due film di Tsai Ming-liang

di Ismaele (*),

di Tsai Ming-liang qualche film è riuscito ad arrivare nei cinema italiani, fa film di un altro mondo, così simile al nostro,  e sa parlare a chi lo guarda, provateci.

 

Goodbye, Dragon Inn – Tsai Ming-liang

l’ultima serata di un cinema, l’ultimo spettacolo è un vecchio film di arti marziali.

(quel cinema ricorda uno di quelli che anche da noi non esistono più, lasciati decadere, sempre più “sgarruppati”, adesso ci sono le multisale).

casualmente (?) “L’ultimo spettacolo” è anche il titolo di un grande film di Peter Bogdanovich (qui), anche lì una sala chiude, l’ultimo spettacolo è un film western.

il mondo cambia, sale così e film così, che sono state la vita, muoiono, non servono più.

la sala è popolata di fantasmi, forse, tra cui alcuni che lavoravano nel cinema, e resteranno vivi fino a che qualcuno li ricorderà, li vedrà nelle pellicole.

a parte le parole dell’ultimo spettacolo proiettato nel cinema, praticamente non si parla nel film, ma non te ne accorgi, sei catturato e non hai scampo, ti ricordi che il cinema è nato come immagini in movimento, le parole sono venute dopo.

è un film sulla morte di una sala, magari solo un film sulla morte, i movimenti dei due lavoratori del cinema, che non si incontrano mai, sono come quelli di due infermieri che curano e preparano un vecchio malato nell’ultimo viaggio.

un capolavoro sulla fine, da non perdere

http://markx7.blogspot.it/2014/01/goodbye-dragon-inn-tsai-ming-liang.html

 

Rebels of the Neon God – Tsai Ming-liang

piove e se non piove c’è sempre l’acqua e un’umidità pazzesca alla quale non si sfugge.
tre ragazzi e una ragazza sono la gioventù bruciata i Taiwan e del mondo sviluppato, niente dialogo a casa, la scuola è una noiosa perdita di tempo, si trovano lavoretti precari, rubare un po’ è comodo, anche prendendosi grossi rischi, l’amore non vince mai, la droga delle macchinette mangiasoldi è fortissima, insomma è un film di attualità, del 1992.
Tsai Ming-liang non dà giudizi, il film è cronaca familiare, cronaca di amori che non ci sono, piccole vendette e violenze.
Tsai Ming-liang ci fa sentire a disagio, quell’umidità si appiccica anche a noi

http://markx7.blogspot.it/2014/08/rebels-of-neon-god-tsai-ming-liang.html

 

(*) Trovate questo appuntamento in blog ogni lunedì e giovedì sera: di solito il lunedì film “in sala” e il giovedì quelli da recuperare. Ismaele si presenta così: «“Tre film al giorno, tre libri alla settimana, dei dischi di grande musica faranno la mia felicità fino alla mia morte” (François Truffaut). Siccome andare al cinema deve essere piacere vado a vedere solo quei film che penso mi interessino (ognuno ha i suoi pregiudizi). Ne scriverò e mi potrete dire se siete d’accordo o no con quello che scrivo; ognuno vede solo una parte, mai tutto, nessuno è perfetto. Ci saranno anche film inediti, ma bellissimi, film dimenticati, corti. Non parlerò mai di cose che non mi interessano o non mi sono piaciute, promesso; la vita è breve non perdiamo tempo con le cose che non ci dicono niente» (db)

 

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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