Giù le mani dalla Val Susa

di Romano Mazzon

Purtroppo domenica non sarò in Val Susa. Mi dispiace davvero. Mi dispiace perché in quel posto, in quelle manifestazioni, mi sento al sicuro, non importa quel che succede. Mi sento al sicuro perché è un gruppo, una folla, calda. Un gruppo, una folla, che usa le risorse della rete internet in ottimo modo ma che si parla faccia a faccia, discute nelle assemblee, nelle piazze, nelle strade. Non è una sfilata di persone indifferenti, ti senti al sicuro anche con i lacrimogeni che volano ad altezza d’uomo. Non pensi che sarai tradito, ignorato, abbandonato o fregato. Pensi di essere tra simili, tra persone consapevoli di ciò che sta avvenendo, del perché sta avvenendo, conosci l’obiettivo e le ragioni.

Da 20 anni quelle persone conoscono molto bene i motivi, qualcuno c’è nato e cresciuto, altri sono maturati, alcuni pure invecchiati, là i bogia nen, quelli che non si muovono. Al governo si sono alternati un po’ tutti nel fratttempo. Alcuni giornalisti, Travaglio per non fare nomi, sono pure passati dal costruire assurde montature giornalistiche contro di loro a divenire NoTav.

Domenica i palazzi del potere scaglieranno contro la popolazione civile uomini e mezzi militari addestrati per i massacri di civili nelle moderne guerre coloniali ma con i NoTav so che sarei al sicuro, non perché farei una divertente passeggiata tra le bellissime montagne dove da giovane facevo le gare di marcia alpina ma perché mi troverei tra persone consapevoli, consapevoli che da destra  a manca, passando per urlatori secessionisti, nei palazzi del potere ognuno di questi difende gli interessi delle proprie aziende. Personaggi che utilizzano i loro media, stranamente daccordo in questa occasione, per lanciare strali contro il movimento e inni a un progresso. Un progresso che va contro ogni regola e che anche ogni tecnico disapprova ma che loro concimano, come si fa con i campi utilizzando il letame, con parole quali progresso e sviluppo. Parole vuote che cadono sulla logica ma che hanno ben imparato ad utilizzare per plagiare le fragili menti di un popolo avvezzo ormai a tutto.

Non sarò con loro domenica ma continuerò ad essere con loro ovunque mi trovi, pronto a dare solidarietà, poca cosa, non ho chissà che pretese e non mi credo chissà chi ma sono e sarò con loro senza ombra di dubbio e non metterò in dubbio il loro agire perché so che non lottano per la Val susa ma lottano per mio figlio e per tutti i figli.

ORA E SEMPRE NO TAV

Rom Vunner

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