Furundulla 52 – Lo stell(ett)one d’Italia…

…e i fulgidi destini della Patria*

di Benigno Moi

Assodato che le vignette non vanno spiegate… ma sono un sasso buttato come spunto di riflessione, per ogni vignetta almeno un link (forse…) * da Wikipedia: La Stella d’Italia, conosciuta popolarmente come Stellone, è una stella bianca cinque punte che da molti secoli rappresenta la terra italiana. Da un punto di vista allegorico rappresenta il fulgido destino dell’Italia.

Benedetti Figliuoli

Benedetti Figliuoli

La guerra dei vaccini

La guerra dei vaccini

https://transform-italia.it/la-guerra-dei-vaccini-che-non-possiamo-perdere/ https://valori.it/vaccino-19-big-pharma-guerra-dossier-covid/

Uniformi-amoci…

Italia mimetica

 

…senza generalizzare (!?)

Generali…zzare

Quando il gioco si fa duro…

 

Punta Giglio, Alghero

Punta Giglio ad Alghero

https://www.facebook.com/groups/26054 4378814702 https://www.buongiornoalghero.it/contenuto/0/30/172280/alghero-costituito-un-comitato-per-punta-giglio

e infine… “Oliva e Barbieri contro…” https://www.alguer.it/notizie/n.php?id=158494

Ancora cose sarde…o non solo?

l’arancia-one

Qui…comando io!!
Ritmo, ritmo…algoritmo! Dimmi con chi stai e ti dirò chi sei…

Una breve digressione personale su Facebook, Ocalan, Erdogan, e un parco a Quartu Sant’Elena.

A Quartu Sant’Elena (terza città della Sardegna per numero di abitanti, praticamente attaccata a Cagliari, da cui la divide/unisce solo lo splendido Stagno di Molentargius, regno/repubblica dei fenicotteri) da una ventina di anni esiste un bel parco comunale dedicato al Popolo Kurdo. Nato negli anni in cui anche alcuni amministratori comunali si recarono nel “Kurdistan turco” in uno dei puntuali viaggi, in occasione del Nevroz, organizzati da Antonello Pabis militante dell’ASCE.

Domenica 21 marzo – in occasione del Nevroz, capodanno di origine persiana, che per le popolazioni curde è diventato momento di rivendicazione della propria identità – non riuscendo fare altro, io e mia moglie Rita siamo andati a Quartu, dalla vicina Sinnai, e ci siamo fatti alcune foto davanti alla targa col nome del parco.

Volevamo fare qualcosa, giusto qualcosina, per testimoniare la nostra solidarietà agli amici curdi e ad Abdullah Ocalan, il leader del PKK vergognosamente ancora in carcere da oltre 22 anni, e per il quale, in questi giorni, si chiede possa essere autorizzato a ricevere la visita dei suoi avvocati, preoccupati per la mancanza di notizie sulle sue condizioni di salute. In varie parti del mondo, come testimoniato anche qui in bottega, si sono svolti e si svolgono iniziative in tal senso.

Abbiamo poi messo le nostre foto, accanto ad uno dei manifesti/appello per la liberazione di Ocalan, sulla mia pagina Facebook.

Ci siamo resi conto che il post era visibile solo dal mio account, e solo per poche ore, e dopo un po’ mi arrivava la notifica che mostro a fianco.

Non è la prima volta, l’algoritmo di FB non gradisce la faccia di Apo e non gradisce la bandiera del PKK. Io stesso ero già stato ammonito nel luglio scorso… sempre per Ocalan.

Il fatto è che, se uno considera naturale e doveroso chiedere che Ocalan venga liberato, o che possa quantomeno ricevere la visita dei suoi medici e dei suoi avvocati – e lo fa riconoscendone i grandi meriti politici, ma anche ricordando che una sentenza del Tribunale civile di Roma dell’ottobre del 1999 gli concesse asilo politico –  ecco, se si considera tutto questo… può essere che farsi una foto, pensando a lui, in un tranquillo parco di una tranquilla cittadina vicina al mare, nell’ultimo giorno di zona bianca della Sardegna… può essere che questo possa apparire normale e lecito, nonché doveroso; e ci si dimentichi anche dell’algoritmo.

Tanto più se questo succede proprio i giorni in cui la Turchia esce dalla Convenzione di Istanbul; i giorni in cui viene privato del seggio parlamentare (e relativa immunità) il deputato dell’HDP Omer Faruk Gergerlioglu e, tramite iniziativa affidata alla procura generale della Cassazione, si tenta di mettere definitivamente fuorilegge l’intero Hdp, partito della sinistra curda e turca, terzo partito nel Parlamento di Ankara. Per sorvolare sull’opera destabilizzante a livello internazionale del regime di Erdogan: il ruolo nella crisi libica; nel Mediterraneo orientale con la Grecia; il ricatto ancora una volta all’Europa sui migranti; il vergognoso e illegale commercio di armi con molti paesi europei, con l’Italia in prima fila ecc.

Ecco, l’atteggiamento servile e interessato di FB, e degli altri padroni dei social network nei confronti di dittature e regimi, ci è nota e non scopriamo niente.

Non voglio entrare qui nella vecchia questione se “si usi o ci si faccia usare” dai network (ma questo vale per mille altre cose della nostra vita quotidiana); in tanti e con autorevolezza hanno già detto e discusso delle contraddizioni ingenue/volute di un algoritmo che censura una tetta che allatta, o la Venere di Milo. E non dico cosa NON censura, perché sono per principio contro le censure, ma possiamo verificarlo ogni giorno.

Vogliamo solo rivendicare il diritto a fare una cosa “normale”, direi ovvia, pensando che sia una cosa “normale”… e sperare che tante piccole cose “normali” possano contribuire a generare una grande cosa “normale”, come il fatto che Ocalan debba essere libero, e che il suo popolo possa autodeterminare il proprio destino. Una piccola cosa normale e ovvia, come dovrebbe essere quella che le notti di Massimo D’Alema, da oltre 20 anni, siano leggermente disturbate da un sottile, misterioso, fastidio…

https://www.ilgiorno.it/mondo/newroz-curdi-turchia-1.6154741

Il cane da guardia

L’origine del nome dato alla rubrica Furundulla si può invece scoprire qui: hastagasa

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Benigno Moi

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