Fiamme di tossicità / 4

Azerbaigian – La quarta ed ultima parte del dossier sugli impatti ambientali e sociali causati dallo sfruttamento petrolifero e gasiero. Un focus sul terminal di Sangachal e sui giacimenti di Shah Deniz, da cui proviene il gas trasportato dal Trans Adriatic Pipeline.
Continua da qui.

di Crude Accountability

Il Terminal di Sangachal e le aree circostanti

Il monitoraggio del suolo

La British Petroleum ha descritto come segue i suoi risultati del monitoraggio del suolo vicino al Sangachal Terminal:

La condizione dell’ecosistema nell’area dell’indagine è rimasta sostanzialmente invariata per tutto il periodo di monitoraggio. La copertura degli arbusti è aumentata, mentre l’erba e la copertura delle macchie nude sono rimaste stabili e la copertura delle erbe selvatiche è stata in gran parte persa. I cambiamenti osservati per gli arbusti e le erbe selvatiche (1) non sono correlati alle attività operative nel terminal.” (2)

Al contrario, gli abitanti del villaggio intorno al Terminal hanno riferito a Crude Accountability che l’inquinamento del suolo era una preoccupazione centrale.
La mancanza di produttività negli orti di sussistenza sta influenzando la capacità dei residenti di coltivare frutta e verdura per uso familiare e le persone sono preoccupate per gli inquinanti del suolo che influenzano la loro salute. Questo problema è particolarmente preoccupante nelle comunità in cui la conservazione degli alimenti per l’inverno è tradizionale.
I costi di alimentazione della propria famiglia aumentano molto quando la qualità dei prodotti coltivati negli orti familiari non è sufficientemente buona da poterla porre in conserva.

A Crude Accountability è stata rilasciata questa testimonianza:

Era settembre 2020. I lavoratori dell’azienda (BP) sono venuti qui, stavano facendo domande. …
Tutte le persone gli hanno raccontato la situazione. Qui c’è rumore, qui tutto trema. Anche quando ci alziamo al mattino le nostre gole bruciano.
Gli alberi si stanno seccando.
Dalla costruzione di questo terminal gli alberi sono stati danneggiati.
Se si piantano pomodori e verdure, non crescono mai. Senti, ho piantato per tre anni di fila.

Non c’era raccolto. Ho piantato una foresta nella mia iarda. Ho comprato e piantato alberi costosi … ma ora ci sono soltanto 3-4 alberi a sinistra nella iarda. …
Fino al 2012, il mio giardino era come una foresta. Poi gli alberi sono appassiti. …
Questa è la situazione in tutto il villaggio”. (3)

Impatto sulla Flora e Fauna

La relazione della British Petroleum ha documentato anche il suo monitoraggio della flora e della fauna nelle aree intorno al Terminal e ha concluso:

Dai dati di indagine di monitoraggio non si evince alcuna evidenza che le operazioni del Sangachal Terminal stiano avendo un impatto negativo sulla distribuzione di mammiferi, rettili e anfibi all’interno della zona circostante.
Con l’eccezione di una riduzione generale della presenza di rane palustri tra il 2012 e il 2015, che si è invertita nel 2016, non sono state identificate tendenze generali nella presenza e/o distribuzione delle specie
.” (4)

Al contrario, molti residenti hanno notato complicazioni con la flora e la fauna.
I residenti hanno segnalato difficoltà almeno dal 2017. Una testimonianza ottenuta da Crude Accountability dice: “La mia famiglia alleva bestiame e negli ultimi anni gli animali hanno dato alla luce cuccioli fisicamente difettosi. Dicono che sia colpa del Terminal. Ad esempio, quest’anno sono nate circa 20 pecore con difetti fisici, poi sono morte, o le nutriamo e poi le macelliamo per non perdere la carne.” (5)

Numerose sono state anche le segnalazioni di pollame morto per cause sconosciute.
In una comunità in cui l’agricoltura di sussistenza è fondamentale per la salute economica delle famiglie, soprattutto durante l’inverno, i problemi nella coltivazione di frutta e verdura possono essere catastrofici.

