Hiroshima-Nagasaki: la memoria tradita

Un testo di Olivier Turquet. A seguire una proposta di Vito Totire e una lettura-appello del «Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera» di Viterbo.

Hiroshima: un minuto di silenzio perduto

foto di Stefano Finotti

 

Il Comitato Olimpico ha declinato la proposta dei sindaci di Hiroshima, degli Hibakusha e della società civile internazionale di ricordare le vittime di Hiroshima con un minuto di silenzio durante le Olimpiadi.

Lo sport non si occupa di politica” hanno tagliato corto gli alti dirigenti, magari un po’ imbarazzati dalla montante protesta internazionale e anche da un po’ di interesse dei media (dovuto, a mio avviso, all’opera del nostro amico Pio D’Emilia e del suo servizio su SkyNews).

Un minuto di silenzio è un semplice gesto universale di raccoglimento, non è un gesto politico. E’ un gesto che a volte viene visto come un po’ retorico, a volte ci è capitato di vederlo effettuare come un rituale, perdendo significato. Ma è un gesto significativo che oggi stanno compiendo tantissime persone nel ricordo dell’olocausto atomico in ogni latitudine del pianeta.

Ma dire che è un gesto politico, intendendo con questo “di parte” mi è parso veramente sconvolgente.

Recentemente un altro gesto simbolico ha creato scompiglio nel mondo sportivo: quello dell’inginocchiamento “Black Lives Matter” prima delle partite dell’europeo di calcio: un gesto contro il razzismo su cui la nazionale italiana ha fatto una figuraccia.

Ma io direi che anche riconoscere che la discriminazione è qualcosa di aberrante non è un gesto politico, nel senso “di parte”.

Cioè sto dicendo che sarebbe l’ora di riconoscere che tirare bombe atomiche e discriminare le persone sono semplicemente crimini, cose che non si debbono fare e che, se si fanno, meritano una forma di sanzione e, diremo noi nonviolenti, di riabilitazione e di riparazione. Ci viene da ricordare il bellissimo lavoro sudafricano della commissione “Verità e Riconciliazione”.

Il tema è che la lista degli atti criminali non si ferma qui, ma è decisamente più lunga e finisce per riguardare temi che, invece, sono ancora considerate attività “normali”. Facciamo qualche esempio: sfruttare le persone sul lavoro, fare la guerra, vendere armi, speculare in borsa, reprimere pacifiche proteste sono le prime che mi vengono in mente.

Il CIO ha perso una piccola buona occasione: era un gesto semplice che poteva assumere un grande significato. Noi non perdiamo l’occasione per fare silenzio dentro di noi e per nominare quelle cose che MAI PIU’ debbono succedere; non perdiamo l’occasione per condividere questa meditazione con altri e per reclamare, con altri ancora, una società senza violenza, umana, ecologica, pacifica e solidale.

6 /9 agosto 2021: 76° anniversario dell’olocausto nucleare. Con una proposta per l’area pacifista

di Vito Totire (*)

Dal 1990 dedichiamo il digiuno alla memoria del luttuoso evento. Anche quest’anno lanciamo un appello a digiunare in memoria dell’olocausto nucleare voluto dagli USA ma “inutile”, per usare un eufemismo , in quanto le sorti della seconda guerra mondiale erano già decise. Nessun segno di “pentimento” è mai giunto dalle amministrazioni politiche statunitensi a fronte dei drammatici e infernali effetti dei bombardamenti. Né ha chiesto scusa dei “vecchi” esperimenti nucleari francesi nel Pacifico, pur avendone l’opportunità, il signor Macron: gli saranno sembrati troppo infima cosa per offuscare la grandeur del colonialismo francese che ha mutato forma ma che, purtroppo, non si è ancora estinto.

Il 30 luglio sarebbe stata la giornata mondiale contro la tratta di esseri umani proclamata dall’Onu, ma “non se n’è accorto nessuno”. Certo non se ne è accorta la Regione Emilia-Romagna che non solo ha patrocinato in quella giornata la cosiddetta “notte rosa” ma ha destinato proprio la sera del 30 luglio ai fuochi artificiali! Sprecare per inquinare con ampio corollario di iperconsumo di superalcolici e invasione di palloncini di plastica (alla faccia del “plastic free”).

Gli anniversari di Hiroshima e Nagasaki invece non sono contemplati dall’Onu come giornate di lutto; vi è infatti la tendenza a considerare l’olocausto nucleare del 145 una tragedia che riguarda solo il popolo giapponese. In questo senso le poche iniziative alla memoria registrate in Occidente (vedi manifestazione a Bologna con le lanterne nella località del “cavaticcio”) lasciano trasparire una sorta di dolore “privato” che invece dovrebbe essere il lutto per tutte le persone di buona volontà che anelano alla pace mentre vedono – purtroppo e sempre – l’industria bellica in crescita, un massiccio uso di armi anche da parte di cittadini “insospettabili” e il moltiplicarsi di muri e di barriere fra i popoli (l’ultima si paventa per “recintare” la Bielorussia) con l’aumentare di desertificazione, miseria e disperazione nel mondo.

In crescita sono i crimini di guerra e di pace passati sotto silenzio. Come ha denunciato Amnesty International nulla si sa dei 200 morti, 6500 feriti, migliaia di sfollati di Beirut del 4 agosto 2020 (materiale bellico, fuochi artificiali, esplosivi, materiale idoneo per tutti gli usi citati ?). Poco si sa dell’effettiva ten

uta degli equilibri in Siria, Afghanistan, Yemen, Iraq, Kurdistan, Libia, Colombia; molto si teme per nuovi squilibri e potenziali conflitti in Libano e Tunisia come in diversi altri Paesi africani.

