Emilia-Romagna: senza una vera udienza conoscitiva e così…

… il piano regionale amianto (discusso fra giunta regionale e Cgil-Cisl-Uil) non recepisce le istanze fondamentali degli ex-esposti, dei cittadini e dei lavoratori

di Vito Totire (*)

Presentato il prossimo piano regionale amianto: i processi di partecipazione ai fini della elaborazione del piano non sono stati soddisfacenti. Vecchia consuetudine quella di sentire alcuni interlocutori ed escluderne altri: la storia si ripete, in peggio. NON C’E’ STATA A MONTE DI QUESTO PIANO UNA VERA UDIENZA CONOSCITIVA APERTA A TUTTI .

Ciononostante il 28 aprile utilizzando lo spazio consentito ai dissidenti “sgraditi” , vale a dire pochi minuti in coda a una giornata di lavori, siamo riusciti a ribadire alcuni punti irrinunciabili per qualificare un piano regionale adeguato:

  1. anagrafe completa e monitoraggio di tutti gli ex-esposti a cancerogeni; qui ancora si tergiversa sull’amianto ma per benzene, formaldeide, glifosato, cadmio, diesel ecc dobbiamo aspettare un altro secolo? L’attuale situazione di incertezza è gravissima ed emergono ogni settimana nuovi e allarmanti eventi sentinella; alla coorte OGR di Bologna alcuni attribuiscono 268 morti da amianto, invece secondo i lavoratori sono stati 650; discrepanze e confusione sono l’effetto dell’ostinazione con cui Regioni e governi hanno rifiutato di mettere in pratica la proposta che la AEA fa da decenni e che nel 2001 è diventata legge regionale nella Regione FVG: anagrafe e monitoraggio per tutti gli ex-esposti;
  2. censimento capillare territoriale con obbligo di notifica da parte dei detentori di amianto e cemento-amianto (modello San Lazzaro: lo abbiamo proposto migliaia di volte…);
  3. redazione del registro della patologie asbesto-correlate secondo i criteri adottati dalla Regione Veneto (con pubblicazione dei dati relativi alle aziende presso cui la esposizione si è verificata); se non conoscessimo la grave «sindrome del primo della classe» che affligge la Rer saremmo “irritati” dal fatto che la Regione ribadisce di essere stata la prima a redigere il registro mesoteliomi; il registro bisognava farlo in fretta e bene; abbiamo proposto diecimila volte in ogni occasione e confronto pubblico la nostra proposta sulle modalità di pubblicazione dei dati. C’è poco da fare: la sordità politica della Rer continua a essere un “favore” alle imprese;
  4. gratuità totale delle operazioni di bonifica a partire da tutti i soggetti con basso reddito (livello da definire); la persona in condizioni di povertà deve quasi sempre sopportare per intero gli oneri di bonifica e smaltimento, invece alle ferrovie il governo destina 1 milione di euro per la bonifica di via Casarini; non si era detto: chi inquina paga?
  5. piano razionale e rapido di bonifica compreso l’amianto delle condutture acquedottistiche; l’acqua per essere potabile deve assolutamente non avere amianto! la Regione non la vuole capire!
  6. chiusura immediata delle cave di ofioliti (pietre verdi) qualora contenti amianto;
  7. nuovo impulso alla ricerca per prevenzione e terapie (nel campo della salute) anche per trattamenti di gestione e innocuizzazione dei rifiuti.

Su questi punti stiamo insistendo da decenni. I rappresentanti delle istituzioni arrivano sempre con ritardi biblici e con programmi evasivi e opportunistici. A titolo di esempio alleghiamo – vedi immagine – il volantino di un sit-in che abbiamo tenuto 15 anni fa davanti alla Regione E-R. C’è poco da fare: la ipoacusia organica si può affrontare (in parte) con rimedi medici e protesi, MA PER LA IPOACUSIA POLITICA NON C’E’ RIMEDIO…

La Rer si è confrontata con Cgil-Cisl-Uil: si tratta dei sindacati che hanno sempre difeso lo status quo per quel che riguarda il ruolo dell’Inail portando i loro iscritti a sposare una linea masochista (che lascia all’Inail la valutazione della eziologia professionale). Le nostre opinioni divergono ma sia chiaro: QUELLO PRESENTATO OGGI DALLA RER E’ UN PIANO AMIANTO DI PARTE, CHE NON RECEPISCE LE PRINCIPALI E FONDAMENTALI ISTANZE DEGLI ESPOSTI, DEI CITTADINI E DEI LAVORATORI.

Noi continueremo su quello che riteniamo scientificamente fondato e socialmente equo senza concessioni e mediazioni con il potere economico e politico.

Bologna, 7.12.2017

(*) Vito Totire è presidente nazionale AEA, Associazione esposti amianto e rischi per la salute

Redazione
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Un commento

  • Legambiente ImolaMedicina

    Il comportamento dei Sindaci è a dir poco vergognoso: ignorano totalmente regole e responsabilità in carico a loro, in quanto responsabili della salute pubblica.
    Si limitano a qualche ordinanza di rimozione solo se pressati da segnalazioni di cittadini o associazioni non collaterali al potere locale, preoccupati solo di perdere consenso elettorale e incuranti dei loro obblighi: come sempre si continua a pensare che i comportamenti mafiosi avvengano altrove!

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