Extrabanca: solo buone notizie?

In un panorama di cattive notizie quando arriva quella buona suscita entusiasmi. E poi, si sa Report è una trasmissione autorevole. Così molte persone, soprattutto straniere, si passano parola e vanno a vedere (su http://www.report.rai.it/) la puntata del 4 novembre a firma Giuliano Marrucci e intitolata «Extrabanca».

Il servizio dura circa 8 minuti (più una manciata di pubblicità) ed è la classica inchiesta tecnicamente ben fatta.

Guardatela anche voi se vi è sfuggita ma – mi raccomando – poi tornate qui.

Tutto bene?

Forse no. Una trasmissione attenta come Report avrebbe dovuto, per dovere di cronaca, accennare al fatto che Extrabanca ha ricevuto una condanna “per razzismo” o meglio per «condotta discriminatoria» come si legge nella sentenza (datata 22 marzo 2012) del giudice milanese Fabrizio Scarzella.

Sono sorpreso da questa omissione.

Così scrivo a Report un msg.

«Buondì, vedo che avete dedicato una puntata di REPORT a Extrabanca, il 4 novembre, e sul vostro sito la presentate così:
“A pochi mesi dal crollo di Lehman Brothers, Andrea Orlandini ha avuto il fegato di investire tutti i suoi risparmi in una banca nuova di zecca. E i risultati gli hanno dato ragione. Si chiama Extrabanca, ed è la prima dedicata ai migranti. Perché non esiste crisi di mercato per le buone idee”.
Bene.
Ma sapevate che è stata condannata per razzismo?
http://www.stranieriinitalia.it/attualita-extrabanca_la_banca_degli_immigrati__condannata_per_razzismo_14891.html
Mi potete spiegare?
Grazie».

 

Preciso subito che nell’articolo citato (del 26 marzo 2012 a firma Elvio Pasca) c’è anche il link alla sentenza, così ogni persona può farsi un’idea.

Nel giro di pochi minuti ricevo da Marrucci, l’autore del servizio, una gentilissima risposta che sintetizzo.

 

«Effettivamente Extrabanca è stata condannata in primo grado per alcuni episodi di razzismo. La banca è ricorsa in appello e prima di arrivare a una sentenza definitiva le parti hanno trovato un accordo extragiudiziale. Quindi, tecnicamente, la banca ne è uscita pulita. Come puoi immaginare, noi non siamo persone che si accontentano di questi tecnicismi, allora ho a lungo cercato di capire nel merito di cosa si trattasse. La mia conclusione è che quelle accuse fossero del tutto inconsistenti, nate da alcuni dissapori interni (…) Alla fine credo di poter sostenere che la realtà sia esattamente quella che appare, cioè che è inverosimile si siano svolti gli episodi addebitati alla banca e al suo presidente in una banca dove quotidianamente convivono 30 persone di 15 nazionalità diverse e che ha come unico scopo, oltre al profitto, quello di servire la clientela straniera. Spero di essere stato esauriente».

 

Rimango perplesso soprattutto per quello che ho letto nella sentenza: esistono fatti precisi che fanno dubitare in quella banca «con persone di 15 nazionalità» la convivenza fosse serena. Anche perché Extrabanca (d’ora in poi Eb) dopo aver giudicato «assurda» la sentenza ha deciso di ritirare l’appello e ha cercato un accordo extra-giudiziale.

Degni di interesse, in questo contesto, altri fatti accaduti successivamente: per esempio il co-fondatore di Eb e vice presidente, Otto Bitjoka, noto economista ha dato le sue dimissioni ma i media non se ne sono interessati e non hanno collegato questo episodio con il precedente.

 

E ancora: se avete letto il link sopra, sapete già che il protagonista del processo si chiama Cheikh Tidiane Gaye. Essendo parte in causa non l’ho sentito per questo articolo (vale comunque, sino a prova contraria, la sentenza a suo favore) ma è interessante notare che ci sarà un processo per falsa testimonianza contro Giorgio Bono, un funzionario di Eb. Al processo infatti Bono aveva decisamente negato di aver detto a Tidiane Gaye frasi del tipo «vi abbiamo tolto dalla strada a voi stranieri» ma si era beccato una denuncia… visto che Gaye aveva portato in tribunale la registrazione (fatta con il cellulare).

 

Ci sono stati altri licenziamenti in Eb: cose che capitano, a volte, ma è curioso che un paio di persone fossero testimoni a favore di Tidiane Gaye.

Il clima a Eb non sembra serenissimo neppure rispetto a italiani con più antica anagrafe (anche Gaye è italiano ma non “doc” essendo nato in Senegal): a esempio Simona Ettorre, entrata come «Direttore Commerciale» se n’è andata dalla banca e anche il citato Bono è stato licenziato da Eb, insieme a un dipendente cinese, all’improvviso.

A proposito di processi controversi c’è anche una sentenza di qualche anno fa che ha coinvolto Paolo Caroli, oggi amministratore delegato di Eb: la notizia si puòancoraleggere sull’edizione on line del «Corriere della sera» del 18 aprile 2010. Il tribunale del lavoro, ribaltando la sentenza di primo grado, ha condannato Banca Euromobiliare(della quale Caroli era allora un dirigente)a compensare – con 536 mila euro – Nicola Scambia per un licenziamento arbitrario. Evidentemente le banche, “extra” o normali”, non sempre trattano bene i loro dipendenti. Sempre che, si intende, abbia valore una sentenza di tribunale cosa che – rispetto al processo di Cheikh Tidiane Gaye – il giornalista di Report ha ritenuto invece non significativa.

