Don’t worry, He Won’t Get Far on Foot – Gus Van Sant

(visto da Francesco Masala)

Robin Williams avrebbe voluto interpretare Callahan, venti anni fa, poi non se n’è fatto niente, peccato, sarebbe stato l’attore perfetto.

nel film di Gus Van Sant il protagonista, eccezionale, è Joaquin Phoenix, insieme ad altri grandi attori, come Jonah Hill, il guru che lo aiuta a disintossicarsi, triste e disponibile, con una sua ricetta per lasciare l’alcool, e anche Jack Black, nella seconda parte è veramente bravo e toccante.

fare arrabbiare chi non apprezzava le sue vignette era la specialità di Callahan, e c’era chi gliele pubblicava, meno male.

il film non è mai patetico, e neanche strappalacrime, è la storia della rinascita, accettazione, perdono, di sé e degli altri, di un uomo alcolista, verso la lucidità.

non è un capolavoro, ma quegli attori lì valgono il prezzo del biglietto, non ve ne pentirete.

ps: già nel 2012 Joaquin Phoenix era nelle mani di un santone, in The Master, di Paul Thomas Anderson (il santone era Philip Seymour Hoffman)

https://markx7.blogspot.com/2018/09/dont-worry-he-wont-get-far-on-foot-gus.html

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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