I conti in tasca a Fico Eataly World

Torna «Varie ed eventuali» e tocca quota 13 con Clau-d’Io (o Claud’io – fate voi) che per capire insegue l’odore dei soldi… e il vuoto dei bus per l’autonominata “Fabbrica italiana contadina”

FICO EATALY WORLD è il parco agroalimentare più grande del mondo (si dice) e con i numeri ancora più strani.

Questi sono dati di inizio febbraio e l’ad di Eataly World, Tiziana Primori, è molto contenta; fossi in lei lo sarei di meno. Quasi 750mila ingressi nelle prime 11 settimane di vita. La quota di stranieri si attesta fra il 7% e l’8%.

Sono numeri non dettagliati. A esempio come sono distribuiti nel periodo? Chi è entrato e per cosa? Se si tolgono le 100.000 presenze dei primi 5 giorni, gli studenti, le convention aziendali, il traino delle varie fiere etc mi sa che tutto questo ottimismo è fuori luogo.

Mi piacerebbe avere i dati dettagliati e poi ne discutiamo. Ma intanto…

Tper – ovvero Trasporto Passeggeri EmiliaRomagna – ha annunciato l’arrivo di una corsa notturna del Fico Bus pensata per i dipendenti del parco (con partenza alle 00:30) e ha confermato che gli autobus dedicati portano all’ex Caab 450 visitatori al giorno. Ma… «ogni giorno sugli autobus per FICO, quelli lunghi 18 metri e con 148 posti disponibili, viaggiano in media la miseria di 6 persone a corsa. Uno spreco di proporzioni cosmiche se si considera che questi mezzi sono stati pagati con soldi pubblici, quelli della Regione, che nel 2015 ha speso più di 3 milioni di euro per acquistarli» così commenta Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, dopo che la Regione ha risposto a un accesso agli atti (presentato dalla stessa consigliera) dove chiedeva di conoscere le cifre esatte dei passeggeri che ogni giorno utilizzano i 9 FICObus che collegano il parco commerciale di Eataly con la stazione di Bologna. «Secondo i dati che ci sono stati forniti, dal 15 novembre al 31 dicembre del 2017 le persone salite a bordo delle 3.262 corse da e per FICO sono state appena 20.536, con una media di 6,3 passeggeri per viaggio». (*)

Un biglietto costa 5 euro, 7 euro per A/R, 16 euro A/R incluso Aerbus. Se una volenterosa famiglia di 4 persone decidesse di arrivare in treno e prendere l’autobus FICO costerebbe 28 euro solo per andare e tornare dalla stazione.

La zona è molto servita dai bus (linea 35): euro 1,30 a persona. Sapete perché?

FICO è a fianco del CAAB, della facoltà di Agraria e a breve distanza da Decathlon, MediaWorld e Leroy Merlin che mi risulta non abbiano una loro linea privilegiata come Fico, che parte ogni 30 minuti dalla stazione FFSS per i clienti e ora anche per chi ci lavora.

Altri numeri. Il 68% di chi entra non compra e il 26% non degusta. La spesa media per persona, secondo i dati della ricerca autoprodotta da Nomisma, è di 19 euro e 60 centesimi.

Dati brutti brutti, soprattutto per chi deve pagare gli spazi e ci ha investito. Negozi e ristoranti. Ma… anche per l’AD Tiziana Primori.

I ristoranti – mi riferiscono – sono fuori prezzo. Mi hanno parlato di una pizza normale a 12 euro. Ditemi che non è vero. Tutti quelli che conosco e che ci sono passati mi hanno detto che non torneranno più. Tutti! Motivazione: non è quello che si aspettavano “è un mercato con ristoranti e non con il meglio che si possa trovare, tutto molto caro e non quello che raccontano sia”.

Noi preveggenti – senza letture di intestini o interpretazioni del volo di uccelli – lo diciamo fin dal primo momento (verificare in “bottega”) e parliamo di alcuni anni fa. FICO è solo una speculazione immobiliare e una sperimentazione per una nuova GDO – grande distribuzione organizzata – che è in crisi profonda ovunque, non solo in Italia.

Cosa di meglio che siano i produttori a vendere direttamente i loro prodotti e pagare un affitto per lo spazio utilizzato? Rischio zero, incasso sicuro. La GDO ci proverà.

Chi ci guadagna attualmente nella GDO? Chi gestisce i Centri Commerciali, chi affitta gli spazi.

Un esempio?

http://www.gruppoigd.it/Chi-Siamo

https://it.wikipedia.org/wiki/Igd_Siiq

Chi è il nuovo presidente di questa società quotata in borsa? Elio Gasperoni che è anche vice-presidente di Coop Alleanza 3.0 e membro del CdA di società del Gruppo Coop Alleanza 3.0.

Vi chiedete chi sono i soci di IGD?

Accontentati:

Coop Alleanza 3.0, soc. coop. 43,57%

Unicoop Tirreno, soc. coop. 13,09%

Quantum Strategic Partners Ltd 5,00%

Schroder Investment Management Ltd 3,25%

UBS 2,28%

Mercato 32,81%

Iniziate a capire qualcosa che vi sfuggiva?

Vecchia regola di economia. Se hai dubbi, segui l’odore dei soldi.

(*) aggiunge Silvia Piccinini: «La Regione ha speso più di 3 milioni per comprarli. Basta regali a Farinetti […] Visto che questi bus sono stati acquistati nel 2015 per 4,3 milioni di euro, di cui 3 a carico della Regione e il resto con fondi TPER (che è partecipata però al 46% dalla Regione e al 30% dal Comune di Bologna) nei prossimi giorni depositeremo una risoluzione per chiedere che questi autobus vengano destinati alle altre linee della città. A fronte di un numero così basso di utenti, che non basterebbe per attivare nemmeno uno scuolabus, non capiamo il perché TPER debba continuare a sprecare risorse che possono essere utilizzate certamente meglio. Se FICO vuole un servizio bus che se lo paghi da solo […] Il flop era evidente anche senza conoscere queste cifre ma visto che adesso anche i numeri lo certificano crediamo sia arrivato il momento di non sprecare altro tempo e risorse preziose. Se Farinetti vuole continuare a dotare il suo parco commerciale di un collegamento con la città può tranquillamente utilizzare mezzi diversi, di certo non bus da 18 metri pagati con i nostri soldi e che invece servirebbero a migliorare i viaggi di migliaia di pendolari che ogni giorno si muovono su Bologna».

IN “BOTTEGA” vedi almeno questi tre post: I denti di #Farinetti e il sorriso di Marta Fana di Alberto Prunetti, Bologna, fare il “parco del cibo” con i tubi avvelenati? di Vito Totire e Cibo italiano, Farinetti, Coop e altri misteri di Clau d’Io.

LE IMMAGINI sono riprese dalla rete

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