Eugenio Montejo: «Credo nella vita sotto forma terrestre»
210esimo appuntamento con “la cicala del sabato” (*)
Credo nella vita sotto forma terrestre,
tangibile, vagamente rotonda,
meno sferica ai poli,
dappertutto piena di orizzonti.
Credo nelle nuvole, nelle loro pagine,
nitidamente scritte
e negli alberi, soprattutto d’autunno.
(Talvolta mi pare d’essere un albero.)
Credo nella vita come territudine,
come grazia o disgrazia.
– Il mio desiderio più grande fu quello di nascere,
e ogni volta continua ad aumentare.
Credo nel dubbio agonico di Dio,
vale a dire, credo che credo,
anche se la notte, da solo,
interrogo le pietre,
ma non sono ateo rispetto a nulla,
tranne che alla morte.
[da «Territudine», traduzione di Luca Rosi]
(*) Qui, il sabato, regna “cicala”: libraia militante e molto altro, codesta cicala da oltre 15 anni invia ad amiche/amici per 5 giorni alla settimana i versi che le piacciono; immaginate che gioia far tardi la sera oppure risvegliarsi al mattino trovando una poesia. Abbiamo raggiunto uno storico accordo: lei sceglie ogni settimana fra le ultime poesie inviate quella da regalare alla “bottega” e io posto. Perciò ci rivediamo qui fra 7 giorni. [db]