Elogio di Renzi. Unico elogio possibile

di Mauro Antonio Miglieruolo (*)

Renzi-ritratto

Ci ritroviamo quasi a ogni cambio di governo, del tutto uguali ai protagonisti della favola di re Travicello, a rimpiangere quello precedente. Non soltanto il nefasto, “lento”, governo Letta, ma soprattutto gli osceni, inauditi governi Berlusconi, che a sua volta ci avevano fatto rimpiangere quelli della Prima Repubblica.

Il peggio non è mai morto e dell’altro forse è iscritto nel nostro destino.

L’ultimo intollerabile è quello del “rottamatore” Renzi che tutto ha fatto fuorché rottamare: la stragrande maggioranza degli eccellenti della nomenklatura piddina sono infatti al loro posto. Rottamati solo coloro che, sia pure timidamente, hanno accennato a volerglisi opporre. Tuttavia, occorre ammetterlo, è stato tanto bravo da non darlo a vedere. A tutt’oggi, imperversando con un porcellum al cubo (che gli è piaciuto chiamare italicum) si veste di panni (non suoi) dell’innovatore, mentre non è altro che la longa manu di un Capitale che non sa più cosa farsene della democrazia.

Bisogna dunque riconoscergli, oltre all’iperattivismo e alla larghezza delle promesse, anche una certa dose di abilità manovriera e sufficiente disinvoltura nella manipolazione degli uomini.

Ma, occorre precisarlo, quale abilità e quale disinvoltura?

L’abilità e la disinvoltura dell’imbonitore da fiera, di colui che sa pronunciare ineffabilmente il canonico “venghino, siore e siori, tutta roba genuina, venghino, non c’è trucco, non c’è inganno” sebbene tutto sia fondato sul trucco e sull’inganno… (Renzi, testuale, dopo aver elencato le sue mirabolanti riforme, senza specificarne il contenuto, per non dover esplicitare che si tratta di disastrose controriforme, ha commentato: è tanta roba…). L’abilità cioé di colui che pratica il cinismo come vocazione e ha la capacità di ingannare iscritta nei cromosomi. L’abilità, insomma, di uno che ha saputo ben riassumere e ben rappresentare il trasformismo, l’autoritarismo, la ferocia antioperaia e lo spirito curiale tradizionale della politica italiana.

Complimenti Renzi, sei decisamente il peggiore.

(*) da http://miglieruolo.wordpress.com/ . La vignetta è di Mauro Biani.

 

Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.

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