Full Time – Eric Gravel

(visto da Francesco Masala)

il protagonista del film è il lavoro, al centro delle vite delle persone, un lavoro di tipo semischiavistico.

e, sopratutto, la protagonista è Julie, lavoratrice in carne e ossa, madre sola di due bambini, che sta fuori di casa, non dall’alba al tramonto, come gli schiavi, ma da ben prima dell’alba a ben dopo il tramonto, per un lavoro da serva, per un salario da sopravvivenza.

e quando la Francia e Parigi sono in sciopero per un bel po’ di giorni di seguito andare e tornare dal lavoro è un’impresa sovraumana.

e Julie è sempre più di corsa, sempre più angosciata.

il regista Eric Gravel riesce a trasmettere una parte dell’angoscia che preme su Julie, e a noi che vediamo il film sembra intollerabile, chissà per lei, che per lavoro e per i bambini deve essere sempre gentile e sorridente.

quando il film finisce non sappiamo cosa Julie farà dopo, in questo mondo malato non a  misura di lavoratrici e madri.

forse non servirà a niente, ma speriamo che il futuro sorrida a lei e ai suoi bambini.

un piccolo grande film, in 27 sale in tutta Italia, eppure anche Julie è una supereroina.

buona (imperdibile) visione, tutta d’un fiato.

https://markx7.blogspot.com/2022/04/full-time-eric-gravel.html

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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