Hamilton, Salem, Vazquez Montalban e Crovi
4 recensioni giallo-noir di Valerio Calzolaio
Usa. Giugno 1990, 1999-2000, 2010. Bello il protagonista di questa storia: un bimbo di 8 anni subisce un grave trauma vicino Detroit, perde i familiari e non parla più, diventa capace di scassinare ogni serratura o cassaforte, si innamora e scambia vignette e fumetti d’amore per anni e anni, va in carcere finché … Cosa è accaduto nei momenti-chiave al riccioluto Mike lo scopriamo bene alla fine ma lo intuiamo subito. Il cuore della vicenda si svolge dopo che falsi amici si approfittano di lui (il mutismo e l’abilità), costringendolo (dopo un arresto) prima a mesi di lavoro rieducativo da un ricco criminale, poi a un anno di complicità con bande di ladri tramite cinque colorati cercapersone. Però conosce la coetanea marrone-castana Amelia (madre suicida), si innamorano (sempre più a distanza) e la vita ricomincia. La cronologia risulta volutamente monca e nervosa, è l’emozione a guidare il racconto in prima persona, qualcosa stride ma il contagio ben funziona nel nuovo romanzo del bravo 52enne Steve Hamilton («Combinazione mortale», Giunti 2013, pagg. 430 euro 12,90; originale «The Lock Artist» 2010, traduzione di Tania Spagnoli). Barbecue e musica rock.
Murcia. Estate. Il bel 39enne Numero Tre è un killer dalla mira infallibile, lavora per l’Azienda e, dopo meticolosi addestramenti, ha già ucciso 15 volte. Gli hanno dato falsa identità professionale: vicepresidente della divisione vendite di una società farmaceutica. Separato dalla moglie borghese (lo crede ormai noioso e remissivo) si traveste di corpo e spirito con facilità. Va in tilt solo quando si innamora. Gli era successo con la ex di un ispettore che lo sospetta. Gli succede ora con una cameriera, appena arriva al villaggio per nudisti in vacanza con i due figli di 10 e 15 anni. Però lo chiamano pure per un incarico, forse sui cari, forse come trappola. C’è molto che non quadra: lì ci trova la ex col nuovo amante giudice integerrimo, il grande amico d’infanzia Tony, il vecchio saggio Andrés Camilleri, altri Numeri killer, poi arriva l’ispettore. Un gran bel libro il secondo del creativo argentino 53 enne – in Spagna dal 1998 – Carlos Salem («Nuda è la morte», Tropea 2012, pagine 224 per euro 14; originale 2008; «Matar y guardar la ropa», traduzione di Pierpaolo Marchetti) in prima palpitante e ironica. Mille giochi letterari, cento memorabilia, dieci registri emotivi!
Barcellona. 1997. Il grande Manuel Vazquez Montalban aveva allora 58 anni, sarebbe morto per infarto sei anni dopo, il 18 ottobre 2003 a Bangkok. Durante tutto un mese pubblicò su «El Pais» un romanzo di 28 puntate, intitolato «La muchacha que pudo ser Emmanuelle», protagonista l’appena uccisa bella intrigante sarcastica buona Helga Muchnik Singer, argentina di nascita e successo, poi barbona cicciona in Catalogna. L’antropologa 63enne Dorotea Samuelson, capelli biondi (tinti) e occhi verdi, l’aveva conosciuta a Buenos Aires e chiede al mitico sexy investigatore Pepe Carvalho di trovarla. A quel punto Pepe partecipa alle indagini sull’efferato omicidio. La dolce Charo (prostituta anche telefonica e fidanzata di vita) fa la receptionist ad Andorra, il cuoco Biscuter è ormai associato all’agenzia, l’amministratore avvocato Fuster è sempre pronto a dare una mano, c’è di che narrare, fra polizia post-franchista, barboni universali, bordelli in svendita e soprattutto gruppi para-poliziali spagnoli e argentini che terrorizzano e torturano. Il detective brucia come sempre molti romanzi, anche Mendoza. E ancora la prigione incuba desideri e riflessioni. Altre morti e altri pestaggi, altri infiltrati e altre amanti accompagnano nel plebeo Barrio Chino l’imperdibile gaudente poeta gourmet Montalban («La bella di Buenos Aires», Feltrinelli 2013, pagg. 158 euro 10; traduzione di Hado Lyria, l’amica di sempre). Per me un vero grande «comunista ironico». Segnalo la prepotenza di Ros, a pag. 113. E’ un romanzo scandito dalla pubblicazione diurna, da tanti mini finali e mini incipit, leggetelo! E’ il filone storico malinconico del decennio finale, sempre Manolo, capitelo! Lo intervistai a Cattolica nell’estate 1987, l’ho tutto letto e recensito (più affabulato nell’ultimo periodo). Tanghi. Appuntate ricette a pagg. 71, 105, 126.
Luca Crovi
«Noir. Istruzioni per l’uso»
Garzanti
368 pagg, 16,90 euro
Scritture nere e gialle. Ovunque. Luca Crovi è un giornalista che da venti anni cura (per radio e quotidiani) programmi, interviste e articoli sulla letteratura di genere passata e presente, internazionale e italiana. Nel volume «Noir. Istruzioni per l’uso» raccoglie riflessioni e testimonianze sulla scrittura di 25 antichi autori (fra gli italiani De Angelis e Scerbanenco) e i propri colloqui con altri 57 notissimi bravissimi scrittori stranieri contemporanei: spunti biografici e introduzioni letterarie, meccanismi e abitudini, approcci e curiosità, aneddoti e consigli. Niente domande, niente bibliografie, solo il fluire veloce e divertito di un percorso informativo utile a lettori cronici e ad aspiranti scrittori.
SOLITA NOTA
Appuntamento settimanale (o quasi) con le recensioni giallo-noir di Valerio Calzolaio che in prima battuta escono sul settimanale «Il salvagente». (db)