Gone girl (L’amore bugiardo) – David Fincher

di Ismaele (*)

dovrebbero mettere un avviso fuori dal cinema, del tipo “Sconsigliata la visione alle (giovani) coppie”, se poi entrano lo stesso dovrebbero farsi firmare una liberatoria.

in realtà è un film d’amore, che non c’è mai stato o è evaporato in fretta, è rimasta solo finzione.

tutti fingono, Amy è la più brava, ma la parola sincerità pare bandita per tutti dai dizionari del Missouri, e non solo.

i colpi di scena sono a ripetizione, quando sembra che ci si annoi ecco una giravolta e si riparte per le montagne russe del caso, se c’è, e del matrimonio.

è un’americanata di gran classe, come un’evoluzione de “La guerra dei Roses”, lì era scontro aperto, una guerra totale, all’antica, qui è una guerra nuova, diplomatica, tutta sorrisi e molti veleni, ma anche questa è per vincere, e la pace è solo un intervallo fra le guerre.

un film che non è perfetto, ma non dispiace per niente.

http://markx7.blogspot.it/2015/01/gone-girl-lamore-bugiardo-david-fincher.html

 

(*) Trovate questo appuntamento in blog ogni lunedì e giovedì sera: di solito il lunedì film “in sala” e il giovedì quelli da recuperare. Ismaele si presenta così: «“Tre film al giorno, tre libri alla settimana, dei dischi di grande musica faranno la mia felicità fino alla mia morte” (François Truffaut). Siccome andare al cinema deve essere piacere vado a vedere solo quei film che penso mi interessino (ognuno ha i suoi pregiudizi). Ne scriverò e mi potrete dire se siete d’accordo o no con quello che scrivo; ognuno vede solo una parte, mai tutto, nessuno è perfetto. Ci saranno anche film inediti, ma bellissimi, film dimenticati, corti. Non parlerò mai di cose che non mi interessano o non mi sono piaciute, promesso; la vita è breve non perdiamo tempo con le cose che non ci dicono niente» (db)

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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