Grazie

PAOLO @CONCERT-2di Pabuda

“grazie al cielo lavoro”

mi dicono di dire.

non dico di no

sì, ma… boh:

non so manco che lavoro faccio…

di certo non il mio:

faccio il loro

di lavoro,

che mica han voglia

di farlo, loro,

il lavoro che faccio io.

però è pattuito

che alla fine del mese –

tramite certi oscuri intermediari,

degli amici loro banchieri –

mi mollano, in cambio

del lavoro gramo

che sbrigo al posto loro,

un po’ di grano.

a vederlo così

– a parte la storia sospetta

di quei trafficanti di stipendi

rintanati nelle banche –

sembra un sistema geniale.

poi qualche dubbio ti viene

facendo due conti:

rispetto ai guadagni loro

(fatti senza far niente)

quella specie di mancia mensile

è solo una frazione infinitesimale!

io quegli sghei me li faccio bastare,

però pensare

che loro siano così tanto più

smaliziati e sfacciati

di me

certe notti, per dire, non mi lascia dormire.

 

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Pabuda
Pabuda è Paolo Buffoni Damiani quando scrive versi compulsivi o storie brevi, quando ritaglia colori e compone collage o quando legge le sue cose accompagnato dalla musica de Les Enfants du Voudou. Si è solo inventato un acronimo tanto per distinguersi dal suo sosia. Quello che “fa cose turpi”… per campare. Tutta la roba scritta o disegnata dal Pabuda tramite collage è, ovviamente, nel magazzino www.pabuda.net

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