Feste senza fuochi artificiali: Holiday fireworks free!

di Vito Totire (*)

Ramazzini, quoque tu…. Persino nell’anniversario di Hiroshima e Nagasaki!

A molti Greta Thunberg sta simpatica. Siamo tra loro ma a essere coerenti con suo messaggio non sono tutti quelli che dichiarano simpatia magari, spellandosi le mani negli applausi.

Contrastare i rischi per il clima necessita di un approccio sistemico alla eliminazione dei rischi alla fonte che molti presunti sostenitori di Greta non hanno nessuna intenzione di adottare.

Mettere in discussione il traffico aereo è fondamentale: a Bologna sollevammo il problema più di trenta anni fa. Idem per il traffico su gomma.

Ma occorre un approccio davvero capillare che porti a criticare ogni atto della vita quotidiana. Per esempio la perniciosa “abitudine” all’uso dei cosiddetti fuochi artificiali: da PD alle sagre paesane, religiose e laiche, è una rincorsa allo spreco e all’inquinamento. I fuochi artificiali sono l’emblema dello spreco di risorse … Non si tratta di un “potlatch” che è, in un certo senso, spreco con una sua valenza sociale e antropologica; qui siamo all’inquinamento volontario deciso da pochi “nostalgici” di un passato settecentesco in cui le relazioni sociali erano improntare alla strategia delle tre F (feste, farina, forca).

Difficile avere accesso ai dati relativi allo spreco e all’inquinamento. Gli autori dello spreco inquinante tacciono grazie all’evidente tolleranza delle istituzioni e delle autorità statali benché , a ben vedere, l’evento si configuri come rilevante dal punto di vista penale («getto di cose pericolose»).

Tace il Pd, fra i più accaniti gestori di “fuochi fatui” in questi giorni da pian di Setta a Sassoleone (in provincia di Bologna). Tacciono le parrocchie. E tacciono gli organizzatori della “notte rosa”.

Persino il meritevole Istituto Ramazzini indulge nei fuochi di artificio: a Ozzano Emilia, il 9 agosto, anniversario peraltro del lancio della bomba nucleare su Nagasaki.

Lo diciamo col rispetto e la riconoscenza dovuti alla figura di Cesare Maltoni e a tutti gli attuali operatori del Ramazzini, di cui abbiamo ampia stima e che consideriamo un baluardo a tutela della salute pubblica.

Anzi, proprio per questo considereremmo molto importante l’adesione del Ramazzini alla nostra Campagna fireworks free.

Stiamo raccogliendo dati sull’uso e sui siti per redigere una mappa dei Comuni tolleranti nei confronti dei fuochi fatui.

Atutti chiediamo di interrogarsi sulla necessità di evitare ulteriori sprechi e danni all’ambiente; ai Sindaci in particolare e ai Prefetti.

Di questi tempi – con i ghiacciai che si trasformano in cascate, con i campi agricoli e i boschi che vanno a fuoco, con i rischi climatici sempre più incombenti – non possiamo più accettare azioni deliberate e volontarie che sprechino risorse per inquinare, per danneggiare la salute e l’ambiente e per spaventare gli animali.

Al Sindaco di Loiano abbiamo rivolto specifica istanza (via pec): risponderà? Così risparmiandoci questo ennesimo inquinamento in coincidenza dell’arrivo della «staffetta viva l’ambiente»?

Il dramma del ceto politico-istituzionale è (anche) la mancata percezione del “fattore tempo”.

Oggi arriviamo alle sagre “plastic free” con lieve ritardo: 40 anni…

Bologna, 8.8.2019

(*) per circolo “Chico” Mendes, AEA, Lega animalista di Copparo, Centro Francesco Lorusso

 

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