In queste condizioni di instabilità quale lavoro di contrasto possiamo fare noi formichine pacifiste o antimilitariste ?

Cogliamo questo frangente di lieve ripresa della socialità (post Covid) per lanciare una proposta:

UN CONVEGNO NAZIONALE DEL MOVIMENTO E DELLE PULSIONI PACIFISTE-DISARMISTE-ANTIMILITARISTE IN ITALIA: A SETTEMBRE, IN LUOGO DA DEFINIRSI , PRECEDUTO DA FORUM ORGANIZZATIVO ON-LINE.

HIROSHIMA E NAGASAKI NON LUTTO DI UN POPOLO MA LUTTO E TRAGEDIA PER TUTTA LA UMANITA’.

(*) portavoce della «Rete nazionale per l’ecologia sociale»

VITERBO RICORDA LE VITTIME DI HIROSHIMA RILEGGENDO LE «TESI SULL’ETA’ ATOMICA» DI GUENTHER ANDERS E CHIEDENDO DI NUOVO LA LIBERAZIONE DEL DIFENSORE DEI DIRITTI UMANI E DELLA MADRE TERRA LEONARD PELTIER
Un incontro di commemorazione a Viterbo
La mattina di venerdi’ 6 agosto 2021 a Viterbo, presso il «Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera», si e’ tenuto un incontro di commemorazione delle vittime della prima bomba atomica sganciata su Hiroshima il 6 agosto 1945.
Nel corso dell’incontro e’ stato letto un capitale testo di Guenther Anders, le “
Tesi sull’eta’ atomica“, testo che con irrefutabili argomenti esorta l’umanita’ ad abolire le armi nucleari e con esse tutte le armi e tutte le guerre, prima che esse distruggano l’umanita’ e devastino irreversibilmente quest’unico mondo vivente.
Al termine dell’incontro e’ stato ancora una volta formulato un appello al Presidente del Parlamento Europeo per un’iniziativa per la liberazione di Leonard Peltier, l’illustre attivista per i diritti umani dei nativi americani e per la salvaguardia della Madre Terra, vittima di una spietata persecuzione politica, dal 1977 ingiustamente detenuto dopo un processo-farsa in cui gli sono stati attribuiti delitti che non ha commesso.
Una minima riflessione gia’ piu’ volte ripetuta
Ricorre il 6 agosto l’anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima nel 1945.
Dopo di allora l’umanita’ sa di avere il dovere di abolire le guerre e le armi se vuole sopravvivere.
Troppo tempo si e’ atteso, e troppe altre stragi si sono susseguite: occorre cominciare il disarmo subito, prima che sia troppo tardi.
E cominciare il disarmo innanzitutto smantellando tutti gli arsenali nucleari ed impegnandosi a non piu’ costruire bombe atomiche.
Cosi’ come chiede l’Onu che il 7 luglio 2017 ha adottato il Trattato per la proibizione delle armi nucleari, trattato che lo stato italiano scandalosamente ancora non ha sottoscritto.
Cosa si attende ancora?
L’Italia sottoscriva il trattato dell’Onu per la proibizione delle armi nucleari.
L’Italia inizi il disarmo, cessi di produrre armi, cessi di vendere armi a regimi criminali e stragisti.
L’Italia avvii finalmente la difesa popolare nonviolenta ed una politica internazionale di cooperazione civile e di aiuto umanitario che escluda ogni intervento armato.
L’Italia cessi di prendere parte a missioni armate ed operazioni militari in diversi paesi del mondo.
L’Italia si adoperi per lo scioglimento di tutte le coalizioni militari internazionali il cui fine reale e’ imporre con la violenza un dominio imperiale e razzista.
L’Italia si adoperi quindi anche innanzitutto per lo scioglimento della Nato.
L’Italia si adoperi per il riconoscimento, il rispetto e la promozione dei diritti umani con metodi e strumenti d’intervento pienamente adeguati: ovvero esclusivamente con le risorse della nonviolenza, della cooperazione, del dialogo, del contrasto coerente e intransigente a tutti i poteri criminali.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Siamo una sola umanita’ in un unico mondo vivente casa comune dell’umanita’ intera.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Riconoscere che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita’, alla solidarieta’.
Opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le persecuzioni, a tutte le oppressioni, a tutte le violenze.
Solo la nonviolenza e’ adeguata a contrastare la violenza.
Solo la nonviolenza puo’ salvare l’umanita’ dalla catastrofe.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e’ il primo dovere.

LE VIGNETTE SONO DI VINCENZO APICELLA

IN BOTTEGA CFR Hiroshima e Nagasaki: mai più (di Angelo Baracca), 6 agosto 1945: l’orrendo crimine contro l’umanità, Hiroshima: Nazim Hikmet e Pete Seeger (di Giorgio Chelidonio), Hiroshima: 72 anni fa iniziò l’equilibrio del terrore (di Franco Astengo) , 6 agosto 1945 alle 8,15 … con un’intervista a Ward Wilson ma anche Ricordando Claude Eatherly, il pilota di Hiroshima, Gunther Anders: «Essere o non essere» (di Giuliano Spagnul) e Appello da Cagliari degli Hibakusha

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

Redazione
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