Giancarlo Biffi: se Licia è disperata

Il futuro si spegne, il domani perde ogni colore: essere alla soglia dei quarant’anni e sentirsi falliti, non è una sensazione molto gradevole ma è la condizione che vive Licia, una frazione del milione di persone che hanno perso il lavoro negli ultimi dodici mesi. Licia a quell’occupazione, forse ingenuamente, ci ha creduto e così ha acquistato un modesto appartamento accedendo ad un mutuo bancario… ma ora? Non sa più a che santo votarsi, i pochi spiccioli che aveva risparmiato sono volati via in un batter d’occhio e ora i denari per pagare la rata del mutuo non sa dove trovarli: si è messa a lavare le scale ma questa entrata le è sufficiente unicamente per campare.

Licia è disperata, così come i tantissimi giovani che come lei non hanno nessuna possibilità di mettere in campo un progetto di vita. Quando io ero ragazzo la prospettiva di miglioramento della propria condizione sociale era nell’ordine delle cose ma adesso tutto è andato a gambe all’aria e l’unica certezza che si ha è che la situazione può solo peggiorare. Occorre capire solo quando questo scivolamento al ribasso si arresterà. Intanto la speculazione continua, gli approfittatori s’ingrassano e i giovani ne pagano il conto, sempre più instabili e sempre più ricattabili. Non c’è più nessuna possibilità di scelta, occorre prendere quel che arriva senza troppe storie; lo sa bene Licia, ogni giorno alla ricerca di una possibilità per andare avanti. Lei non si è ancora arresa ma quanto può resistere? E quanti sono i giovani che hanno mollato, che hanno smesso di cercare, che stanno andando alla deriva? Forse le parole non riescono a dare la giusta dimensione al fenomeno, forse la storia di Licia è simile ad altre mille già raccontate ma non bisogna smettere di parlarne, non bisogna assuefarsi ai numeri: è importante invece ricordare ogni volta che dietro a quel milione di persone ci sono vite, bisogni e sogni. Ogni individuo merita il giusto rispetto e la progettazione della propria esistenza da parte del singolo deve essere una priorità per l’intera collettività. È dall’intreccio di una vita con le altre che si forma il canestro della comunità: contenitore di doveri ma anche di numerosi diritti che purtroppo vengono quotidianamente disattesi. Il problema di Licia è un problema di tutti, trascurarlo danneggia ognuno di noi.

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

2 commenti

  • Licia, per seguire il “filo” di Giancarlo Biffi, è una giovane ormai maturata precocemente per una società che rispetta e prende ad esempio soprattutto lo stile di vita degli arricchiti, degli arrivisti, dei malfattori. Non c’è più senso sociale nella nostra comunità italiana, per cui chi è in difficoltà si ritrova da solo ed è questo il vero dramma di Licia. Ti possono aiutare, quando ci sono, solo i parenti e gli amici. I sindacati, le amministrazioni locali non hanno proprio gli strumenti per risolvere la povertà di milioni di individui, giovani e vecchi, grazie anche alla finanziaria che nulla tocca dello stato finanziario dei più ricchi, ma se la prende con chi ha bisogno di aiuto. Stiamo pagando lo status del benessere e dell’edonismo e del menefreghismo, con gente che ha succhiato da questo sistema la linfa vitale e non rimane più nulla per la comunità normale. Noi. In attesa che la rivoluzione la facciano i figli del consumismo!
    Ma ho una grande paura che il problema di Licia lo capisca veramente solo chi lo sta vivendo in prima persona: la povertà è una persona fisica non solo un soggetto sociologico o giuridico.
    Mario Sumiraschi

  • ginodicostanzo

    (…) “Ma ho una grande paura che il problema di Licia lo capisca veramente solo chi lo sta vivendo in prima persona: la povertà è una persona fisica non solo un soggetto sociologico o giuridico” (…)

    In effetti Gino capisce il problema di Licia: Gino ha perso il lavoro tre mesi fa e di anni ne ha 47…

Rispondi a ilsumi Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *