Fermare il vento?

Dopo l’incendio del centro sociale Cartella: una manifestazione a Reggio Calabria il 26 maggio e una campagna per ricostruirlo più bello e più grande di prima

«Non ci poteva essere sveglia più triste a buttarci giù dal letto. La notizia che la struttura – che per dieci anni ci ha visto discutere, lavorare, creare, cantare, suonare, crescere – stava andando letteralmente in fumo è stata un pugno allo stomaco, un colpo tremendo. La vista poi di quelle pareti di cemento rimaste in piedi, mentre tutto quello che c’era dentro, sopra, di lato, era stato trasformato in cenere e detriti contorti dal calore, è stato il colpo del definitivo Knock Out.

Ma presto il senso di smarrimento, di confusione, è stato spazzato via dall’incredibile fiume di solidarietà che ci ha sommerso: dal quartiere, dalla città, dall’Italia tutta è stato un continuo chiamare, chiedere, offrire braccia, mezzi, soldi. Un abbraccio talmente caloroso da ridarci immediatamente forza, voglia, combattività. Una vicinanza talmente eterogenea quanto sincera, da essere per noi più legittimante di qualsiasi carta bollata, figlia del riconoscimento del lavoro svolto in questi anni.

Ricostruire il Cartella, più bello e più grande di prima abbiamo detto nel corso di una partecipatissima assemblea, vicino a quelle macerie ancora fumanti. Lo ricostruiremo noi, come abbiamo sempre fatto, con l’aiuto di tutti quelli che sono al nostro fianco, di tutti quelli che dalla Val di Susa a Palermo, dal Friuli alla Puglia, ci stanno dicendo di essere pronti a sostenerci in qualsiasi modo.

Lo ricostruiremo perché non abbiamo alcuna intenzione di arrenderci a chi, con questo vile atto, pensa di poter chiudere la nostra esperienza, e soprattutto distogliere il nostro impegno politico. Se la mano che ha compiuto questo vile atto è facilmente individuabile nella bassa manovalanza fascista e mafiosa, purtroppo sempre numerosa in questa città, la mente è per noi da individuare nella tanto famosa area grigia, in tutti quei gruppi affaristici, di interesse, che considerano questo territorio una enorme speculazione, e le casse pubbliche bancomat privati. Vorrebbero che tutti i nostri sforzi si riversassero sulla difesa degli spazi, sullo scontro ideologico e sull’antifascismo, senza preoccuparci più della privatizzazione dei servizi pubblici, della svendita del territorio a fini speculativi, della tremenda crisi economica e soprattutto sociale in cui versa la nostra città. Se il fine è questo, hanno sbagliato di grosso!

Il Cartella è stato ferito sì, ma è vivo e vegeto.

Stiamo verificando le condizioni per una manifestazione contro ogni tentativo di far chiudere questa esperienza, per la difesa degli spazi sociali, da tenersi sabato 26 maggio.

Stiamo vagliando, insieme ai nostri tecnici e legali, le modalità per avviare al più presto la ricostruzione della struttura fortemente danneggiata, che sarà sostenuta dal lancio di una campagna nazionale di solidarietà.

Nel frattempo, confermiamo tutte le iniziative già programmate, e diamo appuntamento a tutte e tutti per sabato 19 maggio, per la chiusura delle tre giornate contro l’omofobia che l’ArciGay e gli altri promotori hanno deciso di far tenere al Cartella, e i cui proventi andranno nella cassa di solidarietà per la ricostruzione».

