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furundulla 1 di Benigno Moi

Premesso che le vignette, così come la poesia, l’arte, le barzellette e gli innamoramenti, non andrebbero spiegate…

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La quarantena, con le sue ripercussioni sui rapporti sociali nel suo complesso – dal lavoro a distanza alle relazioni esclusivamente mediate – sta inevitabilmente ponendo una serie di questioni, nei campi più svariati; quali trasformazioni, volute o meno, determinerà lo stato di eccezione; riuscirà la rete a sopportare un aumento così repentino del flusso di dati, e cosa può succedere se collassa? quali conseguenze ci saranno sulla maturazione di bambine e bambini privati così a lungo delle relazioni dirette fra coetanei e quant’altro?

 

Naturalmente, qui, le vignette sono un sasso buttato come provocazione, spunto di riflessione su un tema. Quindi per chi volesse approfondire metto anche alcuni link, sapendo che c’è sicuramente tanto e di meglio, volendo spaziare si va dagli interventi in punta di diritto, alle opinioni del giornale della Diocesi di Padova che reca una testata da foglio marxista-lenninista d’antan, con lo slogan rubato al panaro solidale di Napoli: chi può metta, chi non può prenda.

Panaro solidale a Napoli

https://ilmanifesto.it/smart-working-e-diritti-dei-lavoratori/

https://www.difesapopolo.it/Idee/Coronavirus.-Ai-bambini-manca-la-relazione-tra-coetanei.-La-pediatra.-Quel-che-conta-e-l-affettivita

https://www.diritto.it/lo-smart-working-ai-tempi-del-coronavirus/

http://www.retedellaconoscenza.it/blog/2020/03/28/la-solidarieta-ai-tempi-del-coronavirus-2/#

Perché FURUNDULLA.

Furundulla, in sardo campidanese, è il termine con cui si indicano le briciole rimaste o scartate, i resti. Anche i rifiuti ma non – almeno dalle mie parti (il cagliaritano) – nel senso di mondezza, quanto invece di rimasuglio, di qualcosa che può magari avere un altro utilizzo. Lo scelgo perché ha un bel suono, e piacque tanto alla mia amica musicista e cantante Tomasella Calvisi. Nel 2015 venne in Sardegna da Firenze per lavorare alla realizzazione delle musiche, e vocalizzazioni, per “Venti contrari”, bellissimo lavoro di teatro di figura della compagnia Is Mascareddas. Dopo “la prima“ Tomasella rimase in Sardegna ancora un po’, ospite a casa nostra e realizzando fra l’altro bellissimi video con mia madre allettata, stimolandola e facendosi raccontare “cose”. Quando ci sentì pronunciare la parola “furundulla” se ne innamorò, rammaricandosi di non averla conosciuta prima, e non averla potuta inserire fra i vocalizzi della colonna sonora dello spettacolo.

Quando la redazione de La Bottega, che già ospita generosamente i miei disegnini, mi ha chiesto se volessi tenere un appuntamento settimanale fisso e dargli il nome ho accettato e pensato a varie possibilità, scegliendo alla fine questo. Ci rivediamo fra 168 ore circa. (BM)

lavoro in nero

Redazione
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