Draghi dell’altro mondo

Alcune considerazioni sul romanzo «I draghi di Chrysos» di Debora Montanari

di Fabrizio (Astrofilosofo) Melodia

Utopia andata e ritorno.

E’ un concetto che affascina e allo stesso tempo ci ripugna, proprio perché sappiamo essere solo nelle nostre menti un mondo meraviglioso dove nessuno di noi soffrirà mai più e tutte le cose saranno buone e giuste.

Utopia, l’abbiamo portata una domenica delle palme lungo la strada, piangendo il suo cadavere in quella cassa fredda e oscura.

Eppure ci sono ancora persone che non si arrendono alla morte d’Utopia, non ci si vuole arrendere alla morte del sogno, alla morte di ogni ideale.

Debora Montanari è sicuramente un fulgido esempio di questi indomabili spiriti liberi.

Bolognese, classe 1969, esperienze come giornalista radiofonica e sceneggiatrice, esperta di cinema soprattutto americano, grande sognatrice che scruta nell’oscurità, indole incentivata dalla particolarità del suo segno zodiacale, un Acquario che si libra nell’aria.

In questo suo primo poderoso romanzo (del 2007) l’autrice conduce abilmente il lettore, passo dopo passo, alla scoperta di un mondo parallelo al nostro, sconvolto da una immane catastrofe cosmica. Per sventarla, l’unico modo è ritrovare la persona originaria di quel mondo che custodisce l’antico libro con il rimedio.

La vicenda si dipana abilmente fra inseguimenti, inganni, ambiguità fino all’avvincente finale che nulla lascia al caso. Lara, la protagonista, salvatrice del mondo suo malgrado, da scettica convinta si troverà presa in un vortice senza fine, quando scoprirà che, proprio fra le amicizie più care, si nascondono individui dalle insospettate qualità.

Romanzo di fantascienza, con un pizzico di romance, si dipana con una formula da scontro spazio-temporale ben paradossato, un cocktail esplosivo.

Nelle pagine scaturiscono l’amore, l’amicizia, lo spirito di sacrificio, la necessità di superare l’incredulità dinanzi a eventi che non trovano spiegazione. Debora Montanari conduce il lettore passo passo in questa dimensione parallela, dove i draghi del titolo la fanno da padrone, ma molto distante dal fantasy classico: non si trovano saggi sauri come potremmo aspettarceli, ma qualcosa che risale quasi alla mitologia islamica.

Da tutto questo la ragione esce perdente. Soprattutto una logica che vuole il nostro mondo come il solo e unico possibile.

Non siamo né il mondo migliore, come voleva Leibniz, tanto meno l’unico possibile.

Alcune teorie eretiche pongono in luce l’esistenza di stringhe cosmiche: altro non sono che i nastri pre-registrati di universi paralleli, che ogni secondo vengono a collidere.

Quando i mondi si scontrano, ecco generarsi gli universi e le realtà spazio temporali alternative.

Non è quindi solo un bisogno dell’animo umano ritrovare l’età dell’oro (Chrysos, per l’appunto) di un mondo che non è di questo cosmo, ma una vera e propria interazione fisico quantistica, che scatena la nascita d’infiniti universi.

Un multiverso, per l’appunto, nella migliore tradizione dello scrittore Michael Moorcock, di cui, a mio avviso, l’autrice può essere considerata un’allieva in terra italica.

Non c’è che dire, l’equazione di Drake, riguardo all’esistenza di mondi abitati come la nostra vituperata Terra, andrebbe radicalmente rivista.

Debora Montanari, con la praticità e l’acume che distinguono la gente delle sue terre, riesce a imbrigliare queste materie vulcaniche e a concretizzarle in pagine di vivo realismo, che sfocia come un fiume in piena in un meraviglioso e onirico lago, oltre le montagne della ragione.

In una realtà quotidiana che ha smarrito ideali e velleità combattive e dirittura morale, in cui le sole cose che hanno valore sono quelle che passano per il filtro della scatola parlante e i processi si fanno in onda, dove sei tu a scegliere chi eliminare e chi graziare, questo libro irrompe prepotentemente in questa valle delle ombre, portando la luce dell’età dorata, della terra del sogno, che nessuna corruzione potrà mai portare via.

Utopia per sola andata ed eterno ritorno.

BREVISSIMA NOTA

Nel 2009 è uscito, sempre da Elara Libri, il seguito «La luna di Chrysos». Confido che Fabrizio Melodia alla prima occasione aggiorni la recensione… raccontandoci la seconda parte. (db)

 

Redazione
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2 commenti

  • Ricevo un lungo e interessante commento da Cdp (Cazzaro De Pignolis) esperto di fantascienza e già intervenuto in blog sia in polemica con il mio post Dick è vivo, noi siamo stati invasi che a proposito di un altro post. Sintetizzo il suo scritto e rispondo brevemente sotto. Ovviamente se Fabrizio vuole replicherà. (db)

