il protagonista del film è il lavoro, al centro delle vite delle persone, un lavoro di tipo semischiavistico.
e, sopratutto, la protagonista è Julie, lavoratrice in carne e ossa, madre sola di due bambini, che sta fuori di casa, non dall’alba al tramonto, come gli schiavi, ma da ben prima dell’alba a ben dopo il tramonto, per un lavoro da serva, per un salario da sopravvivenza.
e quando la Francia e Parigi sono in sciopero per un bel po’ di giorni di seguito andare e tornare dal lavoro è un’impresa sovraumana.
e Julie è sempre più di corsa, sempre più angosciata.
il regista Eric Gravel riesce a trasmettere una parte dell’angoscia che preme su Julie, e a noi che vediamo il film sembra intollerabile, chissà per lei, che per lavoro e per i bambini deve essere sempre gentile e sorridente.
quando il film finisce non sappiamo cosa Julie farà dopo, in questo mondo malato non a misura di lavoratrici e madri.
forse non servirà a niente, ma speriamo che il futuro sorrida a lei e ai suoi bambini.
un piccolo grande film, in 27 sale in tutta Italia, eppure anche Julie è una supereroina.
buona (imperdibile) visione, tutta d’un fiato.
https://markx7.blogspot.com/2022/04/full-time-eric-gravel.html
https://welovecinema.it/2022/04/04/full-time-recitazione-laure-calamy/