Ezln: direzione Europa

Il 3 maggio partirà dal Messico una delegazione di sei zapatisti che arriverà via mare nel vecchio continente intorno alla metà di giugno per incontrare i movimenti sociali di 27 paesi europei tra cui l’Italia e farsi portatrice del “virus della resistenza e della ribellione”.

di David Lifodi

                                       Immagine: https://www.cedoz.org/

L’Escuadrón 421 dell’Esercito zapatista di liberazione nazionale è pronto a sbarcare in Europa. Il viaggio a bordo dell’imbarcazione “La Montaña” inizierà il 3 maggio per giungere in Europa, presumibilmente in Galizia, intorno alla metà di giugno.

Fanno parte della delegazione dell’Ezln 4 donne, 2 uomini ed una donna trans: da qui la denominazione di Escuadrón 421, il gruppo di cui fanno parte Lupita (tzotzil di 19 anni), Carolina (tzotzil di 26 anni), Jimena (cho’ol di 25 anni), Yuli (tojolabal di 37 anni), Bernal (tojolabal di 57 anni), Darío (cho’ol di 47 anni) e Marijose (tojolabal di 39 anni). La spedizione è composta, secondo il subcomandante Galeano (l’ex subcomandante Marcos), da “esseri umani nati nel continente denominato America, latinoamericani, messicani di nascita e discendenti dei popoli originari maya”.

Il comandante Moisés ha fatto sapere che gli zapatisti hanno già ricevuto inviti dai movimenti sociali di Germania, Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Slovenia, Spagna, Finlandia, Francia, Grecia, Olanda, Ungheria, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Portogallo, Inghilterra, Romania, Russia, Serbia, Svezia, Svizzera, Turchia e Ucraina.

La diplomazia zapatista è pronta a far fronte ad eventuali, probabili, divieti di sbarco in Europa a causa della pandemia (peraltro la delegazione ha già effettuato la quarantena prima dell’imminente partenza) o per motivi legati alle questioni migratorie, come ha sottolineato il subcomandante Galeano.

Il viaggio nel vecchio continente nel segno della commemorazione dei 500 anni de la mal llamada “conquista” de lo que hoy es México cade in un momento particolarmente complesso per la vita del paese. A 27 anni dal levantamiento zapatista del 1° gennaio 1994 le disuguaglianze sociali ed economiche sono in crescita, gli attacchi nei confronti delle comunità indigene e dei municipi autonomi non sono mai cessati e il governo della cosiddetta “Quarta trasformazione” rappresenta un pericolo, secondo l’Ezln, per la sua volontà di proseguire nelle grandi opere, a partire dal discusso progetto del Tren Maya.

Ai movimenti sociali europei, nel corso della “Travesía por la vida” (così l’Ezln ha definito il viaggio dei suoi rappresentanti nel vecchio continente) la delegazione zapatista racconterà della resistenza contro il mal governo obradorista, degli arresti e della persecuzione contro attivisti vicini allo zapatismo, chiederà di attivarsi per le donne vittime di un femminicidio senza fine, darà conto delle politiche anti-ambientaliste ideate per venire incontro alle multinazionali. Infine, gli zapatisti condivideranno “dolore e rabbia”, ma soprattutto si rivolgeranno, come hanno sempre fatto, a coloro che lottano in tutto il mondo “dal basso e da sinistra”, non a caso, nei primi giorni del gennaio 1994, l’Ezln dichiarò: “Somos mujeres, lesbianas, gays, bisexuales, transgénero, travestis, transexuales, intersexuales, queer y más, hombres, grupos, colectivos, asociaciones, organizaciones, movimientos sociales, pueblos originarios, asociaciones barriales, comunidades y un largo etcétera que nos da identidad”.

La delegazione ha già abbandonato le montagne del sud-est messicano verso il porto di Isla Mujeres (sato di Quintana Roo) da cui partiranno a bordo dell’imbarcazione “La Montaña” costruita in territorio zapatista.

L’arrivo degli zapatisti in Europa avviene a 20 anni dalla Marcha del Color de la Tierra del 2001, quando l’Ezln giunse a Città del Messico e la comandante Esther sorprese il mondo intero parlando al Congresso che si aspettava l’intervento dell’allora subcomandante Marcos.

Da allora gli zapatisti hanno proseguito nel denunciare razzismo, militarismo, patriarcato, sfruttamento e capitalismo, i veri pericoli che mettono a rischio la sopravvivenza dell’umanità.

Dopo l’Europa, dove la delegazione zapatista dovrebbe rimanere fino ad ottobre, sono già in programmazione i viaggi dell’Ezln in Asia, Africa, Oceania ed America. Ad accompagnare l’ Escuadrón 421 ci saranno il Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de las Casas (Frayba) e il Servicio Internacional para la Paz (Sipaz) in qualità di osservatori dei diritti umani.

Gli zapatisti che arriveranno in Europa si definiscono “portatori e portatrici del virus della resistenza e della ribellione” ed esprimono timore per il ritorno di “nazionalismo, sciovinismo, guerre” e per la pandemia del Covid-19 “che ha mostrato la vulnerabilità dell’essere umano, così come l’avidità e la stupidità dei governi e delle loro presunte opposizioni”, fermi nelle loro convinzioni che sono molti i mondi che vivono e lottano nel pianeta e che l’uguaglianza dell’umanità risiede nel rispetto della differenza.

David Lifodi
Sono nato a Siena e la mia vera occupazione è presso l'Università di Siena. Nel mio lavoro "ufficioso" collaboro con il sito internet www.peacelink.it, con il blog La Bottega del Barbieri e ogni tanto pubblico articoli su altri siti e riviste riguardo a diritti umani, sindacalismo, politica e storia dell’America latina, questione indigena e agraria, ecologia.

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