Giorgio Chelidonio: se Totò l’avesse saputo…

Siamo uomini o caporali” (1955, per la regia di Camillo Mastrocinque) è stato un film che ha accompagnato la mia percezione evolutiva del mondo fin da ragazzino, per poi assumere in età adulta valore di epitaffio dell’homo italicus, così come lo andavo conoscendo decenni prima dell’involuzione berluscoide in corso.
Ripensando e documentandomi scopro che sia il soggetto che la sceneggiatura del film erano di Antonio de Curtis, cioè di Totò stesso, insieme maschera e demiurgo del personaggio (nel film Totò Esposito) che nella sua esperienza di vita continua a incontrare/scontrarsi con “il caporale” di turno (interpretato da un Paolo Stoppa non meno ringhioso, di quel papa Pio VII che nel 1981 incarnò nel film “Il marchese del Grillo” di Mario Monicelli).
Il “caporale” si incarnava invari personaggi: Meniconi il capo-comparsa, il fascista, il colonello nazista Hammler, il colonnello americano Mr. Black e il piccolo imprenditore lombardo. Fra tutti i “caporali” quest’ultimo risulta essere il più attuale, sia per l’evidente berlusco-padanizzazione culturale della società italiota (ben più ampia dei risultati elettorali), sia perché il modello carota-bastone che già allora albergava nel baùscia (cùmenda o cavaliere che dir si voglia) era e resta un “modello di successo” pervasivo nella politica dei “furbetti” e delle “cricche”, trasversale nell’affarismo sia cattolico che in quello post-comunista.
Ma che Totò Esposito (cognome non scelto per caso, cioè un esposto, figlio di nessuno e quindi privo di raccomandazioni) potesse avere una dimensione profetica da genetista non l’avrei mai immaginato.
Nella mia beata ingenuità avevo più volte estrapolato da quel film distinzioni fra “uomini” e “maschi” (e in anni più recenti sul maschilismo tramandato in linea educativa femminile). Approdando in seguito, con le letture post anni ’80, ad alcuni esempi esemplificativi, come quello delle iene, predatori/spazzini la cui struttura sociale è matriarcale ma le femmine hanno un livello di testosterone molto elevato, e una conseguente aggressività che praticano attivamente per controllare sia il loro territorio di caccia che le gerarchie nel branco.
Ora una notizia divulgata da “Le Scienze” dà alla domanda di Totò una valenza evolutiva: siamo bonobo o scimpanzé?
Mille riflessioni si affollano attorno a questa domanda. Per adesso mi basta ricordare un piccolo episodio della mia vita lavorativa: il capoufficio era un bravuomo ma con la sindrome del “cane da pastore”, non tollerava cioè che ci si allontanasse troppo dal suo “branco”. Una mattina, mentre ritornavo dal rituale caffè,  lo vedo venirmi incontro nel corridoio con l’aria di chi cerca un transfuga.  Per farla breve, quando siamo arrivati a tiro di zampa, sfoggiando un mezzo sorriso disarmante, gli ho tolto un immaginario “capello” dal bavero della giacca: la precedente espressione si è improvvisamente sgonfiata e il “mastino” così rabbonito ha proseguito il suo percorso con un “grazie” e con una tale leggerezza che se alla fine del corridoio ci fosse stata una finestra aperta sarebbe potuto cadere in strada senza un lamento.
Quel gesto mi era stato suggerito dalla lettura di “La scimmia nuda” di Desmond Morris; e un paio di anni dopo le mie idee si sarebbero ulteriormente chiarite leggendo “Il declino dell’uomo” di Konrad Lorenz.
Quindi, confesso di scoprirmi “bonobo” anche se non ne hai mai praticato l’intensa e liberatoria promiscuità sessuale. La mia esperienza però resta sempre gremita di “scimpanzé” in perenne lotta per presentarsi come “maschio alfa” o almeno qualificarsi come apprendista/aiutante.
Insomma, “cummannàri è megghiu di futtìri” cioè  “comandare è meglio di fottere”, come sentenzia un noto proverbio siciliano. E ancor più è di moda “fottere comandando” (nelle relazioni “umane” come in politica, in senso sia traslato che letterale) pagando però un serie infinita di stress irrisolti.
Links consultati:
http://it.wikipedia.org/wiki/Siamo_uomini_o_caporali%3F
http://it.wikipedia.org/wiki/Il_marchese_del_Grillo
http://it.wikipedia.org/wiki/Hyaenidae
http://it.wikiquote.org/wiki/Proverbi_siciliani
http://it.wikipedia.org/wiki/Etologia_umana
http://it.wikipedia.org/wiki/Konrad_Lorenz
E tu, sei più bonobo o scimpanzé?
http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/articolo/1343888
Di fronte a una possibile competizione, nei maschi di scimpanzé aumenta il testosterone, in quelli di bonobo il cortisolo. Nei maschi della nostra specie la risposta varia da persona a persona
Di fronte a una competizione, in genere un uomo reagisce fisiologicamente in modo simile ai bonobo, ma se ha una vena di arrampicatore sociale, i cambiamenti riflettono piuttosto ciò che avviene nell’organismo di uno scimpanzé. La scoperta è frutto di una ricerca di un gruppo di ricercatori della Duke University e della Harvard University pubblicata sui Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas).
Gli scimpanzé vivono in una società dominata dai maschi in cui il proprio stato sociale è fondamentale e i comportamenti aggressivi legati al suo mantenimento o alla scalata sociale possono arrivare e esiti anche gravi. Fra i bonobo è in genere una femmina a dominare, e si osservano comportamenti più tolleranti che favoriscono una cooperazione più flessibile e la condivisione del cibo.
Gli scienziati si sono spesso domandati se le differenze nel comportamento competitivo possano essere almeno in parte spiegate da differenti risposte fisiologiche alle sfide. Per controllarlo i ricercatori americani hanno prelevato campioni di saliva da esemplari delle due specie prima e dopo aver offerto loro una buona quantità di cibo.
Nei maschi di entrambe le specie, che apparivano poco propensi a dividerlo, col partner si osservavano cambiamenti ormonali, ma di tipo differente.
Nei maschi di scimpanzé i ricercatori hanno rilevato in media un aumento dei livelli di testosterone, ormone strettamente legato al comportamento competitivo e in particolare alle interazioni aggressive. Fra i bonobo l’aumento era invece a carico del cortisolo (http://it.wikipedia.org/wiki/Cortisolo), l’ormone associato in generale allo stress e a strategie più passive in altri animali.
“I maschi di scimpanzé reagiscono alla competizione come se si trattasse di una sfida al loro status, mentre i bonobo reagivano come se la potenziale competizione fosse una generica fonte di stress” ha osservato Victoria Wobber, prima firmataria dell’articolo.
Molti maschi della nostra specie solitamente sperimentano un aumento del cortisolo prima di molti tipi di competizione, in modo analogo ai bonobo, ma non in quelli che esibiscono una forte tendenza a elevare il proprio stato sociale, che mostrano un aumento del testosterone.
“I risultati suggeriscono che i cambiamenti negli ormoni steroidei correlati all’impulso competitivo dell’uomo sono condivisi con gli altri primati e con la nostra discendenza comune” osserva la Wobber.
Mentre alcuni uomini appaiono più simili ai bonobo e altri agli scimpanzé nella reazione che precede a una competizione, c’è qualcosa che rende unica la nostra specie ed è in particolare l’aumento del testosterone in caso di vittoria nella competizione, e la sua diminuzione in caso di sconfitta, un fenomeno generalizzato nell’essere umano che non si riscontra né negli scimpanzé né nei bonobo.
Redazione
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3 commenti

