senza capire che dietro ci sono gruppi di persone che lavorano…
    A presto, grazie di nuovo.
    (sono su fb. Annalisa Giovani)
    Annalisa

  • bozidar stanisic

    Bozidar ad Andrea:
    Gli stipendi e i privilegli vari sono legatissimi fra loro, nessuna diffesa degli stipendi non è morale, nè in confronto con gli altri paesi (fai un confronto con i paesi nordici, ma pure altri), nè in confronto con un ethos basilare…Certo, ragionare di cifre è utile, forse meglio sia farlo di sostanza dei “2 conti” del maggior numero di parlamentari (inclusi quei regionali, provinciali e, perchè non, dei comuni grandi e medi, non evitando la questione del managemente parassitario… tu sai qto guadagnano i secretari dei comuni,
    a partire da quei di oltre 30.000 abitanti? tanto, tanto, che dico, a volte: povero il re di Spagna!)… e questi “2 conti” (faccio parlamentare, in un mandato guadagno per la casa, per…ecc.) sono una delle cose più sciffose e indecenti nei riguardi della cittadinanza che campa ogni giorno, che tiene in piedi questo paese – dai pescivendoli ai medici, dai postini agli insegnanti, dai…ai, ma sempre onesti, che sanno bene che il lavoro debba avere un lavoro. Se non fate qcs su questo piano, se non vedete e capite che straguadagnate sulla pelle di chi vi paga, da me sarete considerati già vecchi. Lo straguadagno uccide l’anima (e per l’anima non c’è nessuna protesi, dice il colonello ne “Il profumo di donna”, film mitico anche sull’aspetto etico di una società…) E non solo da me, c’è ancora in questo paese chi pensa e chi non è senza anima. Date prima un esempio personale, poi lotate per altre cose, per la generazione dei giovani con le valigie pronte, tanti già partiti ormai… Non ci capiamo, vedo e non credo che ci sia bisogno di proseguire con delle risposte. Se anche nel gruppo SEL che ti ha proposto ragionate in questo modo, non mi meraviglio degli amici che da anni fanno scheda bianca e per i politici dicono solo: è una casta. E le caste sono vergognose. Punto.

    • ciao ti rispondo ancora perchè non mi sembra che ci capiamo. Anche io trovo, come te, che ci siano degli sprechi e dei privilegi che hanno dello scandaloso. E sicuramente se mi citi quello che accade a livello di comuni e tanto per fare un altro esempio, di gruppi regionali siamo molto d’accordo. Io però, ci metto un attimo a dirti: “si aboliamo i privilegi della Kasta”, il punto è che per metodo e stile vorrei cercare di entrare nel merito e parlare di cosa esattamente tagliare e dove esattamente ridurre lo spreco.
      L’esempio lo darò su tutto quello che avrò che riterrò sia ingiusto stai tranquillo. Ma il punto è che mi sembra tu presuma un po’ troppo su quello che penso e dovresti giudicarmi sui fatti.

  • bozidar stanisic

    per andrea:
    caro andrea oppure caro bravo andrea, ti rispondo malgrado il no (haug dei pellerossa, doveva funzionare così) espresso nell’ultima delle mie risposte…
    tu riesci a capire tutto fino alla busta paga (ipotetica o reale) del
    parlamentare.
    l’immoralità dello straguadagno nel contesto generale (inclusi dirigienti fiat, acquedotti, enel, eni, banche, montezzemolo, dirigenti inps, direttori giornali e tv e compagnia bella) che hanno portato il paese all’osso e a valiggia in mano di migliaia e migliaia dei giovani ecc.) pare sia lontana – e non solo da te.
    su quali fatti dovrei giudicarti? su quelle mosse e su quelle parole con cui seguirete direttive partitiche?
    non ti rispondo più, ok.
    bozidar

    • Caro Bozidar,

      sui fatti e le scelte che compiro’ da rappresentante in parlamento o da semplice cittadino. Fin qua, ti posso assicurare, alla politica ho solo dato, e tanto. Se fossi eletto, facciamo i conti, insieme, magari davanti a un caffe’, su cosa e come tagliare. Tanto sai come trovarmi 🙂

      A presto,
      Andrea

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