Donne, per chi non è più

di Daniela Pia
Non siamo ROBA. Proprietà di alcuno. Non siamo carne, vacche, tacchi e corpi ondeggianti su improbabili labbra. Non siamo nate a soddisfare uomini piccoli, piccoli uomini bruti. Non siamo merce contante di feste sfatte. Di menti potenti di prepotenza malata. Non siamo creature inconsapevoli, obbedienti meteore di un mondo di pene. Non siamo solo apparenza o video clonati.
Siamo.
Siamo giorni di attese e speranza
Alba e futuro di mani arrossate
Fatica di suoni sorpresi
E acqua di panni puliti
Sorrisi e capelli striati
E corse di vento maestro
Ventri pregni e vagiti
Parto di uomini e donne
E cibo fumante di erbe
Vino, aroma di autunno.
Maturo grano di giugno
Spiga nera di chicchi
Papavero fulvo e api
Miele di cardo e acacia.

Rami noi siamo
Gemme di mandorle dolci
Sagaci rughe ammantate
Scialli sul volto
Fumo di fuochi e cocci
Menta e afodelo

Prova di figlie
Cammini su sabbia e pietre
Mare in tempesta
Sassofono lento
Corda di note
Vuote del nulla
Piene di senso
Lacrime e canto
Nenia di secoli.
Femmine e donne
Madri e figlie
Matriarche del tempo
Non siamo per
Ci siamo con.
Siamo
Anche per chi non è più.

Daniela Pia
Sarda sono, fatta di pagine e di penna. Insegno e imparo. Cammino all' alba, in campagna, in compagnia di cani randagi. Ho superato le cinquanta primavere. Veglio e ora, come diceva Pavese :"In sostanza chiedo un letargo, un anestetico, la certezza di essere ben nascosto. Non chiedo la pace nel mondo, chiedo la mia".

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