Fuck Evro-2012

di Bozidar Stanisic

Si avvicina il periodo del Santo Pallone in Ucraina e Polonia. Dagli schermi, a tutto spiano, tuonano i messaggi pubblicitari; alle immagini dei famosi giocatori che fanno dei miracoli con il pallone e, fatti i goal, gioiscono come pazzi si allegano quelle del Platini (il Cicciotto-exBello) e degli altri funzionari del panem et circenses di «il Mondo forse è solo un pallone».

Su come va sia in Ucraina che in Polonia nessuno ci dice nulla (chi se ne frega, volete o no ‘ste giornate del Santo Pallone?). Come vivono lì, che pensano del campionato per cui si scaldano le masse delle tifoserie del Vecchio Continente?

Venti anni fa non credo sarebbe stata conosciuta una protesta, del tutto particolare, che rivela come tutti in Ucraina non sono pro Santo Pallone. Viviamo nel bene-male dei network sociali e dunque abbiamo anche qualche opportunità: per esempio è impossibile cancellare qualcosa che è accaduto. E a Kiev, il 12 maggio, in piazza dell’Indipendenza, è accaduto qualcosa talmente particolare che pare degno di un saluto e dell’appoggio incondizionato di tutti quelli che non si sono fatti bere il cervello e il cuore dall’agonia del capitalismo e delle finanze o dai lamenti dei loro guaritori. E’ successo che Julija Kovpačika, l’attivista del gruppo femminile Femen, ha buttato a terra la Coppa esposta in quel luogo. L’ha fatto con il petto nudo, avendo ingannato le guardie. Sul suo corpo è stato scritto il messaggio chiaro: «Fuck Evro-2012».

Julija ha detto che il suo gesto provocatorio è stato un contributo alla lotta contro

l’imbecilizzazione del suo paese nel quale l’ Uefa, secondo lei e altre attiviste, sta promuovendo il turismo e l’industria del sesso. La sua accusa è breve ma precisa: i leader politici occidentali notano le difficoltà momentanee di una oligarca come Julija Timošenko, ex presidente del governo di Kiev, e alla loro percezione sfugge la tragedia di centinaia di migliaia di povere donne ucraine che partecipano ai progetti del turismo sessuale. Uno slogan chiaro (Fuck Evro-2012), un topless combattivo, una protesta giusta, un’accusa precisa nei riguardi dei potenti (democraticamente eletti) ma il Santo Pallone avrà le sue giornate seguite da un  mare di birra e colline di pop-corn e il suo dietro le quinte con belle ragazze costrette a vendere il corpo. Ci vogliono milioni di Julije, e non solo in Ucraina. E milioni di Giulio (cioè di uomini, non imbecilizzati) accanto a loro.

Redazione
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Un commento

  • Sfruttamento selvaggio di chi lavora (20 persone sono morte nella costruzione degli stadi), diritti umani violati, sessismo… Se volete saperne di più consiglio il post “Ucraina. Aspettando gli europei di calcio” di Francesca Vianello che trovate su http://www.connessioniprecarie.org (db)

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