Honduras: un sicario uccide Edickson Ricardo Lemus

Il 25 maggio 2005 i movimenti sociali honduregni in lutto per l’assassinio del dirigente contadino avvenuto il giorno prima. Edickson Ricardo Lemus si batteva contro lo sgombero delle comunità campesinas e per il diritto alla terra.

di David Lifodi

 

Martire della lotta contadina, Edickson Ricardo Lemus il 23 maggio 2005 era tornato a dormire a casa di sua madre, a Urraco Pueblo. La donna gli aveva consigliato, e non era la prima volta, di abbandonare la militanza poiché i rischi erano sempre maggiori, ma la risposta del figlio fu che non poteva abbandonare le comunità in lotta contro l’imminente sgombero.

Il 24 maggio tornò di nuovo a El Progreso, nella sede della Central Nacional de Trabajadores del Campo (Cntc), dove partecipò ad un incontro promosso dall’Equipo de Reflexión, Investigación y Comunicación per recarsi in seguito, in autobus, alla Comunidad de Pajuiles, composta in prevalenza da anziani e donne sole nei confronti dei quali la giustizia aveva già ordinato lo sgombero pochi giorni prima. Lui stesso da mesi riceveva numerose minacce di morte se si fosse presentato di nuovo a El Progreso e, in particolare, nella Comunidad de Pajuiles, ma Edickson Ricardo Lemus, pur sapendo che la sua scelta lo avrebbe messo a rischio, decise comunque di presentarsi nella zona. Ad essergli fatale fu il viaggio in autobus. Fermato da un uomo non identificato, il mezzo si fermò per farlo salire a bordo e il dirigente contadino fu colpito a morte da 4 colpi di pistola. Fermato e arrestato poco dopo sia per la detenzione illegale di armi da fuoco sia per esser stato riconosciuto da alcuni testimoni come l’assassino di Edickson Ricardo Lemus, il sicario fu incarcerato.

Tuttavia la madre dell’uomo e i suoi compagni di lotta sostennero subito che il presunto assassino era in realtà innocente e che gli autori del crimine continuavano ad essere a piede libero ed andavano ricercati tra gli uomini armati che avevano cacciato le comunità contadine dalle loro terre, a partire da Natividad de Jesús Hernández, già tenente delle forze armate e collaboratore della polizia nazionale.  “Quando Edickson Ricardo Lemus fu ucciso io ero già in prigione”, disse Mario Roberto Gómez, l’uomo arrestato, in una dichiarazione rilasciata al quotidiano La Prensa il 4 giugno 2005.

È certo, come evidenziarono fin dall’inizio il Partido de los Trabajadores, a cui apparteneva Edickson Ricardo Lemus, la Central General de Trabajadores, la Confederación Unitaria de Trabajadores de Honduras e la Coordinadora Nacional de Resistencia Popular, che il dirigente contadino fu ucciso secondo le stesse modalità utilizzate dagli squadroni della morte negli anni Ottanta. L’omicidio di Edickson Ricardo Lemus rappresentò, al tempo stesso, un evidente tentativo di intimorire tutto il movimento popolare honduregno, già allora mobilitato per chiedere la redistribuzione della ricchezza e impegnato a battersi contro la privatizzazione della sanità, dell’istruzione e la svendita dell’energia elettrica, delle risorse idriche e dell’intero territorio alle multinazionali e all’oligarchia locale.

Il corpo di Edickson Ricardo Lemus, lasciato per oltre un’ora e trenta riverso per strada in attesa del colpevole ritardo con cui gli addetti ai lavori intervennero per riconoscerlo e la vera e propria esecuzione a cui andò incontro, in un autobus affollato nelle ore centrali della giornata, non servì però per fare chiarezza sulla sua morte, derubricata ad un regolamento di conti.

Conosciuto per il suo particolare abbigliamento che riportava sempre messaggi anti-imperialisti, il dirigente sociale, nato il 17 dicembre 1962, visse gran parte della sua infanzia in condizioni di povertà, vendendo le banane agli angoli delle strade di El Progreso e iniziando poi a lavorare come operaio incaricato di innaffiare i pesticidi utilizzati per le piantagioni delle banane.

All’epoca in cui lavorava come sorvegliante del Colegio Luz dal Norte scrisse il racconto El sueño de un vigilante, in cui esprimeva l’urgenza e la necessità di un istituto pubblico aperto alle persone con poche risorse economiche. Inoltre, Edickson Ricardo Lemus iniziò a partecipare alle lotte delle comunità contadine che affrontavano la polizia per evitare gli sgomberi, ad esempio quella di Guayamas, dove il 23 ottobre 1995 furono uccisi 3 contadini che si battevano per la riforma agraria. Sempre nel 1995 rischiò di essere arrestato dai militari, che non riuscirono nel loro intento soltanto grazie alla ribellione della comunità di Tacamiche. Ricercato dai terratenientes, Edickson Ricardo Lemus fu costretto ad usare uno pseudonimo, Roberto David.

In prima linea nel lavoro di alfabetizzazione delle comunità contadine e in quello di ricostruzione a seguito dell’uragano Mitch, che nel 1998 devastò il Centroamerica, e in particolare l’Honduras, Edickson Ricardo Lemus è ancora oggi uno dei militanti honduregni maggiormente ricordati alle organizzazioni popolari per il suo impegno  e per le sue battaglie politiche in un paese che non ha mai conosciuto la democrazia.

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

 

David Lifodi
Sono nato a Siena e la mia vera occupazione è presso l'Università di Siena. Nel mio lavoro "ufficioso" collaboro con il sito internet www.peacelink.it, con il blog La Bottega del Barbieri e ogni tanto pubblico articoli su altri siti e riviste riguardo a diritti umani, sindacalismo, politica e storia dell’America latina, questione indigena e agraria, ecologia.

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