GUARDAVO LE PIANTINE DI BASILICO (di Pabuda)

ero sul balcone.

guardavo le piantine di basilico.

ero sul poggiolo. che è uguale

ma più genovese.

controllavo i vasi con la salvia

e anche quello col rosmarino defunto,

stecchito.

lì erano cresciute delle erbacce.

guardandole ho cercato di ricordare

il nome di quella malapianta.

non sono riuscito a ricordarlo,

ma pensandoci m’è venuta un’altra idea:

ho pensato:

“è una buona idea per una poesia”.

non è questa che scrivo adesso: era diversa:

era un’idea sulle erbacce infestanti

che s’aggrappano alle idee e confondono

i ricordi.

forse, l’idea era proprio questa.

oppure, questa che adesso scrivo

è soltanto un’erbaccia

che m’è cresciuta, tra le idee, in testa,

non quella che ho pensato mentre

guardavo le piantine di basilico

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Pabuda
Pabuda è Paolo Buffoni Damiani quando scrive versi compulsivi o storie brevi, quando ritaglia colori e compone collage o quando legge le sue cose accompagnato dalla musica de Les Enfants du Voudou. Si è solo inventato un acronimo tanto per distinguersi dal suo sosia. Quello che “fa cose turpi”… per campare. Tutta la roba scritta o disegnata dal Pabuda tramite collage è, ovviamente, nel magazzino www.pabuda.net

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