A Crude Accountability è stato detto: “Quando venni qui per la prima volta, c’erano grandi arance nel giardino del nostro vicino. Le raccoglievamo e le mangiavamo. Ora quegli aranci sono ancora lì ma le arance sono così piccole e amare.” (6)
“Abbiamo avuto alberi marciti di mele cotogne, pesche, mele. Dopo il terminal, dopo il 1998-2000, tutti i nostri alberi sono appassiti di anno in anno.” (7)

Si è notato anche il declino degli stock ittici:

Prima c’era un sacco di pesce in mare. Potevi prendere 3-4-5 chili di pesce con un amo amatoriale. Ora si va per una settimana per prendere un pesce. Abbiamo perso la maggior parte dei pesci gatto, delle triglie, delle carpe, e dei rutilus caspicus.
Ora non vado come prima, perché non ci sono pesci. I tubi del petrolio e del gas dal mare fanno rumore in acqua per l’aumento della pressione. … Se c’era solo un tubo prima, ora ci sono 10 tubi.
I pesci nuotano lontano dal tubo a causa della pressione. L’acqua è anche inquinata da olio, grasso e condensa
”.(8)

Sono necessari ulteriori studi, così come altre divulgazione da parte della BP e della BERS, per comprendere i rischi per la salute ambientale a cui i membri della comunità possono essere esposti a causa del Terminal di Sangachal e del petrolio e del gas trasportati attraverso le pipeline provenienti dal Terminal.
Ma è chiaro dalla testimonianza degli abitanti del villaggio che ci sono preoccupazioni importanti e giustificabili circa l’impatto del Terminal sulla loro salute e sulla loro vita.

Il giacimento petrolifero di Shah Deniz

Il report di Omanos Analytics* ha analizzato il giacimento Shah Deniz, uno dei più grandi giacimenti di gas condensato del mondo, scoperto nel 1999.
Si trova nelle acque profonde del Mar Caspio, 70 km a sud-est di Baku, ad una profondità che va da 50 a 500 metri.
L’accordo sull’esplorazione, lo sviluppo e la condivisione della produzione per l’area prospettica di Shah Deniz nel settore azero del Mar Caspio è stato firmato nel 1996.


Shah Deniz Stage 1 ha iniziato le operazioni nel 2006. Ha una capacità di produzione di circa 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno (bcma) e circa 50.000 barili di condensato su base giornaliera.
La Britis Petroleum opera in base allo Shah Deniz Project Sharing Agreement (PSA) per conto dei suoi partners. Attualmente, i partecipanti al progetto Shah Deniz PSA detengono le seguenti quote: British Petroleum (BP) 28,8%, Türkiye Petrolleri Anonim Ortaklığı (TPAO) 19%, State Oil Company of the Azerbaijan Republic (SOCAR) 16,7%, Petroliam Nasional Berhad (PETRONAS) 15,5%, Lukoil 10%, Naftiran Intertrade Company limited (NICO) 10%.

Shah Deniz garantisce una fornitura costante di gas condensato, e con il progetto Shah Deniz 2, il giacimento è diventato anche un importante fonte di gas naturale.
Nei primi tre mesi del 2020, Shah Deniz ha prodotto in totale circa 4,7 miliardi di metri cubi standard (bcm) di gas e 1 milione di tonnellate (7,7 milioni di barili) di condensato.(9)
La produzione giornaliera è di circa 56 milioni di metri cubi standard di gas. Nel dicembre 2020, il consorzio Shah Deniz ha iniziato a fornire gas naturale all’Europa attraverso i 3.500 chilometri di gasdotto dall’Azerbaigian. (10)
Il Corridoio del Gas Meridionale è costato 33 miliardi di dollari e sette anni per la costruzione. Il gasdotto invierà 10 miliardi di metri cubi di gas in Europa ogni anno per i prossimi 25 anni. (11)

