“EQUALIZE”: Sconfiggere le disuguaglianze per sconfiggere l’AIDS

di Lila, Lega Italiana Lotta all’Aids

“EQUALIZE”, promuovere uguaglianza: la lotta alle disuguaglianze è il tema scelto da UNAIDS per questo primo dicembre, World AIDS Day 2022 (WAD), Giornata mondiale di lotta all’AIDS. Uno slogan ma anche una chiamata all’azione della massima urgenza se si vuole davvero sconfiggere l’AIDS entro il 2030, come previsto dagli obiettivi ONU per uno sviluppo sostenibile (SDGs).

“Le disuguaglianze frenano i progressi della lotta all’AIDS”: è l’allarme lanciato con forza dal programma ONU, nella nota che promuove la WAD 2022, tanto più alla luce dei dati globali disponibili: “I nostri dati –sostiene UNAIDS- rivelano come a causa del COVID e di altre crisi globali, i progressi contro la pandemia abbiano subito un rallentamento e le risorse disponibili si siano ridotte considerevolmente. Di conseguenza, milioni di vite sono a rischio”.

Già nel rapporto “In Danger”, pubblicato la scorsa estate, UNAIDS segnalava come il calo delle nuove infezioni sia sensibilmente rallentato. La flessione tra il 2020 e il 2022 è stata solo del 3,6%, la più bassa dal 2016. L’aumento delle infezioni riguarda tutto il mondo, con picchi preoccupanti nei paesi a basso e medio reddito. Sempre nel rapporto, si segnalano, per il 2021, un milione e mezzo di nuovi casi, ben un milione in più rispetto agli obiettivi-target indicati per il 2020: “A quattro decenni dall’inizio della risposta all’HIV, persistono ancora disuguaglianze per i servizi più basilari come test, cure e preservativi, e ancora di più per le nuove tecnologie” segnala UNAIDS.

Il fenomeno è direttamente connesso al calo delle risorse globali disponibili, soprattutto nei paesi più poveri, dove le disponibilità economiche sono inferiori di ben otto miliardi di dollari rispetto a quanto servirebbe per centrare gli obiettivi 2025. Il deficit riguarda non solo i fondi stanziati dai governi per i propri sistemi sanitari ma anche i programmi di solidarietà internazionali. Nell’ultimo decennio, l’assistenza per l’HIV da parte di donatori, diversi dagli Stati Uniti, è crollata del 57%; il risultato è che nel 2021, le risorse internazionali disponibili sono risultate inferiori del 6% rispetto al 2010.

Altri cruciali fattori che alimentano le disuguaglianze –segnala UNAIDS- sono: la criminalizzazione delle popolazioni chiave, lo stigma che pesa sulle persone con HIV, la compressione dei diritti delle donne: “le giovani donne in Africa rimangono colpite in modo sproporzionato dall’HIV, mentre la copertura dei programmi dedicati a loro rimane troppo bassa” spiega l’organismo ONU, che aggiunge: “solo un terzo delle persone in popolazioni chiave ha accesso regolare alla prevenzione, inclusi uomini gay e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, persone transgender, persone che fanno uso di droghe, prostitute e detenuti. Le popolazioni chiave continuano a dover affrontano importanti barriere legali tra cui criminalizzazione, discriminazione e stigma”.

Le disuguaglianze nell’accesso universale alle cure sono, dunque, in aumento sia tra i paesi, sia all’interno dei paesi stessi; per questo UNAIDS chiede uno sforzo senza precedenti da parte degli Stati membri per colmare il gap tra persone, paesi e gruppi di popolazione. Per fare di “EQUALIZE” non solo uno slogan ma un modo d’agire, il programma ONU indica anche alcune azioni concrete:

Aumentare la disponibilità, la qualità e l’adeguatezza dei servizi, per il trattamento, i test e la prevenzione dell’HIV, in modo che tutti ne siano adeguatamente coperti.
Riformare le leggi, le politiche, le pratiche per contrastare lo stigma e l’esclusione sociale delle persone che vivono con l’HIV e delle popolazioni chiave ed emarginate, in modo che tutti ricevano rispetto e siano accolti.
Garantire la condivisione della tecnologia, tra le comunità e tra il Sud e il Nord del mondo, per consentire un accesso equo alle migliori innovazioni scientifiche sull’HIV.
Le comunità saranno in grado di utilizzare e adattare il messaggio “Equalize” per evidenziare le particolari disuguaglianze che devono affrontare e sollecitare le azioni necessarie per affrontarle.
Ai governi, UNAIDS rivolge, infine, un pressante appello: “mancano solo otto anni all’obiettivo del 2030 di porre fine all’AIDS come minaccia per la salute globale. Le disuguaglianze economiche, sociali, culturali e legali devono essere affrontate con urgenza. In una pandemia, le disuguaglianze aggravano i pericoli per tutti. I leader mondiali agiscano esercitando una leadership coraggiosa e responsabile”.

A questo link trovate le iniziative della Lila per la giornata del primo dicembre

https://www.lila.it/it/iniziative/1654-wad2022-sedi

ciuoti

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