Due donne protagoniste nell’UE: il punto di vista di WILPF

«A tutte le amiche e gli amici per la pace e la libertà»

di WILPF (Women’s International League for Peace and Freedom)

(Foto di Olaf Kosinsky via Wikipedia)

Le donne con incarichi politici apicali potrebbero essere un motivo di gioia per un‘organizzazione femminista come WILPF, che ha fatto campagne per la partecipazione paritaria delle donne a tutti gli incarichi politici per più di 100 anni. Tuttavia, con Ursula von der Leyen e Annegret Kramp-Karrenbauer sono state elette proprio le donne che noi non vogliamo: conservatrici, obbedienti, non critiche o tantomeno ribelli. Non è davvero così che noi intendiamo “la fine del patriarcato” ( come hanno scritto i giornali tedeschi).
Viktor Orban ha avuto difficoltà a controllare il suo entusiasmo. “Abbiamo eletto una madre di famiglia tedesca, con sette figli, a capo della commissione”, ha esultato il Primo Ministro ungherese dopo la nomina di Ursula von der Leyen alla carica più alta della UE. Ora c’è da aspettarsi un cambiamento in Europa, dice il leader nazionalista di destra. “Abbiamo ottenuto un‘ importante vittoria” (Star 5.7.19). Sì, lo sappiamo, queste strutture familiari, basate sull‘ eterosessualità e la divisione sessuale del lavoro, sono strategicamente i presupposti di un governo nazionalista.

La signora von der Leyen deve il suo incarico ai capi di governo che ce l’hanno messa dopo le elezioni europee, e che sono ben noti per le loro politiche nazionaliste nei loro rispettivi paesi, caratterizzate da antisemitismo, politiche familiari e sociali regressive e sessiste, politiche migratorie razziste, abrogazione del ruolo della legge.
L‘ex Ministra della Difesa tedesca ha perorato a lungo la causa di una “politica europea comune sulla difesa “. “Oggi è un gran giorno per l‘Europa” ha detto il 13 novembre del 2017, quando i Ministri degli Esteri e della Difesa di 23 dei 28 Stati membri hanno approvato la “Permanent Structured Cooperation”, Pesco. L‘unione nella difesa dovrebbe rendere la UE più indipendente dagli USA e condurre a progetti condivisi di armamenti. La cooperazione transfrontaliera, per esempio tra la Germania e la Francia, sulla fornitura di armi all‘Arabia Saudita ha reso difficile rinforzare una politica sull‘ esportazione delle armi più restrittiva nei singoli paesi.

Annegret Kramp-Karrenbauer ha avuto un inizio mancato come presidente della CDU ed ora è in testa alla successione al Ministero della Difesa. La signora von der Leyen lascia quest‘incarico con scandali e molti soldati in missioni all‘estero. Per di più, ci sono le spese elevate per ditte di consulenza esterne, che hanno privatizzato sempre di più le attività della Bundeswehr negli ultimi anni. Il fatto che gli anni scorsi hanno mostrato “che il mondo è diventato meno sicuro” (Deutschlandfunk, 24.7.2019) non contribuisce in nessun modo ad una giustificazione del budget della difesa. E‘ con frasi vuote come queste che lei orienta il discorso sulla ” sicurezza nazionale”. Questo ha portato negli anni recenti, in modo devastante, alla giustificazione dell‘ isolamento dall‘ Europa, all’aumento della militarizzazione dei confini e delle aree (post-) conflitto, ecc.

Invece, il governo dovrebbe lavorare per combattere le cause di fondo degli esodi di popolazioni e trovare soluzioni globali e solidali alla crisi climatica – un approccio preventivo, come viene richiesto dalla società civile.

Criticare l‘obiettivo di un mondo più pacifico suona cinico appena diventa chiaro che l‘ equazione “la sicurezza e la stabilità si possono raggiungere solo con le operazioni militari ” non torna. E‘ vero il contrario, ed è provato dalla pratica politica, attraverso il coinvolgimento di tante donne e organizzazioni di donne sul campo, così come dalla ricerca accademica. WILPF crede fin dalla sua fondazione che la libertà e la sicurezza non si possono mai ottenere con la violenza.

