I calci traditori di Arthur Penn

Divi e geni. Muore un attore (bello ma anche bravo) come Tony Curtis ed è più facile per i masssmedia costruirci un pezzo: poi l’attore statunitense-ebreo-ungherese,  Bernard Schwartz all’anagrafe, era uno sciupafemmine ma si era finto donna in quel capolavoro che fu “A qualcuno piace caldo” e dunque il ricordo (in gergo “coccodrillo”) si scrive da solo.

Un po’ più di impegno e sapienza ci vuole per ricordare un regista, un vero autore, per collocarlo nella giusta nicchia storica. Per esempio il giorno prima con Arthur Penn: artigiano e uomo di cassetta come Hollywood esige ma scomodo, indipendente e a volte geniale ,“irriducibile” come giustamente intitolava ieri “il manifesto”.

Ho amato Penn, come tante/i, per i film che sono stati ricordati in questi giorni, da “Il piccolo grande uomo” a “Gangster Story” a un western insolito come “Missouri”, al rivelatore “La caccia” e al potente “Furia selvaggia” che smonta e rimonta il mito di Billy Kid. Ma anche stavolta è stato quasi rimosso, o citato solo di sfuggita, un piccolo capolavoro (del 1981), “Gli amici di Georgia”. Non sono il solo a pensare che sia un gran film: Morandini gli assegna tre asterioschi e mezzo, scrivendo “Uno dei migliori film di Penn de il più sottovalutato per il sagace equilibrio tra dramma e commedia, nostalgia e riflessione critica, fine delle illusioni e crisi di tutta una generazione; e per la sapienza con cui sa iscrivere i processi storici nella vita dei personaggi”.

E’ esattamente così che lo giudicai quando lo vidi e lo ricordo anch’io per queste ragioni. Se la memoria non mi tradisce, proprio verso la fine del film, il difficile cammino di “integrazione” del protagonista (figlio di immigrati jugoslavi) si completa con un calcio da lui sparato a tradimento in una rissa e la sua frase “finalmente sono americano anch’io”. Il regista non ci spiega – siamo in un equilibrio fra dramma e colmmedia, ricordate? – se essere americano significa prender parte alle risse o sparare calci a tradimento. Mi pare che il cinema di Penn sia stato molto americano in tutti i sensi: anche per i tanti calci sparati a tradimento contro mamma Hollywood.

Redazione
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