Giancarla Bezzecchi… una grande maestra!

di Sandro Sardella

danzaGitana-xsardella

maestra elementare a Rasa .. piccolo paese/frazione del comune di Varese di circa 750 anime .. mia sorella fu sua scolara .. anche mio figlio fu suo scolaro .. io sono stato per qualche stagione rappresentante dei genitori ..

maestra che costruiva spettacoli con i bambini utilizzando le musiche dei Pink Floyd .. e che li portava a conoscere l’intonarumori” alla Fondazione Russolo-Pratella ..

maestra con la passione per il proprio lavoro .. «I bambini non sono vasi da riempire, sono pianticelle che hanno da crescere!» ..

maestra che lottò con i paesani per non far chiudere la scuola anche se lei già era in pensione ..

maestra che ha incontrato ed insegnato il Flamenco e il suo profondo amore per la cultura gitana ..

maestra che qualche anno fa ha tirato fuori dal cassetto le sue poesie .. e pubblicate nientemeno che con una nota di Evgenij Evtushenko .. (Cara Giancarla! Entrambi siamo nati nel 1933, per compensare in qualche modo

l’ascesa di Hitler al potere. .. Ho letto i tuoi versi nei quali c’è un’eterna virginale fanciullezza, il desiderio di staccarsene nella passione del flamenco che vive in te e del quale hai paura, ma senza il quale tu non saresti potuta essere te stessa. .. Forse nella vita futura, noi due ci incontreremo diciottenni e comincerà un grande amore.) ..

maestra dallo sguardo intenso curioso venato dalla melanconia della sabbia del tempo e arrabbiata per questi tempi invasi d’arroganza e d’ignoranza ………….

Maestra … sempre cara ………………………

*

Ultimo uomo del 2000

Sei peggio dell’uomo della clava

ultimo uomo del 2000

che rubi

il segreto agli uccelli

per partorire

macchine di morte

E pure

strappi nomi

alla natura

per addolcir le pillole più amare

ingoiate dall’uomo

dai tempi

della sua prima umanità

Ed è ancora guerra!

In quali

nere caverne

erano mai nascosti

tutti questi mostri postmoderni.

Chi

nei nostri giorni comuni

di poveri mortali

poteva figurarsene

la forma

così bieca

e l’esistenza.

Sono apparsi all’improvviso

sui teleschermi

con il loro straevoluto

carico di morte

per l’antico dramma che si rinnova.

Sono venuti

senza chiedere

nessun permesso

né a me

madre democratica

né al mio vicino

né a milioni di persone

di paesi e città.

Non pensate,

non pensate male

sono bombe intelligenti.

Signori,

per favore

non raccontateci

ancora una volta

la bella favola dell’ideale!

Stiamo per entrare nel terzo millennio.

*

Ricomincio

Vestita

dei fili leggeri

del sogno

nutrita

alle pure sorgenti

dell’anima

mia realtà

sospesa

qual vela preziosa

che vento amoroso

distende.

Ma

Il tempo e l’usura

producono strappi

ripara

e ripara

il cuore è pesante

mi perdo

mi cerco

mi ritrovo

ricomincio.

(le poesie sono tratte da: Giancarla Bezzecchi –

Poesie – con una nota di Vladimiro Bertazzoni e

Evgenij Evtushenko – 2004)

 

 

Redazione
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