Voi non potete fermare il vento, gli fate solo perdere tempo

Potrete tagliare tutti i fiori, ma non fermerete mai la primavera

c.s.o.a. Angelina Cartella
via Quarnaro I, Gallico
89135 Reggio Calabria
contatta@csoacartella.org
http://www.csoacartella.org


Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

4 commenti

  • il vento non si può fermare….fischia ancora

  • Il Csoa Cartella brucia, ma non si spegne
    Siamo un gruppo di ragazzi e ragazze nati e cresciuti a Reggio Calabria, e ci troviamo, per motivi di studio o anche di lavoro, lontani da casa, sparsi in tutta Italia ma col cuore nella nostra terra.
    Non per questo ci vogliamo disinteressare di ciò che succede nella nostra città. Apprendiamo infatti oggi dai giornali dell’incendio doloso che ha colpito il CSOA Angelina Cartella, tra le rare realtà cittadine di aggregazione politica e culturale. Crediamo che un’intimidazione così vile e violenta sia un fatto gravissimo soprattutto perché, come documentato dalle tante foto, si possono rinvenire chiari simboli fascisti.
    In un contesto in cui la destra neonazista torna ad avanzare in Europa (Ungheria, Grecia, Finlandia), ed in una città da sempre afflitta dal virus della cultura fascistoide, l’incendio doloso appiccato al Centro Sociale Cartella è un’intimidazione che non suona sfortunatamente nuova, ma che anzi si inscrive nel peggior solco della “tradizione” cittadina: proprio una realtà che, pur con difficoltà ed inevitabili contraddizioni, operava ogni giorno per una migliore qualità della vita di tutti e contro la ‘ndrangheta, viene colpita dai fascisti.
    Constatiamo con rabbia la continuità tra la simbologia degli incendiari e la retorica di chi ha indossato giacca e cravatta ed oggi siede nelle istituzioni: basti leggere le dichiarazioni dell’ Assessore Minasi su una possibile assegnazione di uno spazio cittadino a Casa Pound; o magari ricordare di quando un busto di Benito Mussolini fu collocato in una sala del Palazzo della Provincia in Comune; o, ancora, pensare a come sia stata offesa l’Arena dello Stretto, intitolata dall’impresentabile Giuseppe Scopelliti a Ciccio Franco, responsabile negli anni della Rivolta di accordi ormai documentati con le ‘ndrine (F. Cuzzola, “Cinque anarchici del Sud”).
    Tutto questo avviene in una città narcotizzata per anni da notti bianche costosissime ed eventi spesso dal dubbio valore culturale, mentre venivano abbandonati al degrado interi quartieri e prediletti il malaffare ed il clientelismo per la gestione dei servizi pubblici locali. In una città dove la gente onesta, come oneste sono le persone che animano il CSOA Cartella, si sente sola; dove una gestione alquanto particolare della pubblica amministrazione ha creato buchi di bilancio esorbitanti.
    Per questi motivi ci sentiamo di esprimere piena solidarietà al Cartella e invitiamo questa bella realtà a non mollare, consci della forza che da sempre li contraddistingue.
    Infine vorremmo invitare la cittadinanza ad aprire gli occhi e a liberarsi dalla condizione di schiavitù e miseria – politica, economica, culturale – cui il ceto politico e il ceto criminale la stanno costringendo. 
    Noi ci troviamo a formarci e a lavorare lontano da Reggio anche per questo, perché tanti di noi sperano di poter essere utili alla propria terra un domani.
    Studenti e studentesse di Reggio fuorisede
    (al momento nel quale ho visto in rete questa lettera le firme erano oltre 60)

  • Un grande corteo a Gallico il 26 maggio e un’assemblea pubblica (il 23) nel cuore di Reggio Calabria, per chiedere la riapertura immediata del Cartella

    http://www.csoacartella.org/images/stories/io%20sto%20con%20il%20cartella_web-01.jpg