 

Infine la questione dei tassi differenziati dentro Eb: la banca ha siglato una convenzione con una società di intermediazione che commercializza prodotti a tassi differenziati,più bassi per italiani e più alti per stranieri. Si può obiettare che gli italiani presentano meno rischi (bancari): è tutto da dimostrare e soprattutto dipende dai casi ma a ogni modo il messaggio comunicativo (o pubblicitario se preferite) di Eb sostiene che vuole operare a favore degli “extra”: non sembrerebbe a vedere quei tassi.

 

Insomma la questione Eb meritava approfondimenti. Spiace che Report non abbia ritenuto di dover fare ulteriori verifiche.

BREVISSIMA NOTA

Questo mio articolo è anche su http://corriereimmigrazione.blogspot.com/ (db)

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

  • E bravo ( come al solito ) Barbieri…approfondimento necessario. E poi mi è sembrato di capire che la banca ha orari di sportello che arrivano alle 19 e lavorano anche di sabato. Mi piacerebbe sapere con che tipo di contratto hanno applicato questi orari di lavoro e quale sindacato sia presente in quell’ azienda….
    Ciao

  • Caro db,
    Sono addolorata che proprio Report! Dico REPORT, l’unica trasmissione in Italia che fa le pulci, che cerca la verità abbia “sorvolato” un dettaglio “CONDANNA DI EXTRABANCA PER RAZZISMO” con la SCUSA di accordi privati accordati tra i contraenti. Sono delusa per il tentativo di “argomentazione” che il giornalista di Report cerca di fare pur di non, con umiltà, ammettere la SVISTA. E poi, e poi dove sta la voce di Otto Bitjoka? Voglio sapere perché non sentiamo la voce di Otto Bijoka, noto economista e cofondatore di Extrabanca. Chi vi scrive, Geneviève Makaping, scrisse GRATUITAMENTE ripeto GRATUITAMENTE, parte della CARTA DEI VALORI DI EXTRABANCA.
    Devo ringraziare Daniele Barbieri, mio maestro (spero non me ne abbia per il “maestro”, mai stata sua intenzione fare il maestro a nessuno. Si tratta di un uomo mosso solo da onestà intellettuale e ricerca della giustizia sociale), che ora, e non poteva essere diversamente a messo il dito nella piaga. Adesso spero che altri ci mettano l’alcool per disinfettare. A suo tempo, io bombardai il mio blog http://www.makaping.blogspot della notizia. A suo tempo, parlai sia con Otto Bitjoka sia con Cheik Tidiane Gaye, informata e sollecita da quest’ultimo che probabilmente, stimandomi, confidava nella mia piccola voce. Spero di non aver urlato in pieno deserto.
    Extra/Banca, Extracomunitari, Extra/ordinari, extra extra che significa FUORI. Extra, lo sappiano tutti, direttore di Extrabanca compreso, è con concetto che porta male. Anzi malissimo. Chi vivrà vedrà. Mi spiace di aver fornito pure a gratis la mia opera intellettuale come la scrittura della Carta dei Valori di persone da atteggiamenti razzializzanti e razzisti.
    Con stima e gratitudine a db.
    Geneviève Makaping

    • grazie Geneviève, hai ragione: anche a me dispiace (e stupisce) che Report – se non l’unica comunque una delle 3-4 trasmissioni giornalistiche televivise non asservite – abbia commesso una tale leggerezza. Mi auguro che la redazione rimedi non con delle scuse (che lasciano il tempo che trovano) ma nei due modi più incisivi: in una prossima puntata indagando a fondo e in questo modo rettificando gli errori; per il futuro dandosi regole. controlli, verifiche ancora migliori.
      Se però Report non sentisse il bisogno di rimediare questo errore io credo che sarà opportuno insistere.
      Andando sul personale, grazie per il non maestro: tutte e tutti impariamo da tutte/i. Io da Genevieve ho imparato moltissimo ascoltandola un paio di volte in pubblico (una “provocatrice” nel senso migliore del termine) sia leggendo e rileggendo il suo libro “Traiettorie di sguardi” che consiglio e riconsiglio. In una lezione (diciamo così) di italiano “avanzato” a una donna straniera, mi sono perfino finto Genevieve per verificare se, non essendo madrelingua italiana, la mia “allieva” seguiva un così complesso ragionare: è una storia buffa che magari una volta racconterò ma… anticipo il finale: la mia “allieva” è stata bravissima e poi è andata a cercare “Traiettorie di sguardi” per leggerlo… senza la mia ingombrante mediazione. Però lei si è anche divertita e io pure. (db)

  • E’ PIU CRIMINALE CHI FONDA UNA BANCA CHE CHI LA RAPINA. Bertold Brecht. (l’ha scritto, Horst Fantazzini l’ha fatto.)

  • riprendo Marco (Ocram): una banca è una banca, “per stranieri” o “etica” sono espressioni che applicate ad una banca diventano un ossimoro. Ed anche il “microcredito”, sono espedienti del capitalismo per ripulirsi la faccia e garantirsi la pace sociale, attrendo persone in difficoltà e oscurando il ricordo della lotta di classe, l’unica forma di lotta che potrebbe affrancare gli ultimi della terra.

  • “attraendo”

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