Grazie Gianni (47): «Ah, s’io fossi il padrone del treno»

quarantasettesimo appuntamento – di 52 – con Rodari (*): la scelta di Maria Franca

Ah, s’io fossi il padrone del treno,
certe sere quando è pieno,
certe sere piovose e grige
che i bimbi dormono sulle valige,
e tu vedi solo un fagotto
ma è un piccolino nel suo cappotto,
e un marinaio sul pavimento
dorme e sogna il suo bastimento …
io, biglietto o non biglietto,
li manderei tutti in vagone letto.
Darei loro una bella cabina,
con la cuccia pulita e caldina,
e a cullarli ci penseranno
le ruote che vanno, che vanno, che vanno

Qui https://youtu.be/HiY24cfLgLo potete ascoltare Lucia Mannucci che la canta (dall’album “Filastrocche in cielo e in terra” di Gianni Rodari con musiche di Virgilio Savona)

E SE NON VI BASTA: www.doppiozero.com/materiali/la-prammatica-della-fantasia

(*) Gianni Rodari è nato il 23 ottobre 1920. Per ricordarlo è partito “L’ANNO RODARIANO”. Io lo amo molto e penso di essere in numerosa (e bella) compagnia. Così ho deciso di festeggiarlo in bottega almeno fino all’ottobre 2020, cioè per 52 settimane. Ho chiesto a 51 fra amiche e amici di scegliere un suo brano. Perciò ogni lunedì mattina lettori e lettrici della bottega potranno scoprire come qualcuna/o ricorda Rodari e magari commentare o fare le loro proposte. Ho una ideuzza per tutte/i: nello spirito “rodariano” mi parrebbe una bella iniziativa se ogni lunedì chi passa di qui poi regalasse il testo letto a qualcuna/o, possibilmente proprio a persone che leggono poco o nulla. Così per «vedere l’effetto che fa». Ci state? [db]

Redazione
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