Guatemala: in ricordo dell’8 marzo 2017

A quattro anni dall’incendio avvenuto nell’Hogar Seguro Virgen de la Asunción, a San Josè Pinula, dove 41 ragazze tra i 14 ed i 17 anni rimasero uccise e altre 10 gravemente ferite.

di Maria Teresa Messidoro (*)

 

L’8 marzo è la giornata internazionale della donna, non una festa da celebrare, ma una occasione in più per riflettere e lottare in difesa dei diritti di genere.

Purtroppo, nella storia del Guatemala, l’8 marzo è anche l’anniversario dell’incendio avvenuto nel 2017 nell’Hogar Seguro Virgen de la Asunción, a San Josè Pinula, nella provincia della capitale: 41 ragazze tra i 14 ed i 17 anni rimasero uccise, altre 10 gravemente ferite. Il centro, sorto come luogo di protezione per adolescenti vittime di violenza, dal 2012 ospitava anche minori con precedenti legali, in attesa di una sistemazione presso famiglie disposte ad accoglierli. In tutto erano circa 800, nonostante si potessero ospitare non più di 500 persone.

Proprio il giorno prima di quell’8 marzo 2017, alcuni giovani avevano inscenato una protesta, volendo richiamare l’attenzione su presunti abusi e violenze perpetrate dai funzionari e poliziotti nei confronti dei minori ospiti dell’Hogar; un gruppo aveva anche cercato di fuggire, ma era stato ripreso. Per punizione, una cinquantina di ragazze erano state rinchiuse nel salone detto la escuela. Quando improvvisamente scoppiò l’incendio, le ragazze rimasero intrappolate, ed i pompieri, a causa della chiusura delle installazioni del centro, non poterono intervenire immediatamente. Oltre alle vittime ed alle adolescenti ustionate, alcune delle minorenni trasportate in un altro centro, risultarono in cinta.

Immediatamente si costituì un comitato dei familiari delle vittime, sostenuto ed appoggiato da organizzazioni impegnate nel campo della difesa dei diritti umani; un comitato che incontra ben presto le ostilità delle istituzioni ufficiali: nel settembre del 2019 l’allora governo del Guatemala fece ritirare l’altare eretto in memoria delle ragazze assassinate, nella Plaza de la Constitución a Città del Guatemala. Soltanto alcuni mesi prima, in prossimità dell’8 marzo, la sede dell’Alianza Politica Sector de Mujeres era stata oggetto di atti vandalici, con la sottrazione dalla sede di documentazione e strumentazione, proprio subito dopo l’organizzazione di un  atto commemorativo pubblico del massacro.

Le famiglie non si sono mai arrese, ma la violenza continua: l’8 luglio 2018 viene trovato il corpo senza vita di Gloria Pérez y Pérez, madre di Iris Yoderis León Perez, una delle vittime dell’incendio.

Alcuni giorni fa, la Iniciativa Mesoamericana Defensora (IM-Defensora) ha denunciato l’assassinio di Maria Elisabeth Ramirez, madre di un’altra vittima dell’incendio, Wendy Vividor Ramirez; il corpo senza vita e con segni di violenza è stato ritrovato il 21 febbraio, sulle rive di un rigagno di acque fognarie a Los Pinos, provincia di Esquipulas.

Come molte altre madri, Maria Elisabeth non aveva mai smesso di richiedere giustizia e gesti concreti di riparazione a quanto successo quattro anni fa.

La stessa IM-Defensoras ha voluto esprimere pubblicamente il proprio ripudio per quanto accaduto, richiedendo allo stato guatemalteco una indagine immediata ed esaustiva, che non escluda nessuna pista investigativa, compresa quella relazionata con il lavoro di ricerca della verità che da quattro anni portava avanti senza sosta Maria Elisabeth, una semplice ma ostinata defensora(!)

Che l’8 marzo, in Guatemala come in tutto il mondo, ci si ricordi anche di quanto successo all’Hogar, molto poco sicuro.

  1. http://im-defensoras.org/2017/03/alertadefensoras-guatemala-presunto-maltrato-explotacion-sexual-y-ejecucion-extrajudicial-de-jovenes-internas-en-el-hogar-seguro-virgen-de-la-asuncion/

 

*Vicepresidente Associazione Lisangà culture in movimento, www.lisanga.org

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

Teresa Messidoro

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