    La notte tra il 14 ed il 15 maggio 2012 un attentato incendiario devastava il csoa Angelina Cartella, oggi sottoposto dal magistrato a sequestro preventivo. Nei dieci anni di iniziative sociali, culturali e politiche, il Cartella è stato oggetto di ben tre attentati incendiari e di una miriade di danneggiamenti e provocazioni, episodi sempre minimizzati dalle istituzioni locali, subito pronte a etichettare questi fatti come “ragazzate”, o banali scontri tra “bande” di giovinastri tifosi dell’estrema destra o dell’estrema sinistra.
    Un incendio questo che segue una serie di intimidazioni denunciate all’inizio di maggio, denunce che avrebbero potuto evitare tutto ciò. Ma in questo clima di impunità storica, avallato da un crescendo di ideologia nostalgica del ventennio, alimentata dagli stessi palazzi del potere, non ci si poteva attendere altro che una banalizzazione del pericolo, con la naturale conseguenza della semi-distruzione del Cartella.
    Le firme lasciate sulle pareti non lasciano dubbi sulla manovalanza utilizzata, ma la portata dell’attentato ricorda molto gli atti dinamitardi mafiosi siciliani, pertanto non si può minimizzare l’accaduto come il gesto di semplici “ragazzate”. La violenza dell’attentato evidenzia il fatto che sotto vi siano motivazioni pesanti, preoccupanti se consideriamo che questo avviene in una città dove il connubio di interessi fittamente intrecciatisi negli anni ’70, tra ‘ndrangheta, eversione di destra, massoneria, politica ed economia, ha creato quel mix esplosivo, quell’area grigia, quei comitati d’affari che controllano interamente l’economia del territorio.
    E questo non lo diciamo noi, ma tutte quelle inchieste in corso a livello locale e nazionale.
    In questi giorni ci siamo scervellati nel cercare di trovare una spiegazione plausibile, il perché di una escalation di violenza così rapida nei nostri confronti. Una vecchia canzone dei Gang diceva che se si vuole trovare la verità, è necessario seguire i flussi di denaro. Flussi di denaro che in questi anni abbiamo seguito, quelli per la costruzione del ponte sullo Stretto, quelli legati alle esternalizzazioni dei servizi pubblici, quelli che potrebbero arrivare con l’area metropolitana, quelli connessi alle speculazioni che vorrebbero questi territori immolati in nome del profitto di pochi.
    Flussi che, per poter essere indirizzati, vogliono l’assenza di testimoni scomodi ed il silenzio. Noi non taciamo. Noi non andremo via. Noi attraverseremo questo territorio che ci ha circondato con uno straordinario abbraccio solidale, con una manifestazione che farà sentire forte anche a chi non vuole, la voce della Reggio e di Gallico che non si lascia intimidire. L’appuntamento è sabato 26 maggio alle 16.30 proprio al csoa Cartella. É quello che ci hanno chiesto le tantissime persone che hanno partecipato all’immediato sit-in di risposta e all’assemblea che ne è scaturita tra le macerie ancora fumanti.
    Per costruire insieme a noi questo grande corteo, invitiamo chi è ancora capace di indignarsi, le forze sane, l’associazionismo, la gente, tanta, con la quale in questi dieci anni di esperienza del Cartella abbiamo incrociato cammini culturali, sociali e politici, a partecipare all’assemblea pubblica di mercoledì 23 maggio alle ore 17.30 al Teatro Siracusa. Un’occasione per riflettere non solo sui fatti che ci hanno visto direttamente interessati, ma anche sulla preoccupante deriva che sta coinvolgendo l’Italia tutta, tristemente rappresentata dalla tragedia di Brindisi. La violenza per spaventare, terrorizzare, zittire le voci di dissenso favorendo militarizzazioni del territorio e soluzioni autoritarie.
    All’assemblea di mercoledì così come alla Manifestazione del 26 a Gallico, invitiamo tutti coloro che in questo decennio hanno condiviso con noi le nostre tante battaglie di libertà e dignità, ed anche tutti coloro che solidarizzando con noi sono convinti che sia possibile costruire una città, una società diversa per noi e i nostri figli.
    Lottiamo affinché il csoa Cartella sia restituito a tutti al più presto, impegnandoci a viverlo più grande e più bello.

    Per sostenere la campagna di solidarietà al Cartella, è possibile inviare sottoscrizioni al C/C postale 1006384406, intestato a “IO STO CON IL CARTELLA”, IBAN IT14I0760116300001006384406

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