  • ginodicostanzo

    …io bonobo…

  • Sarei curioso di sapere se una simile produzione ormonale si verfichi o meno anche nelle donne, per niente indifferenti al fascino del potere.
    Alcune, come i loro colleghi maschi d’altronde, sarebbero disposte a tutto pur di accellerare la loro carriera. Per avere una conferma basta dare un’occhiata all’attuale consiglio dei ministri.

    P.S. A proposito di erezione, pardon, volevo dire “involuzione” berluscoide degli italiani e italiane: sarà dovuta al testosterone naturale o a redbull, viagra e Maria De Filippi?

  • Se vi fosse sfuggito, segnalo che nell’album “Le dimensioni del mio caos” CAPAREZZA propone un ottimo BONOBO POWER.
    Eccone un assaggio.
    “Vive in comunità estremamente pacifiche in cui maschi e femmine hanno pari diritti e dignità. Non sa cosa sia la competizione e condivide le risorse con tutti, in maniera equa. Non conosce la guerra, l’assassinio e la violenza. Insomma, stando a come si comporta il bonobo la scimmia è l’evoluzione dell’uomo.
    Per il bonobo il sesso è alla base dei rapporti sociali, si accoppia sia con etero che con omosessuali. Davanti al cibo i bonobo prima fanno un’orgia e poi mangiano senza mai litigare. Il bonobo non è aggressivo perchè è sessualmente appagato, non discrimina il diverso, non va al Family Day. La scimmia è l’evoluzione dell’uomo.
    … POI c’un ritornello (in simil-inglese) e un bel finale.

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