Femminicidi: chi parla e chi ammazza

ISTRUZIONI PER SOPPRIMERE LE DONNE USATE E IN ESUBERO (*)

Avete una donna in esubero? Una schiava
che si ribella, una soffocante
parlatrice? Una squinzia, una di quelle,
una povera e goffa femmina, e non sapete
come sbarazzarvene, il servizio a richiesta
dei rifiuti ingombranti non risponde al telefono?

Fate da soli quello che lo Stato
e’ troppo torpido per fare presto e bene.
Comprate una mazza da baseball, un ferro
da golf, un completo da tennis.
Oppure trovate nel cassetto in cucina
la lama affilata, il fucile da caccia,
la dentiera da lupo. O nel garage
il crick con le tacche sul calcio
il trapano con la fiocina, l’accetta
a uranio impoverito.
Ma per fare prima bastano i pugni.

Il segreto e’ colpire con decisione
e’ la decisione che uccide, il resto segue.

Possibilmente disponete prima
un telo di plastica sul pavimento:
quanto tempo si risparmia e quanto invece
e’ noioso dover ripulire dal sangue
il parquet immacolato o i mattoni
gia’ rotti e porosi.

Abbiate l’avvertenza di scegliere
un cassonetto che non sia stracolmo.
Poi fatevi una birra con gli amici
e candidatevi pure al Parlamento.

(*) da «TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO» (numero 3935 del 26 novembre 2020, anno XXI) proposti dal “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza, direttore responsabile Peppe Sini.

Redazione
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