Secondo il rapporto di Omanos Analytics, il gas flaring nel campo di Shah Deniz sembra essere diminuito nel 2020, ma il rapporto osserva che è difficile sapere se questa diminuzione sia dovuta alle restrizioni per il COVID-19 o ad altri fattori. Dopo l’apertura di Shah Deniz 2 c’è stato un aumento del gas flaring fra il 2018 e il 2019. (12)

Shah Deniz: Fuoco nel giacimento

Come abbiamo documentato, le comunità vicino al Sangachal Terminal, a cui affluiscono il gas e la condensa di Shah Deniz, hanno denunciato significativi problemi ambientali e sanitari.
Nel maggio 2019, si è verificata un’esplosione su una nave Saipem, che stava posando un tubo che faceva parte del progetto Shah Deniz 2.
Come risultato dell’esplosione quattordici persone rimasero ferite, di cui diverse seriamente ustionate. (13)

Il 5 luglio 2021, i residenti di Baku hanno segnalato un incendio nel Mar Caspio, vicino all’Umid Field, un giacimento gestito dalla SOCAR. I funzionari hanno affermato che l’incendio è stato causato da un vulcano di fango e che non c’erano stati incidenti su nessuna delle numerose piattaforme offshore. (14)

https://youtu.be/DezxZxT701s

Cercare testimonianze sul campo a Shah Deniz è praticamente impossibile, e le notizie pubblicate sulle attività vicino al campo sono come minimo confuse.
L’informazione ufficiale sul settore azero del Mar Caspio è inaffidabile in generale.
Questo è un altro caso che necessita di maggiore ricerca e analisi – nonché di un lavoro di portata più ampia di quanto le circostanze ci abbiano permesso- per comprendere appieno il livello del gas flaring del campo Shah Deniz, e il suo impatto sui lavoratori, l’ambiente, e le aree circostanti.

(4. Fine)

* Traduzione italiana tratta da Ecor.Network.


Nella scelta dei brani del rapporto di Crude Accountability da tradurre e pubblicare ci siamo concentrati sull’analisi dei rischi del Terminal di Sangachal e dei giacimenti di Shah Deniz 1 e 2, perché direttamente coinvolti nelle forniture di gas verso l’Italia tramite il Trans Adriatic Pipeline.
Per approfondire altri aspetti delle nocività derivanti da idrocarburi in Azerbaigian – dall’impianto chimico AzMeCo alla raffineria Heydar Aliyev di Baku – rimandiamo alla lettura completa del dossier:

Flames of toxicity: Environmental and Social Impacts of Azerbaijan’s Oil and Gas Development
Crude Accountability
Report – Gennaio 2022 – 57 pp.

Download (clikka sulla copertina):


NOTE:

** Omanos Analytics è un’organizzazione con sede nel Regno Unito che ha condotto in remoto il monitoraggio ambientale sulle località indicate da Crude Accountability, mediante analisi di immagini satellitari.

1) Si tratta di piante a foglia larga, spesso indicate come fiori selvatici o erbacce.
2) BP Azerbaijan Overview of Environmental Monitoring Studies over the period – 1995-2017, p. 181.
3) Intervista rilasciata a Crude Accountability, agosto 2021.
4) Ibidem.
5) Crude Accountability , Shah-Deniz-II-Community-Assessment-Analysis.
6) Intervista rilasciata a Crude Accountability, agosto 2021.
7) Ibidem.
8) Ibidem.
9) BP, Shah Deniz.
10) BP, Shah Deniz begins gas deliveries to Europe, 31 dicembre 2020.
11) BP’s Caspian Sea project emerges as Russia’s rival for European gas market, World Oil, 31 dicembre 2020.
12) Omanos Analytics, Sustainable Environmental Monitoring in the COVID-19 Era with Crude Accountability: EO survey of the Azerbaijan coast, dicembre 2020, p.19.
13) Saipem reports accident on a vessel operating in the Caspian Sea, World Oil, 05 settembre 2019.
14) Zulfugar Agayev, Azerbaijan: Large fire erupts at Caspian Sea, World Oil, 31 dicembre 2020.

 

alexik

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