Giancarlo Biffi: profitto caccia cultura

Chiuso il teatro della compagnia Olata, cala il sipario anche sul Teatro Alfieri di Cagliari. Un luogo importante e di forte significato per la città, un contenitore d’emozioni e poesia, si chiude per fare spazio ad altri appartamenti e negozi come se ce ne fosse bisogno, se per una città come Cagliari con centinaia di palazzi sfitti fosse prioritario realizzare nuove abitazioni. Il profitto comanda, l’Alfieri non rende più, perciò… La cultura nutre esigenze e bisogni di benessere profondi. Lasciamolo dire alle centinaia di migliaia di spettatori che in tutti questi anni hanno affollato la sua sala, del valore delle risate e delle lacrime versate seduti in quelle poltrone, delle parole ascoltate e poi rimuginate nella testa, delle immagini stampate negli occhi, di ciò che ha regalato. Togliere spazi alla cultura è assurdo, in tempi come questi di degrado morale ed etico soffocare la voce di un teatro è vergognoso, così come è vergognoso permettere la modifica della sua destinazione d’uso. Ci sono dei luoghi che seppur in mano a privati rispondono a una funzione pubblica, il teatro è uno di questi. Chiaramente è legittimo per i proprietari pensare prima di tutto ai propri interessi privati ma è di certo criminale per una città privarsi di un presidio culturale. Se il Teatro Alfieri verrà chiuso per far posto a un più grande palazzo perderemo tutti qualcosa, proprietari compresi. Perché a furia di smobilitare da piazze e quartieri si sta impoverendo sempre più la qualità del nostro vivere e riduce i nostri figli e chi verrà dopo ad essere ancor più poveri e ignoranti. Ribadire che la cultura è il robusto argine alla stupidità e alla delinquenza è sostanziale per una comunità che aspira a migliorare. Se non lo capiamo peggio per noi! I teatri, in un’area vasta di 450.000 persone, non sono tanti, anzi… e poi i teatri oltre a essere luoghi per la rappresentazione di spettacoli sono spazi di produzione, in cui attori e tecnici realizzano opere, luoghi di lavoro e creazione. Chiuderli non significa solo togliere un’opportunità al cittadino ma pure limitare i processi di studio e invenzione degli artisti. Il compito da parte di tutti è fare in modo che la ragione non si annebbi e che il sipario possa non calare, nella consapevolezza che lo spettacolo deve continuare.

Recupero (con ritardo perchè ero in viaggio) questo articolo di Giancarlo Biffi che mi era stato inviato due settimane fa.

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