«Figli della Libertà»: la rivoluzione copernicana dell’educazione

Qualche riflessione su un’autoproduzione di Anna, Lucio e Gaia, una famiglia che ha scelto di seguire una pedagogia alternativa in una “scuoletta” libertaria e democratica

di Gianluca Riccato (*)

Ieri sera è tornato all’Azzurro Scipioni di Roma, la sala cinematografica di Silvano Agosti, il documentario Figli della Libertà, un’autoproduzione di Anna, Lucio e Gaia, famiglia che ha scelto di seguire un’educazione alternativa in una scuoletta libertaria e democratica (nel senso di veramente democratica, anche nei fatti non solo nelle dichiarazioni).

E’ la prima mappatura filmica, sebbene ancora parziale, delle pratiche di pedagogia alternativa che da anni stanno crescendo in Italia: dalle scuolette parentali con metodi non autoritari e frontali qui rappresentate, ad altre realtà come le Scuole nel Bosco e le pratiche legate alla REL – Rete per l’Educazione Libertaria (ma la realtà è molto più diversificata e in continuo aggiornamento) e che si sono affiancate negli ultimi anni ad esperienze più consolidate come il Metodo Montessori e quello Steineriano. Sarebbe sbagliato ridurre ad un unico schema e ad un unico punto di vista queste realtà: si è solo scoperchiato un vaso, quello della pedagogia classica, le teorie e le pratiche sono molteplici, quello che c’è finora è solo un inizio e come tutti gli esperimenti pionieristici risente dei limiti intrinseci di questo. Nel film sono rappresentate anche esperienze non italiane più consolidate nel tempo, come l’inglese Summerhill school, i cui risultati possono essere già visibili e raccontabili oggi da parte di chi l’ha frequentata.

Consiglio la visione di Figli della Libertà, che considero una tappa fondamentale nel percorso che porta alla liberazione della nostra società da schemi obsoleti e riconosciuti fallimentari da praticamente tutta la ricerca pedagogica degli ultimi 50 anni, ma a cui rimangono inspiegabilmente ancorate la scuola, l’educazione e la cultura pubblica italiane. O forse il motivo c’è: questa pedagogia porta a crescere individui liberi e capaci di esprimere le proprie potenzialità. E ciò potrebbe essere un problema. Del resto, come si dice nel documentario, i cambiamenti nel campo dell’educazione, storicamente, sono sempre venuti “dal basso”. E non solo nel campo dell’educazione, probabilmente.

Buona visione,  Gianluca Ricciato

FIGLI DELLA LIBERTA’ – I BAMBINI CHE NON HAI MAI CONOSCIUTO

 

STORIA

Cosa succede a un bambino che non va a scuola?
E’ davvero possibile imparare fuori dagli schemi?
Quanto è giusto educare all’obbedienza?
La Scuola, oggi, è davvero un problema?
Dagli autori di Unlearning​, arriva il documentario “Figli della libertà”
Con Silvano Agosti, Andrè Stern, Daniele Novara, Paolo Mottana e tanti altri 

TRAMA

Anna e Lucio hanno deciso di fare una scelta per l’educazione della loro figlia Gaia: lasciare la scuola e tentare un approccio più familiare, che rispetti i tempi e gli interessi del bambino. Gaia ora frequenta una progetto di pedagogia libertaria dove viene riconosciuto ai bambini la capacità di decidere come, quando, che cosa e con chi imparare.
Niente, voti, niente compiti, niente banchi.
Ma se a livello teorico è tutto perfetto, nella pratica i dubbi cominciano ad arrivare.
Si riesce davvero ad imparare fuori dagli schemi scolastici?
Seguiremo il papà Lucio mettere in discussione la nuova scelta educativa quando si accorge che Gaia si sta “disallineando” dagli altri bambini. Si chiede se diventerà un outsider o una persona felice e realizzata.
Per capirlo Lucio si lancia alla ricerca di chi non è andato a scuola per capire cosa ha combinato nella vita e rispondere alla domanda: ma chi cresce libero, infine, diventerà comunque schiavo?
Seguiremo Anna, tormentata insegnante in aspettativa, che ha messo in discussione la sua vita nel sistema scolastico tradizionale. Se le cose davvero non funzionano, quanto è importante restare nel “sistema scuola” lottando per cambiarla dall’interno? Quanto è giusto educare all’obbedienza? Anna si confronterà con colleghi, esperti e altre mamme prima di decidere come continuare la sua vita.
Seguiremo la piccola Gaia e i suoi compagni nel loro percorso in cui sono “liberi di imparare”. Accompagneremo Gaia e l’evolversi di questa “piena capacità di scegliere” mentre l’esame di fine anno, e con lui il confronto con il mondo reale, si avvicina. Seguiremo l’intera famiglia in un viaggio attraverso altre realtà per scoprire le scelte di chi, come loro, ha deciso di occuparsi in prima persona dell’ istruzione dei propri figli, ognuno con modalità diverse. Ma avere tempo per farlo è una possibilità per ricchi? Con uno stile leggero e irriverente “I figli della libertà” mette in discussione la delega dell’istruzione chiedendosi se la scuola è un sistema di controllo che disciplina e limita la libertà o se è la nostra visione occidentale ed egocentrica, preda di ansie inesistenti, a portarci a una perenne critica del nostro sistema incapaci di accettare che quel sistema siamo anche noi.

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COSTITUZIONE ITALIANA, ARTICOLO 33

L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.

La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.

Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. 

La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.

E’ prescritto un esame di Stato per l’ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l’abilitazione all’esercizio professionale.

Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.

(*) ripreso da https://progettonaturaldurante.wordpress.com/2017/11/11/figli-della-liberta-la-rivoluzione-copernicana-delleducazione/

Gianluca Ricciato

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