El Salvador: quando le donne capovolsero la politica monetaria

di Maria Teresa Messidoro (*)

Il 28 febbraio 1921 un gruppo di donne si ribellò alla dittatura e impose un cambio di rotta nelle scelte economiche

 

Sono passati esattamente 101 anni da quando un cambiamento repentino nella politica monetaria salvadoregna ha avuto un impatto devastante sulla economia popolare. L’arbitraria decisione governativa spinse molte venditrici del mercato di San Salvador a guidare grandi manifestazioni, che obbligarono il Governo di Jorge Meléndez a sospendere il decreto che aveva suscitato tante proteste.

Ciò che successe era connesso con la recessione economica mondiale del 1921. El Salvador si trovava già in difficoltà quando subì gli effetti della crisi, soprattutto attraverso una diminuzione improvvisa  della richiesta del caffè salvadoregno nei mercati internazionali; in quel momento, le casse statali erano praticamente vuote, a causa dei costi della ricostruzione dopo i due terremoti del 1917 e 1919, e delle ripercussioni della pandemia che colpì il paese nel 1918. Inoltre, la dinastia Meléndez Quiñones aveva speso soldi pubblici per la campagna presidenziale che aveva portato al potere Jorge Meléndez.

Per affrontare la crisi fiscale, lo stato salvadoregno si indebitò rapidamente, negoziando crediti all’estero e con la banca nazionale. In questa situazione, il Ministerio de Hacienda (Ministero del Tesoro), annunciò un cambiamento brusco nell’economia finanziaria, introducendo un sistema monetario dipendente dall’oro, con la speranza che il nuovo sistema monetario facilitasse i prestiti. Dalla sera alla mattina, con l’attuazione del decreto, le monete d’argento persero completamente il loro valore.

Il 26 febbraio, il giorno dopo dell’entrata in vigore del cambiamento monetario, ci fu una manifestazione spontanea: intanto, alcune persone vicine al governo approfittarono della situazione, comprando dalla gente ormai disperata, ad un prezzo bassissimo le monete, secondo il loro valore, sottostimato, come metallo.

Le venditrici del mercato, capeggiate da Doña Concepción Cornejo de Figeac, convocarono una manifestazione di donne per il 28 febbraio. Le donne si riunirono molto presto al mattino alle porte del Mercado Central di San Salvador, e da lì partì una grande manifestazione per le vie del centro. Arrivate davanti al Palacio Nacional, si trovarono di fronte le forze di sicurezza che le accolsero con colpi e spari. Riuscirono ugualmente a entrare nell’edificio: irruppero nella sessione in corso della Asamblea Nacional Legislativa, obbligando i deputati presenti a sospendere il decreto approvato in precedenza, reintroducendo le monete d’argento.

Poco più tardi, giunsero in capitale altre donne, provenienti da Santa Tecla, mentre doveva raggiungere il centro anche un altro spezzone di manifestanti, provenienti invece da Santa Ana, così come era stato concordato. Il Governo decise di inviare in strada tutte le truppe disponibili per disperdere la manifestazione: agli spari dei soldati, le donne reagirono con l’unica arma che avevano a disposizione, le pietre delle strade. Le vittime furono almeno dieci poliziotti lapidati e un numero indefinito di donne, i cui corpi rimasero per strada. Tra di loro, l’anonima leader del gruppo di Santa Tecla.

Foto tratta dall’articolo Las heroínas que revirtieron la política monetaria de 1921(1) Un episodio poco conosciuto della storia salvadoregna, un esempio di attivismo femminile, di mobilitazione popolare e di violenza statale.

 

  1. Las heroínas que revirtieron la política monetaria de 1921, Héctor Lindo, 2 julio 2021, El Faro digital,

https://elfaro.net/es/202107/ef_academico/25584/Las-hero%C3%ADnas-que-revirtieron-la-pol%C3%ADtica-monetaria-de-1921.htm

(*) vicepresidentessa associazione Lisangà culture in movimento OdV

 

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

 

Teresa Messidoro

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