Fiera (bolognese-sardo-svedese) del libro

ma occhio al vento e al ginepro nel post scriptum (*)

La cinquantesima Fiera del libro per ragazzi (si chiude il 28 aprile) ha la Svezia – e inevitabilmente Pippi Calzelunghe – come ospite d’onore ma a saper cercare si trovava Sardegna ovunque, a partire da Bianca Pitzorno che ha avuto la cittadinanza bolognese ad honorem. Uno dei nomi ricorrenti in Fiera resta sempre il cagliaritano Bruno Tognolini: autore di libri, filastrocche e favole, collaboratore in tv di «Albero azzurro» e poi ideatore della Melevisione. Con altri scrittori sardi ha fondato «L’isola delle storie» il festival letterario di Gavoi e nel 2007 ha ricevuto un meritatissimo Premio Andersen come miglior scrittore italiano per ragazzi. L’isola natia torna spesso in Tognolini: per tutti il romanzo «Lunamoonda».
Con un po’ di fortuna in Fiera si può incrociare Alessandra Berardi, nuorese, poetessa per grandi e piccoli: «Quest’anno non presento niente, se non la mia faccia da visitatrice curiosa. Ma sto preparando una raccolta di versi, Poesie naturali: spero che incontrerà il sentimento di bellezza che la natura ispira in modo potente ai bambini. Mi dicono che è intrisa di Sardegna». Anche lei è premiatissima e nome di punta (co-autrice nelle sceneggiature e paroliera delle canzoni) di «Albero azzurro» che fra poco sarà disponibile in una serie dvd.

Altro autore sardo per ragazzi ormai tradotto in diverse lingue è Alberto Melis che i lettori dell’«Unione Sarda» conoscono bene. Domenica invece Teresa Porcella ha presentato Svjetlan Jinakovic, autore di «Io sono qui», un bellissimo libro «in-difesa» delle bambine: cagliaritana e da poco trasferita a Firenze (dove ha fondato Cuccumeo, una delle 570 librerie – ma una delle più affollate – specializzate o con settori specifici per bambine/i sparse per l’Italia) Teresa Porcella è un’esperta di letteratura per l’infanzia e dirige la collana di poesia per la Giunti.

Fra gli illustratori sardi spicca Pia Valentinis (nata a Udine, ma cagliaritana d’adozione): anche lei Premio Andersen.

In questi giorni sia la Fiera vera e propria che gli eventi in città registrano il solito successo: dai laboratori per i più piccoli a David Riondino che legge le «Favole al telefono» di Gianni Rodari (commento di una ex-bambina presente: «Io invecchio ma Rodari no»), dal giovane Sherlock Holmes inventato da Andrew Lane agli appuntamenti svedesi. Pienone previsto per Daniel Pennac, per il volume dedicato a Roal Dahl e per la presentazione di «Cattive ragazze. 15 storie di donne audaci e creative», una graphic novel di Assia Petricelli e Sergio Riccardi.

Anniversario anche per Scienza in festa (compie 20 anni). Laboratori, presentazioni, giochi e incontri. Anche l’astronauta Umberto Guidoni ha scritto (con Andrea Valente) per ragazze/i: «Così extra, così terrestre» svela come molti oggetti “spaziali” siano già fra noi.
Tornando alla lettura, i dati confermano che l’Italia è un Paese dove si legge sempre meno ma sono proprio i piccoli (e le donne) ad alzare la media. Negli eventi collaterali della Fiera si incontrano molti ragazzi che sfogliano le ristampe dei classici, le novità “nella continuità” ma anche romanzi dedicati alla storia più recente: da «Ribelli in fuga» di Tommaso Percivale a «I lupi arrivano dal freddo»; partigiani e fascisti nel primo caso, turchi e kurdi nel secondo. Non si stanca mai di libri Anna, 8 anni. «Appena ho imparato mi sono messa a leggere “Il vecchio e il mare” perché una specie di zio me lo aveva raccontato quando ero piccola. Ci sono parole un po’ difficili ma è proprio una bella storia».

(*) Questo mio articolo è uscito (al solito parola più, parola meno) sul quotidiano «L’unione sarda». I problemi di spazio, tipici di un quotidiano, mi hanno impedito di mettere una specie di box con due testi – da «Poesie naturali», in uscita – che la gentilissima Alessandra Berardi mi ha anticipato. Eccoli qui sotto. (db)

Ginepro

Ma il ginepro lo sa

che è diventato storto?

Oppure cresce e va

e non se ne è mai accorto…

Ha lasciato che il vento

scolpisse a colpi forti

lo scarno portamento

dei suoi rami contorti.

Accetta di cambiare

ma ha tenace radice

e sa dove arrivare

anche se non lo dice.

 

Vento

Oggi ho bevuto il vento

e dopo ero contento.

Mi è andato dritto al cuore

facendo quel rumore

di bora di gennaio

che infuria sul ghiacciao.

Fischiando ha richiamato

i venti di pianura

che mi hanno sussurrato

parole d’aria pura.

Venti da tutti i lati

delle quattro stagioni

si sono radunati

con gemiti e frastuoni.

Freddo vento polare

che ghiaccia campi e fronde,

scirocco che sul mare

col caldo si diffonde.

Soffiavano leggende

di cieli ariosi e belli,

di raffiche tremende,

folate, mulinelli…

E torrido o gelato,

dolce, breve, incostante…

…Ognuno ha raccontato

con soffio mormorante.

Spifferi di correnti,

storielle nuove e vecchie

come suggerimenti

sbuffàti nelle orecchie.

Il cuore stava zitto.

A occhi chiusi beveva

quel parlottare fitto

che tanto gli piaceva.

Qualcuno crede il vento

un nemico cattivo…

Io no, non mi spavento:

con lui mi sento vivo.

 

Redazione
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