Hiroshima: ricordando con Nazim Hikmet e Pete Seeger

di Giorgio Chelidonio

Mai come in questo caso il piccolo testo di un poeta turco, musicato dal gran vecchio del folk Pete Seeger nel 1962, è tuttora fonte di emozioni e riflessioni. 

Lo trascrivo con alcuni riferimenti per chi non conoscesse il poeta e il folk singer. La memoria si nutre di emozioni rinnovate e partecipazioni attive.

I Come and Stand at Every Door (*)
by
Nâzım Hikmet Ran (**)

I come and stand at every door
But no one hears my silent tread
I knock and yet remain unseen
For I am dead, for I am dead.

I’m only seven although I died
In Hiroshima long ago
I’m seven now as I was then
When children die they do not grow.

My hair was scorched by swirling flame
My eyes grew dim, my eyes grew blind
Death came and turned my bones to dust
And that was scattered by the wind.

I need no fruit, I need no rice I
need no sweet, nor even bread
I ask for nothing for myself
For I am dead, for I am dead.

All that I ask is that for peace
You fight today, you fight today
So that the children of this world
May live and grow and laugh and play.


(*) The original poem was written in Turkish by Nazim Hikmet, translated into English by Jeanette Turner. Music is from “The Great silkie,” by James Waters, adapted by Pete Seeger (***) in 1962. In his book “Where Have All the Flowers Gone,” Seeger lists the title as “I Come and Stand at Every Door (Girl of Hiroshima).”

(**) http://it.wikipedia.org/wiki/Naz%C4%B1m_Hikmet
(***) 
http://it.wikipedia.org/wiki/Pete_Seeger

UNA PICCOLA NOTA

Per chi non sa l’inglese ecco la traduzione: come sempre toglie musicalità all’originale, ingessandolo negli schemi grammaticali. A volte i traduttori, quelli veri, riescono ad evitarlo.

Vengo e mi fermo ad ogni porta,

ma nessuno ascolta il mio passo silenzioso

busso ma resto invisibile

perché sono morto.

Ho solo sette anni sebbene sia morto

a Hiroshima tanto tempo fa,

ho sette anni com’ero allora

quando i bimbi muoiono cessano di crescere.

I miei capelli furono bruciacchiati da fiamme vorticanti,

i miei occhi crebbero deboli, ciechi

la morte venne e trasformò le mie ossa in polvere

che furono sparpagliate dal vento.

Non ho bisogno di frutta, né di riso,

nè di dolci e neppure di pane,

non chiedo nulla per me

perché sono morto, perché sono morto.

Chiedo soltanto: è per la pace

che oggi combattete?

Cosicché i bimbi di questo mondo

Possano vivere e crescere e ridere e giocare.

QUESTO TESTO era uscito in “bottega” nel 2011. Ovviamente abbiamo pubblicato altri post su Hiroshima: vedi Hiroshima 6 agosto 1945: la ferita è ancora aperta ma anche Hiroshima: 72 anni fa iniziò l’equilibrio del terrore e Appello da Cagliari degli Hibakusha

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

 

Giorgio Chelidonio

Un commento

  • Daniele Barbieri

    Scrive MARINELLA: «grazie Giorgio di aver ricordato in questo modo emozionante! Un appunto, nella traduzione italiana: secondo me va messo “gli occhi diventarono” e non “crebbero”… Che dite?
    Risponde GIORGIO: «decisamente “grew” va meglio tradotto con “diventarono”: nel 2011 avevo preso una traduzione già fatta dal sito che conteneva il testo della poesia. Ascoltarla nella versione musicata dai Birds aumenta l’emozione (si trova su Youtube)».

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