Giancarlo Biffi: partigiani della vita

Libero e libro nel dialetto milanese si esprimono con lo stesso vocabolo: “Liber”, facendoci comprendere che spesso, come in questo caso, il fine e il mezzo si identificano nella medesima parola; suggerendoci che non ci può essere libertà senza cultura come non ci può essere cultura senza libertà. È sorprendente che nella medesima settimana due avvenimenti si combinino perfettamente insieme: la giornata mondiale del libro e l’anniversario della liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Una settimana iniziata domenica scorsa con la bella notizia della libertà ottenuta dai tre volontari di Emergency. La mascalzonata nei confronti di Emergency si è trasformata in una vera e propria opportunità per far conoscere ancora meglio al mondo l’attività di questa organizzazione e quella che doveva essere “la bastonata” definitiva per screditare Emergency agli occhi dell’opinione pubblica si è trasformata invece in un grande campagna di sensibilizzazione dell’opera svolta. Una provocazione che non poteva reggere in nessun caso, che pur rientrando ha però portato alla criminale chiusura di un ospedale. Atto ignobile e ingiustificabile. Fra chi distrugge e chi aggiusta c’è una bella differenza così come tra chi bombarda, ammazza, ferisce e chi si prodiga per salvare, cucire, ricostruire arti a uomini, donne e bambini. Essere colpiti perché si sceglie di non stare con nessuna parte se non dalla parte di chi viene colpito, è vergognoso per un mondo che si professa civile. Questo è il momento di continuare a resistere, di essere partigiani della vita contro la morte, di stare con la libertà d’espressione sempre è comunque anche se si è minoranza, anche se si è soli, di opporsi con tutti i mezzi a guerre e distruzioni volute e agite unicamente per il profitto. Utilizzare tutti gli strumenti per contrastare, per non accettare fandonie e falsità, per non piegarsi a violenze o ricatti ma poter credere che un mondo migliore è possibile, che le idee non muoiono mai, che le utopie sono la meta a cui tendere per realizzare il cammino dell’uomo e allora conoscere, informarsi, leggere, per sapere, per comprendere. Ogni azione per l’uomo, fatta e spesa al suo servizio, è un dono lanciato alla speranza di futuro, e ogni fucile gettato e libro impugnato è uno schiaffo in faccia alla barbarie.

Per problemi di computer (e di nube islandese) questa volta l’appuntamento con Giancarlo Biffi è in ritardo, così due suoi articoli vengono “bloggati” insieme.

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