Guazzaloca: morto per malattia professionale?

di Vito Totire (*)

Mai avuto sintonia politica con Giorgio Guazzaloca, ex-sindaco di Bologna; ciò non significa mancanza di rispetto per la persona o insensibilità per la sua vicenda umana e per la sua morte prematura. Appreso della sua malattia, abbiamo sperato che ce la facesse a guarire, come si augura a chiunque malato o sofferente.

Quello che non ci piace è che si stia cercando di “marciare” politicamente sulla figura dell’ex-sindaco. L’onorificenza la riteniamo fuori di luogo di per sé ma anche in relazione a eventi, morti e decessi, rimossi dalla “maggioranza” della città, quella che monopolizza i mezzi di informazione. Dal tentativo di costruire il mito viriamo piuttosto al rispetto per la persona e per la sua storia.

In occasione del decesso di Giorgio Guazzaloca abbiamo appreso la causa di morte; senza accedere a dati riservati ma leggendo quello che è stato pubblicato. Ci è parso incongruo che il mestiere di Guazzaloca – oggetto di ironia e un po’ di disprezzo da parte di alcuni – cioè “il macellaio” sia stato rimosso in relazione al possibile nesso con le esposizioni professionali subìte: eppure numerose indagini epidemiologiche correlano quella malattia con quel mestiere. (**) Perché questa rimozione totale nella terra di Bernardino Ramazzini?

Non sappiamo se la vedova di Giorgio Guazzaloca possa avere interesse a una pensione Inail di reversibilità. Il fatto che la nostra ipotesi sia stata cestinata dagli organi “di informazione” ci è parsa una incongruenza ma anche mancanza di attenzione all’uomo Giorgio Guazzaloca la cui speranza di vita è stata ridotta – forse – dalle sue attività lavorative precedenti all’attività di sindaco. Una rimozione del vero Guazzaloca a favore del mito: forse nella speranza che i miti possono portare voti mentre la verità porta solo “grane”?

Certo questa rimozione non è di nessuna utilità né per Guazzaloca né per chi ha fatto o fa il suo stesso mestiere.

Forse quella persona la rispettiamo più noi che quelli favorevoli  una onorificenza più utile a “imbalsamare” che a onorare la memoria.

Bologna, 5.4.2018

(*) Vito Totire è portavoce del circolo “Chico” Mendes e di Aea cioè Associazione esposti amianto e rischi per la salute

(**) CFR Come è morto Giorgio Guazzaloca? Una questione rimossa dove Totire ha spiegato: “i dati epidemiologici parlano chiaro circa un eccesso statisticamente significativo per i macellai di mieloma multiplo. Una incidenza che aumenta se legata alla manipolazione di carni bovine ma pare ancora più nettamente del pollame. E di rischio cancerogeno legato alle carni (rosse e processate) si parla ormai fondatamente da anni anche in relazione alla classificazione di rischio (2A) proposta dalla IARC – International Agency for Research on Cancer – pur se l’organo bersaglio in questo caso riguarda piuttosto i consumatori che non i lavoratori del comparto, per i quali altre indagini evidenziarono anche rischi di tumore polmonare”.

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