Giorgio Chelidonio: di Bossi, Zeri e altro

caro Daniele,
gira in retel'invito ad aderire all'appello contro il conferimento
 della laurea ad honorem
a Umberto Bossi (a proposito è qui:
http://www.gopetition.com/petition/38288/sign.html)
e per molti la prima tentazione è firmare.
Però in questo caso, e in molti analoghi, potrebbero
tornare utili alcune riflessioni.
Appellarsi ai "clientes / potentes" di turno perché
non attribuiscano una laurea "honoris causa" a un
siffatto arruffapopoli sarebbe innanzitutto un
paradosso linguistico: difatti tale definizione stride
non solo con la storia del personaggio ma coincide
anche col ritornello della nota canzoncina
popolare detta "Il crack della Banca Romana"
(http://www.ildeposito.org/archivio/canti/canto.php?id=45):
composizione anonima del 1896 che così recitava:
"noi siam tre celebri ladròn
che per aver rubato ci han fatto senator"
 (http://it.wikisource.org/wiki/Il_crack_delle_banche).

Sul caso "Banca Romana" si veda
(http://www.borsaedintorni.it/storia-economica/1893-lo-scandalo-della-banca-romana/)

e si ricordino gli epigoni culturali degli ultimi
decenni. Credo che questo epifenomeno "umbertino"
(una coincidenza?) debba essere letto proprio come
 ennesima manifestazione dell'involuzione italica,
universitaria e non.
C'é un però ... : volevo citare una frase che ricordo
nitidamente d'aver sentito (in tv) pronunciata da
Federico Zeri quando gli stavano consegnando la
laurea "honoris causa" all'Università di Bologna
(febbraio 1998): "l'università italiana é una
scuola di malaffare".
Ricordo che la tv lo riprendeva seduto fra il
rettore e Umberto Eco, impassibili davanti a una
simile affermazione, che per me suonò come un
epitaffio liberatorio, e adesso volevo citarla
adeguatamente,
visualizzandone la memoria "in rete".
Ecco i risultati.
- 48.800 siti citano "Federico Zeri";
- 290 citano "Federico Zeri" + università + scuola
 + malaffare";
- 1 solo sito cita "Federico Zeri" + "università
 é una scuola di malaffare".
Ho scorso febbrilmente le righe per scoprire chi
era l'unico depositario di quella memoria televisiva
 e ... ho trovato che era un mio commento sul
blog de "Le Scienze" di quasi 2 anni fa.
Te lo allego ma con un dubbio atroce: il mio é
un caso di memoria allucinatoria o é invece un
 sintomo di "damnatio memoriae" diffusa e
chirurgica?
Aiuti documentali e/o memo/psicanalitici sono
 graditi.
ciao, Giorgio
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Mio commento al tema "Creazionisti al CNR"
 http://cattaneo-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/11/23/creazionisti-al-cnr/comment-page-2/
  27 novembre 2009 alle 16:30
"Creazionisti al Cnr? Potrebbe dipendere da
 eventuali ingaggi o sponsorizzazioni di
 vario tipo. Del resto di che meravigliarsi? Il
nostro é un Paese in cui risulta scandaloso …
solo scandalizzarsi delle ruberie e dei
traffici del potere, sempre più valore unico e
 quindi multi-partisan. Una citazione:
- Federico Zeri concluse il suo discorso all’
università (mi pare a Bologna) che gli attribuiva
 una laurea “honoris causa” affermando
senza mezzi termini che “l’università italiana
 é una scuola di  malaffare”. Se ricordo bene
nessuno osò contrariarlo in diretta televisiva
 (era seduto accanto, se ricordo bene, al rettore
 e a Umberto Eco), né mi risulta che la sua
 affermazione abbia suscitato echi particolari
 nei giorni seguenti.
Concludendo: ” …imbottonandosi il primo bottone
 del camice in modo sbagliato é difficile che
 gli altri risultino giusti” (qualcuno, molti
anni fa, attribuì, non so con quanta precisione
 o serietà, questa affermazione a Giordano Bruno
 mentre lo portavano al rogo).
Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Un commento

  • Giorgio, citando Federico Zeri, usa l’espressione “malaffare”.
    Questo mi ha fatto venire un vecchio (del 1978) libro di Roberto Faenza intitolato appunto “Il malaffare”, edito da Mondadori (toh) con il sottotitolo “Dall’ America di Kennedy all’Italia, a Cuba, al Vietnam”. Si basa sui documenri segreti statunitensi decodificati ed è piuttosto impressionante. Consiglio chi frequenta le biblioteche di cercarlo e leggerlo (db)

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