Hera: e non sai cosa bevi

Una notte a secco per sette Comuni della provincia di Bologna. Cresce il sospetto: dell’amianto nell’acqua è meglio non parlare? Altrimenti il business – da Hera a Fico – potrebbe infastidirsi?

di Vito Totire (*)

Di recente abbiamo chiesto informazioni alla Ausl circa la natura di tubazioni Hera rotte. Nessuna risposta. Eppure… basta controllare, a proposito del singolo evento, se è stato presentata una notifica ai sensi dell’articolo 250 del DL 81/2008.

Ma al contadino non far sapere quanto è buono L’AMIANTO con le pere…

Sulla rottura che ha interessato sette Comuni della “bassa”:

  1. che tipo di tubazione si è rotta? Sappiamo solo che il diametro è di 450 mm; difficile dire che anche uno solo dei 7 Comuni interessati sia indenne dalla presenza di cemento-amianto nelle condutture; in passato è stato ritrovato amianto nell’acqua (non dalla Ausl) a Castello d’Argile, Budrio, Pieve di Cento; ce ne è sicuramente nella tubazioni a San Pietro in Casale, Galliera…
  2. la Ausl (che non ci risponde da mesi sui campionamenti di amianto e organoalogenati degli ultimi 4 mesi del 2016 in città) si è sempre astenuta dal fare campionamenti fuori dal comune di Bologna. Strano: la “bassa” è più a rischio della città; uno dei principali fattori di rischio è infatti rappresentato dalla lunghezza del percorso che l’acqua fa dalla fonte al rubinetto, se e quando è veicolata da tubazioni in amianto.
  3. la Ausl si è sempre astenuta dal fare campionamenti nei territori colpiti dal sisma (Crevalcore, per esempio): timore di trovare livelli molto alti?
  4. la Ausl si è sempre astenuta dal commissionare esami in TEM-microscopia elettronica a trasmissione; occhio non vede e cuore non duole?
  5. la Ausl aveva programmato, tempo fa, di monitorare le fasi di erogazione post-ripristino. Non risulta che l’abbia fatto. Ma soprattutto ci chiediamo: cosa succede tra quando la tubazione comincia a rompersi e quando ce ne accorgiamo? se quella tubazione è in amianto: cosa beviamo nel frattempo?
  6. case di riposo e ospedali saranno forniti di acqua in sacchetti! Che sia la volta buona per avere un’acqua sicuramente asbsestos-free?

Ci auguriamo che questa ultima rottura non abbia coinvolto una tubazione in amianto ma esigiamo che ogni evento sia descritto nei particolari.

Si ha la netta sensazione che attorno al problema amianto nell’acqua ci sia un tabù. E’ un problema da interpretare con gli strumenti della psicoanalisi freudiana o, molto più semplicemente, c’è una consegna del silenzio finalizzata a non disturbare il business, da Hera a Fico?

Saremo sospettosi ma a Bologna qualcuno ha preso atto che la microscopia TEM è disponibile La Ausl invece, interrogata, non risponde.

Qualcuno coltiva il timore che si ripeta il risultato emerso per l’acqua di Ravenna nel 1995: 2,5 milioni di fibre?

Allora sì che FICO – city of food /eataly – e compagnia cantante rischiano la rottamazione…

Bologna, 1 febbraio

(*) Vito Totire è presidente AEA – associazione esposti amianto e rischi per la salute

LA VIGNETTA – scelta dalla “bottega” – è di GIULIANO SPAGNUL

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