Emilia-Romagna: l’innocuo cemento e la nutria assassina

di Vito Totire (*)

Emilia-Romagna, alluvione: fallite la PREVENZIONE PRIMARIA, LA PREVENZIONE SECONDARIA E LA PREVENZIONE TERZIARIA; tutto fallito.

COSTITUIAMO UN GOVERNO TERRITORIALE OPERAISTA/ECOLOGISTA

ADESIONE ALLA MANIFESTAZIONE DI BOLOGNA DEL 17.6.2023 (**)

Le forze operaiste ed ecologiste devono assumere il governo del territorio non limitandosi alla protesta del “giorno dopo”;

Il movimento ecologista in Emiloa-Romagna è stato soffocato dalle politiche codiste dell’ex-sole che ride che ha usato le idee del movimento per portare acqua al mulino del PD in cambio di qualche poltrona.

Il movimento operaio è sulla difensiva a causa del pesante ricatto quotidiano economico-occupazionale. Salvo alcune valorose forme di opposizione allo schiavismo da parte dei sindacati di base gran parte dei lavoratori aderisce (passivamente) a sindacati che avallano l’attuale status quo capitalistico supportando persino proposte e strategie industriali palesemente greenwashing.

Lo abbiamo visto a Ravenna con la proposta di cattura della CO2 (stante che i progetti CCS- carbon capture and storage CO2 stanno fallendo in tutto il mondo creando peraltro ulteriori disastri). Lo abbiamo visto a Bologna con l’avallo al “gasante di mezzo” e alla attuale gestione dell’aeroporto che vede schierati unitariamente sindacati confederali con Ugl, CONFINDUSTRIA e altre corporazioni contro il diritto alla salute di almeno 40.000 cittadini (i più esposti).

Parimenti dobbiamo guardarci da “prestigiatori” e illusionisti, lobby e associazioni autodichiaratesi di «esperti»: propongono “soluzioni” che presupporrebbero tecnologie miracolistiche capaci di perpetrare l’attuale modello di sviluppo e renderlo innocuo: dai già citati catturatori di CO2 ai verniciatori con prodotti al biossido di titanio che sarebbe capace di mangiare e innocuizzare gli inquinanti. Strano: la stessa sostanza che sversata nel’ambiente nel corso di bombardamenti in Crimea ha destato ulteriore allarme…in quanto sostanza “sospetta” di genotossicità.

Per non parlare dei nuovi “crociati” che hanno dichiarato una (impari) guerra di sterminio ai danni della nutria, un animale prima sfruttato con metodi cruenti e capitalistici e oggi assunto a capro espiatorio. La brillante proposta dello schieramento nutricida equivale all’idea di sterminare tutta la avifauna del mondo perché qualche volatile nidifica in canne fumarie causando effettivamente danni: manutenere le canne fumarie è troppo complicato per questi terminators politicamente trasversali. Ci vogliono regalare una defnitiva “primavera silenziosa” – così annunciò Rachel Carson nel suo libro omonimo – e stanno lavorando per la pace eterna previa estinzione del pianeta.

Che fare ?

  • Occorre un programma anticapitalistico capace di mettere in discussione non solo (come vorrebbe una parte dell’area ecologista) il modo di produzione ma anche l’oggetto della produzione
  • Occorre un’inversione di rotta della economia mondiale
  • Occorre cancellare dal territorio le fabbriche inquinanti con particolare riferimento a quelle che producono merci nocive («interrogarsi sulla sofferenza che c’è dietro ogni tipo di merce» scriveva Giorgio Nebbia)
  • In primis (tra le merci nocive) le armi che non devono essere più prodotte e che possono essere disinnescate solo se riusciamo ad affermare equità e pari diritti per tutti nella fruizione delle risorse naturali (non solo l’acqua ovviamente ma anche tutte le fonti energetiche) ; dobbiamo disinnescare in anticipo le “prossime guerre” prevedibili per l’approvvigionamento di litio, cobalto e simili (terre rare) ; il segnale dato dal governo cileno sul litio va analizzato e sostenuto
  • Occorre riconvertire e rinaturalizzare le aree cementificate per fini di produzioni industriali (peraltro) nocive. La multinazionale Philip Morris (***) ha vantato pubblicamente di aver cementificato una vasta area del comune di Crespellano che «prima era solo un campo di sterpaglie». Ecco uno dei soggetti, assieme a Confidustria, a cui dobbiamo “presentare il conto” dei nove miliardi di euro calcolati dalla Regione come bilancio dell’ultima devastazione territoriale. I cementificatori responsabili del disastro devono essere chiamati a pagare come tutti i giorni chiamiamo a pagare i padroni per i danni alla salute e per i tumori provocati agli operai (l’amianto è solo la punta dell’iceberg)
  • Occorre chiudere e riconvertire le produzioni energivore e gasivore a cui il ceto politico e locale è genuflesso devastando il pianeta a fini di lucro personale, utilizzando il pendolo ipnotico dell’export spacciato per fonte di ricchezza per tutti
  • Occorre impedire un assetto economico fondato sulla movimentazione coatta delle merci per ridurre i trasporti al minimo indispensabile optando preferenzialmente per la rotaia; i lavoratori delle ferrovie (CMC cargo) stanno lottando da tempo (nove scioperi in pochi mesi) per contrattare ritmi e carichi lavorativi semplicemente rispettosi della “fisiologia umana” ed è assurdo che in un settore così strategico per la difesa dell’ambiente non si comprenda che il comparto deve essere supportato da un massiccio piano di assunzioni SIA PER ALLEVIARE LE DURE CONDIZIONI DI LAVORO ATTUALI SIA PER UN ULTERIORE MASSICCIO SPOSTAMENTO DELLE MERCI SU ROTAIA che non deve essere effetto della “gestione illuminata” e “volontaria” di qualche impresa ma gestita e regolamentata dai poteri pubblici

Stop a guerra , sfruttamento dell’uomo sull’uomo, sfruttamento dell’uomo sulla natura

UGUALE SPERANZA DI SALUTE DI VITA E DI BENESSERE PER TUTTI IN TUTTO IL MONDO DA PECHINO A NEW YORK , DAL MARE EGEO AL MARE DI CUTRO

SOSTENIAMO LE LOTTE NEL TERRITORIO

COSTRUIAMO UN GOVERNO TERRITORIALE OPERAISTA/ECOLOGISTA

Bologna, 17.6.2023

(*) Vito Totire è portavoce della «RETE NAZIONALE LAVORO SICURO»: aderiscono all’appello l icircolo Chico Mendes, il Centro per l’alternativa alla medicina e alla psichiatria, Lega animalista di Copparo, Antropologiainmovimento, Associazione epidemiologia critica John Snow

(**) vedi 17 giugno: portiamo il fango sotto la Regione

(**) cfr Salute, specchietti, Bologna e masserie

 

Redazione
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