Francesco contro gli integralisti?

Recensione a «Le lobby del Vaticano» (scritto da Carlotta Zavattiero) di Fabrizio Melodia   

E’ difficile trovare un libro italiano che esamini le piaghe del Vaticano con altrettanta lucidità e coerenza, senza risparmiare nulla e senza temere di risultare abrasivo nei confronti dei cosiddetti alti prelati.

«Le lobby del Vaticano sono la prima mappatura organica delle principali realtà laicali in Italia, descritte dall’interno per mostrarne il potere nella Chiesa cattolica e le ingerenze nella politica e nell’economia del nostro Paese. Il libro, un mix di scavo, interviste, osservazione partecipante e raccolta di testimonianze, pone alcune domande forti e sostiene alcune tesi meritevoli di dibattito». Questo scrive Ferruccio Pinotti nella prefazione; anch’egli è autore di un interessante libro dall’eloquente titolo «Opus Dei segreta» (Bur-Rizzoli, 2006).

Direi invece che è qualcosa di più: oltre a essere un’indagine e una mappatura è una vera e propria disamina del cancro esteso che divora le istituzioni ecclesiastiche e a cui sembra non esserci alcun rimedio.

Per contrappasso, come piacerebbe al buon Dante Alighieri, sembra che le eresie laiche abbiano ormai conquistato completamente il soglio di San Pietro, dopo secoli di dura persecuzione in nome dell’affermazione dell’unicità e unità ecclesiastica.

La questione fondamentale è che ormai l’ Opus Dei, il movimento dei Legionari di Cristo, il movimento dei Focolari, Comunione e Liberazione, il Rinnovamento dello Spirito Santo, la Comunità di Sant’Egidio, sono tutti intrisi di totalitarismo, settarismo, integralismo e di tutti quei beceri e maligni ismi che tanto loro criticano verso altre religioni, prima fra tutta quella islamica.

Non è una novità che il Re si faccia meraviglia della corte di cui si circonda. Fa specie che l’indagine della brava Carlotta Zavattiero riesca a trovare la via degli scaffali, apparendo senza troppe difficoltà in mezzo al marasma dei libri di cucina e dei best sellers statunitensi, come una specie di faro nella notte senza luna. Una notte davvero oscura, dove Zavattiero – con rigore scientifico e passione per la verità nel senso profondo del disvelamento, come se togliesse la benda dagli occhi di una persona operata per la cataratta – conduce per mano il lettore, sia esso un ateo militante in cerca di conferme, sia il cattolico credente e sinceramente innamorato della parola di Cristo e che vuole sapere tutto sul tumore maligno che divora la comunità ecclesiale.

Probabilmente il libro non troverà accoglimento presso coloro che preferiscono la fede cieca alla consapevolezza attiva; d’altronde al fedele, si ritiene, viene chiesto di credere alla parola di Cristo, incarnata totalmente nel papa e nella Chiesa.

Se prestasse la dovuta attenzione, se davvero credesse nell’amore e nella comprensione del prossimo, cercherebbe come stanno facendo in molti, di capire le dinamiche di potere e corruzione che codeste formazioni laicali assumono all’interno del papato, insieme a quei vescovi e cardinali (quanti è difficile dire) ma soprattutto umili sacerdoti che ogni giorno davvero si sporcano le mani con la sofferenza del prossimo.

Una verità che fa molto male: la storia della Chiesa è costellata di macchinazioni di potere, omicidi, persecuzioni feroci. Le scuse di Giovanni Paolo II nei riguardi di Galileo Galilei arrivano sospette e tardive, ma quella lontana vicenda è niente in confronto al sistema di potere integralistico messo in atto dai gruppi sopracitati.

«Per le congregazioni religiose è un momento di crisi: la Chiesa di base o parrocchiale, almeno in Europa, non apporta vocazioni sacerdotali. I movimenti invece sono diventati i grandi vivai delle vocazioni. Hanno anche un aspetto militare, ossia un forte senso dell’appartenenza e dell’obbedienza»: così il giornalista spagnolo Jesùs Bastante. E ancora: «l’ingerenza nelle questioni private è un altro tratto tipico del gruppo settario. Durante le riunioni, per esempio, i catechisti interrogano severamente i fedeli su delicate questioni personali e li redarguiscono davanti a tutta la comunità senza avere gli strumenti per gestire le situazioni di aggressività che possono verificarsi».

Mettendo in luce le mortificazioni corporali e le punizioni operate dall’Opus Dei; e vale ricordare che i catto-integralisti scatenarono bufere infernali all’arrivo nelle sale del film «Il Codice Da Vinci», in cui si poneva (in modo molto romanzesco) l’accento anche sulle attività di corruzione della autonominatasi Opera di Dio.

Carlotta Zavattiero non lesina la verità forse più scottante riguardo a loro: «Nello Ior, la banca del papa, non si prega: si fanno affari dal lontano 1942. […] L’ Opus Dei si è radicata profondamente nell’istituto, grazie anche all’appoggio di un pontefice longevo come Giovanni Paolo II. Anche il presidente più discusso dello Ior, Paul Marcinkus, ha governato per diciotto anni (1971-1989). Entrambi, il polacco Wojtyla e lo statunitense di origine lituana Marcinkus, erano grandi estimatori del carisma di padre Escrivà (fondatore dell’ Opus Dei)».

Il libro mette in luce anche la questione degli abusi sessuali perpetrati sui seminaristi da parte dei Legionari di Cristo.

Un urlo disperato quello di Carolotta Zavattiero, una richiesta di soccorso a tutti coloro che ancora credono nell’amore di Cristo; forse un concreto e attivo ascolto dell’invito di papa Francesco a una Chiesa aperta e benevola. Non è dunque un semplice libro, ma una richiesta disperata d’aiuto. Perché di mafia si può solo morire.

«LE LOBBY DEL VATICANO – I GRUPPI INTEGRALISTI CHE FRENANO LA RIVOLUZIONE DI PAPA FRANCESCO»

di Carlotta Zavattiero

prefazione di Ferruccio Pinotti

Edizione Chiare Lettere, ottobre 2013

pp. 182, Euro 13

 

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