Furundulla 135 – “E l’Italia giocava alle carte…

…e parlava di calcio nei bar” (*) 

Furundulla con inserto “Centenario” di voi sapete cosa

di Benigno Moi

Assodato che le vignette non vanno spiegate… ma sono un sasso buttato come spunto di riflessione, per ogni vignetta almeno un link (forse)

(*) Giorgio Gaber – La presa del potere  https://www.youtube.com/watch?v=U2Cy3_Jc-Vs

La marcia

Mussolini era pronto a scappare in Svizzera

Riepilogo marcia furundullata…

Per il centenario della marcia che portò Mussolini al potere sono previsti vari eventi, spettacoli, dibattiti, libri; anche alla luce della coincidente ascesa al potere di Giorgia Meloni. Ma forse non abbastanza, o forse non in maniera tale da farci riflettere quanto necessario a evitarci questa coincidenza.

Ne segnalo due: uno non foss’altro perché si svolge dalle mie parti e perché affronta il tema dell’affermarsi del fascismo in Sardegna alla luce di quanto ne scrissero tre autorevoli pensatori e politici sardi: Antonio Gramsci, Camillo Bellieni e Emilio Lussu.

L’altro a Roma, dei grandi Tete de Bois, non foss’altro perché raduna un bel po’ di bella gente e perché ha lo stesso titolo che avevo dato alla foto del quadro futurista di cui parlo qui sotto: Retromarcia su Roma

Un Mussolini capovolto, ma è un Balla!

Non ho mai amato troppo l’abuso dell’immagine di Mussolini a testa in giù, troppo truculenta e fuori tempo, ma questo “inserto” furundullaio a proposito della Marcia su Roma, racconta di un Duce messo a testa in giù da dei fascisti doc: l’artista futurista, diventato poi pittore di regime, Giacomo Balla, e la famiglia Agnelli, che col capostipite Giovanni appoggiò da subito l’avventura fascista.

Retro-Marcia Balla, Velocità astratta

 

 

Nel 1932 Giacomo Balla, uno degli artisti fondatori nel 1910 del Manifesto dei pittori futuristi, tornato al figurativo, e fascista sempre più convinto, dipinse, olio su tela, Marcia su Roma  per commemorare il decennale della presa del potere da parte di Mussolini. Balla riprende la scena da una foto del 30 ottobre, in cui si vede Mussolini affiancato dai suoi quadrumviri e gerarchi, dopo aver già avuto l’incarico dal Re di formare il governo. Il titolo è quindi un falso, visto che il 28, quando la marcia arrivò a Roma, Benito Mussolini era a casa della sua amante Margherita Sarfatti a pochi chilometri dalla Svizzera, pronto a scappare se le cose si fossero messe male. Per il dipinto Balla utilizza, dipingendo sul retro, rovesciando la tela, un suo dipinto futurista, Velocità astratta, del 1913 (si dice per impedire che venisse esposta con ambedue le facce visibili contemporaneamente).

Il quadro, proprietà della famiglia Agnelli e ora esposto alla Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli a Torino, è stato quasi sempre esposto dal lato del dipinto futurista, con Benito e i gerarchi fascisti a testa in giù, appunto. Solo del 2000 fu esposto alle Scuderie del Quirinale in occasione della mostra “Novecento. Arte e storia in Italia”.

analisidellopera      la-marcia-capovolta-del-futurista-balla   

barbadillo.la-marcia-su-roma-capovolta-dal-futurista-giacomo-balla/

marcia-su-roma-cosi-mussolini-arrivo-in-treno-nella-capitale

https://www.labottegadelbarbieri.org/1922-2022-il-marcio-in-marcia/

La lingua: frumento o crusca?

https://metronews.it/2022/10/24/il-presidente-o-la-presidente/

https://www.dire.it/24-10-2022/816615-meloni-presidente-articolo-maschile-polemica-boldrini/

Governo: nuovi Ministeri

Scantoniamo?

https://ilmanifesto.it/diritti-allultimo-stadio

https://www.ilpost.it/2022/10/05/citta-francesi-contro-maxischermi-mondiali-qatar/

liberation 

S’Atobiu

(ovvero “L’Incontro”)

 

L’idea di organizzare una tre giorni dedicata all’editoria indipendente, è una sintesi di alcune esigenze che si intrecciano una con l’altra:
-Prima di tutto far emergere, in un momento così oscuro per le libertà individuali e collettive, quella luce che proviene da un’informazione libera.
– Conseguentemente creare uno spazio che, sommandosi ad altri spazi già esistenti, possa formare una grande piazza, in cui sia possibile confrontarsi ed ascoltare voci “fuori dal coro”
– Infine creare, all’interno di questo spazio, tanti momenti di incontro e di conoscenza che, anche facendo buon uso delle risorse tecniche a disposizione, travalichino lo stesso spazio fisico.
Quindi, con questa che speriamo sia la prima di una lunga serie di edizioni, vogliamo dar corpo a queste esigenze, unendo all’idea di una mostra mercato dell’editoria indipendente, vari momenti di dibattito su argomenti che ritroveremo nei prodotti messi in mostra, scegliendo quest’anno un luogo: la sede dell’ASCE che sempre più vuol divenire luogo fisico di incontro per sconfiggere tutti i tipi di emarginazione.

L’origine del nome dato alla rubrica Furundulla si può invece scoprire qui: hastagasa

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Benigno Moi

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