Il ruolo della Bundeswehr (l’esercito tedesco) è definito nella costituzione. AKK chiede che stia “in mezzo alla società, in mezzo alle città e alle comunità” con i giuramenti dei soldati in pubblico (DLF), che sia più visibile. Questo è il contrario della politica per la Pace e la Parità. La militarizzazione rinforza le strutture patriarcali delle società e porta all‘ eroicizzazione dei soldati (ancora per la maggior parte uomini) e alla glorificazione e banalizzazione della guerra. WILPF si oppone chiaramente alla richiesta di più visibilità delle Forze Armate tedesche nella nostra vita quotidiana ed alla militarizzazione della società che ne risulterebbe.
La nuova ministra della difesa chiede un aumento significativo della spesa militare tedesca. La Repubblica Federale Tedesca ha accettato l’obiettivo della NATO di aumentare le spese militari del 2% entro il 2024, “un impegno chiaro” ha detto la presidente della CDU (
Frankfurter Allgemeine Zeitung).
Questo significa circa 80 miliardi all‘anno. Noi chiediamo al nostro governo: Perché non spendete questi soldi per altri obiettivi, per esempio per l’ambiente e la protezione climatica (la spesa in questo campo ammonta a 2.3 miliardi di euro nel 2019) o per l‘istruzione, la salute e il welfare?

La campagna di WILPF “Spostate i soldi dalla guerra alla pace” spiega perfettamente il perché.
Questo tipo di richieste serve solo al protagonismo di Annegret Kramp-Karrenbauer, che sta cercando di saltare sul “carro di Trump” del riarmo, e per questo chiama in causa con noncuranza l‘ attuale crisi dello Stretto di Hormuz e un altro impegno militare della Germania.
Le donne, globalmente e attraverso le strutture sociali patriarcali, sono più responsabili dei bambini del mondo, della sicurezza del cibo e della cura, essendo nello stesso tempo più colpite dal cambiamento climatico, dai conflitti, dal militarismo e dai suoi effetti. Una politica progressista di uguaglianza si dovrebbe basare sulla sopravvivenza e il benessere di tutti. Tuttavia, l‘immenso aumento della spesa militare tedesca ha l‘effetto opposto.
I politici a favore di una difesa comune europea e di un tale aumento delle spese militari, ma i cui governi non riescono ad assumere la responsabilità della giustizia climatica, della solidarietà e dell‘ uguaglianza nei loro paesi e globalmente, ma la assumono per dare molti soldi a consulenti, e non si sono voluti accorgere per decenni del problema dell‘ estremismo di destra nella Bundeswehr, ora così lodata, sembrano non aver capito la gravità della situazione. Portare donne al vertice, ma continuare la stessa politica – questo non ha niente a che fare con la parità di genere o le politiche femministe.
WILPF / IFFF invita ad una svolta sostanziale verso una politica femminista e antimilitarista, si oppone alla guerra e ad altri armamenti, e si batte per la risoluzione dei conflitti da parte dei civili, la cooperazione per lo sviluppo sostenibile e la giustizia climatica. Un‘ occasione per un futuro governo di ripensare ad un ministero della pace, necessario da molto tempo, invece che ad un “Ministero della Difesa”.

25.7.2019

WILPF (Women’s International League for Peace and Freedom)
Il 28 Aprile 1915, per la prima volta nella storia, più di 1000 donne provenienti da 12 paesi dell’Europa e dell’America si riuniscono in Olanda all’Aja in un Congresso Internazionale, per opporsi alla 1° Guerra Mondiale in corso.
Fra le delegate all’Aja anche una donna italiana, Rosa Genoni, che sarà molto attiva a Milano.
Al termine del Congresso viene istituito il Comitato Internazionale delle Donne per la Pace e la Libertà che, successivamente, nel 1919 si trasforma nella WOMEN’S INTERNATIONAL LEAGUE FOR PEACE AND FREEDOM (Lega Internazionale di Donne per la Pace e la Libertà), la prima organizzazione internazionale di donne per la pace che oggi è presente in tutti i continenti.
La FINALITA’ della WILPF è quella di riunire donne di differenti tendenze politiche e filosofiche che vogliono studiare, far conoscere e aiutare ad abolire le cause politiche, sociali, economiche e psicologiche della guerra, e lavorare per la pace.
https://wilpfitalia.wordpress.com/

 

Articolo originale di Wilpf Germania, traduzione a cura di Wilpf Italia; pubblicato anche dall’agenzia PRESSENZA dalla quale riprendiamo foto e scheda

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