    Sara’ che quando leggo di “fulgidi esempi” e di “indomabili spiriti liberi” io penso a qualche voce di «Fascisti su Marte» (di Corrado Guzzanti).
    Sarà che il buon Cazzaro De Pignolis può confermare che (in un incontro bolognese) questa tizia guazzalochiana racconta di come “nonciselafapiu’ per forza la gente se ne va da Bologna con tutti questi immigrati in giro nonsipuo’piu’vivere”.
    Sara’ che ricordo una sfuriata allucinante contro la principale organizzatrice di Fiuggi perche’ non dedicava tutto lo spazio a Malaguti (di cui era addetta stampa)…
    Sara’ che su di me certe addette stampa e auto-promotrici troppo insistenti hanno effetti controproducenti (in una maniera paragonabile solo ai loro equivalenti maschietti)…
    Insomma, tutti questi aggettivi per un romanzo (fantasy, in questo caso) a malapena sufficiente, che NON mi aveva fatto venire la minima voglia di comprare il seguito, mi paiono un po’ esagerati. Qualche volta non e’ obbligatorio compiacere chi ci cerca e magari ci tampina. Magari e’ il loro lavoro, ma questo non dovrebbe esimerci dal ragionare con la nostra testa.
    Ma quello che davvero mi indispone sono cose come questo sproloquio qui:
    http://www.deboramontanari.com/worlds/index.php/it/fringe-files-ita
    Ogni argomento e’ lecito nella fantascienza e nella fantasy, ma la distinzione fra scienza e letteratura deve rimanere. Gli alieni sono una cosa meravigliosa, l’ufologia e’ una cazzata. I poteri paranormali sono una metafora straordinaria, ma la parapsicologia e’ una cazzata. Le storie su Atlantide sono divertentissime (almeno in «Martin Mystere») ma i fanta-archeologi sparano cazzate; aggiungere complottisti e New Age a volonta’.
    E allora quando leggo scemenze in cui si mette sullo stesso piano «molti campi della scienza di confine, come ad esempio l’archeologia di confine o la fisica quantistica, ma anche il paranormale e l’ufologia», e che tutti questi – sempre sullo stesso piano – devono servire a chi «cerca una verita’ sull’esistenza», le palle mi cascano a precipizio (ho solo il sospetto che, se fossi una donna, mi cascherebbero le ovaie, ma qualcosa mi cascherebbe di sicuro).
    Ancora di piu’ qualcosa cascherebbe ai veri ricercatori di fisica avanzata (quantistica, qualistica, tantistica e pochistica che dir si voglia).
    Chiederei a chi scrive in blog di moderare i toni ma anche di verificare chi si stia recensendo. Sarebbe MOLTO bello se il blog ospitasse una bella galleria di articoli in stile Cicap o in stile Paolo Attivissimo nei confronti di questi venditori di balle.
    BREVE RISPOSTA
    Non commento sul libro in questione, che non ho letto. Concordo invece in toto con Cdp che «la distinzione fra scienza e letteratura deve rimanere» e ne ho scritto qui in blog, un sacco di tempo fa, sottolineando che vogliamo essere «stupiti» e non «stupidi». In genere non amo i toni enfatici (ma ognuno ha i suoi gusti e il suo stile). Concordo moltissimo su quanto sarebbe utile in blog una bella galleria di articoli in stile Cicap o in stile Paolo Attivissimo nei confronti dei «venditori di balle» ma anche delle dilaganti truffe; ne ho fatta più volte richiesta (ehi GIANNI, se stai leggendo parlo a te) ma sinora senza fortuna. Se qualcuna/o si offre… ragioniamo di come farla anche subito, anzi subbbito con tre “b” che è molto prima di subito. (db)

  • Fabrizio Melodia

    AHAHAHAHAHHA
    caro cazzaro de pignolis,
    penso che questo scritto debba essere preso esattamente cosi come sta, come una recensione…
    e come tale, incontra i gusti personali del suo redattore…
    concordo con il fatto che la distinzione tra scienza e letteratura debba rimanere, anche se troppo spesso da ambo parti possano verificarsi vere e proprie invasioni non autorizzate e certamente i tribunali internazionali ben si guardano da intervenire…
    dal canto mio, per me è un pò difficile non essere diverso… io sono un filosofo e la filosofia, come diceva borges, è un genere della letteratura fantastica… quando scrivo, non faccio propriamente fantascienza, fantasy, horror, letteratura d’evasione o scientifica… pratico il genere della filosofia… un genere che ha creato fantascientifiche visioni come la Sostanza di Spinoza (ripresa da molti autori sf, quali Dick e Harlan Ellison), o come le idee platoniche… in una mia dissertazione universitaria, fui linciato sulla pubblica piazza per aver semplicementre scritto che per me Platone è il più grande scrittore di fantascienza mai esistito…
    e adesso, da buon filosofo metafisico e rigoroso, memore della lezione di Wittgenstein, ragioniamo logicamente: cos’è la fantascienza? come la definiamo?
    Penso che questa sia una disquisizione puramente filosofica ma anche mediamente accademica come le dispute sugli universali…
    secundum rem o secundum rationem?

    bene penso che il materiale per Cazzaro de Pignolis ci sia tutto 😀

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