I poveri, le vetrine e l’ipocrisia del Campidoglio

di Gianluca Cicinelli

Da qualche giorno si consuma sistematicamente l’aggressione voluta dalle Ferrovie dello Stato ai volontari impegnati a dar da mangiare e prestare assistenza alle persone senza niente che cercano riparo dal freddo alla stazione Termini di Roma. L’ultimo atto tre giorni fa, quando un gruppo di volontari della Casa Famiglia Ludovico Pavoni è stato fermato dai carabinieri, dopo essere stati identificati, mentre portavano da mangiare ai senzatetto. Si tratta di quattro persone, storici “barboni” che gravitano da anni intorno alla stazione centrale della Capitale, cinque minuti in tutto tra entrare, valutare le condizioni dei senzatetto, lasciare i pasti caldi e uscire, ma l’operazione è stata bloccata dai militari, infastiditi anche dalla presenza dei giornalisti, accorsi dopo le prime notizie sul giro di vite di Grandi Stazioni contro i senzatetto in corso da diversi giorni.

“Hanno l’ordine di non farci dar da mangiare” hanno spiegato i volontari. Colpisce la replica di Ferrovie che si dice impegnata da venti anni al fianco delle associazioni di volontariato con 18 help center, ma dopo aver dichiarato questo – mentre non si vede traccia di questi presunti interventi di Ferrovie per i più fragili –  non dice una parola sul nuovo corso autoritario scelto per impedire che un aiuto concreto come il pasto sia a disposizione dei senzatetto di Termini. Ferrovie chiede il “rispetto delle regole vigenti”, in sostanza che le operazioni di assistenza non diano fastidio al normale corso delle operazioni che caratterizzano la stazione, Una richiesta soltanto in apparenza giustificata, visto che la normale opera di assistenza delle associazioni avviene quasi sempre di notte, senza mai intralciare l’andamento delle operazioni di biglietteria e transito da e verso i treni, sono due mondi che non si toccano.

Perchè allora questa recrudescenza sproporzionata rispetto al numero delle persone, quattro in tutto nella serata di venerdì scorso, colpite dall’improvvisa “voglia di esercito” di Ferrovie? La chiave sta nei negozi della Stazione, che dopo l’iniziale investimento verso il consumo a basso costo per attirare clentela, come i fast food, si sono accorti che quel tipo di vendita attirava una clientela a bassa redditività come i migranti che circolano intorno a Termini. L’ultima ristrutturazione punta su un consumo gastronomico dove si pagano fino a 15 euro per un panino senza bibita, come avviene nella catena Five Guys al piano superiore ai binari, perchè i negozi di Termini, oltre una trentina soltanto quelli di cibo, dice Ferrovie nella sua pubblicità, “non hanno nulla da invidiare a quelli della stazione di Firenze Santa Maria Novella o Milano Centrale”. E infatti tra gli altri Calvin Klein, Nike, Foot Locker, Euronics, presenti a stazione Termini, puntano alla ripresa dei traffici commerciali dopo la pandemia per occupare un posto in prima fila nel luogo più frequentato della Capitale. E tra quelle luci sgargianti non c’è posto per chi non ha soldi per comprare e “spaventa” i clienti. Tranne per il fatto che per spaventarsi i clienti dovrebbero scendere al piano inferiore, dove sono ormai confinati – senza intralciare il lavoro di nessuno – le persone a cui prestano assistenza i volontari.

Da Ferrovie dello stato ci provano da mesi in tutti i modi a buttare fuori i volontari e i senzatetto. Prima hanno iniziato con i “dissuasori” per impedire alle persone di appoggiarsi. Dopo il fallimento della misura fanno scorrere l’acqua dove i senzatetto di solito trovavano rifugio. Questo ha fatto sì che le persone si spostassero dalla parte dove si trovano i taxi, accanto alle inferriate. Poi hanno cominciato a bagnare anche la parte vicina ai taxi. Adesso vigilantes e carabinieri impediscono di consegnare cibo. C’è discrezionalità a seconda della ronda, dicono i volontari, dipende dall’umanità di chi è in turno. I meno sorpresi sono i volontari, abituati a essere malvisti, che raccontano come non sia la prima volta e come non sarà l’ultima volta che vengono allontanati dall’assistenza a stazione Termini. Solo il welfare delle associazioni ha permesso a decine di senzatetto di sopravvivere in questi mesi e anni, con cibo, vestiti, coperte e un monitoraggio del territorio ormai sfuggito alle Asl e ai servizi sociali.

Come riconoscenza per l’opera prestata Ferrovie – per ribadire il suo impegno nei 18 help center che vanta? – ha deciso di procedere alla identificazione e schedatura di chi tutte le notti cerca di portare cibo e coperte a chi rischia di morire di fame e freddo.

Dal Campidoglio fanno i pesci in barile su questa situazione grottesca assicurando che stanno studiando provvedimenti e prendendo contatti con Grandi Stazioni che gestisce Termini. L’Esercito da parte sua ha smentito di essere impegnato in questo tipo di repressione del volontariato e in effetti i controlli a Termini sono stati effettuati da vigilantes e Carabinieri.

Il caso nel frattempo ha valicato i confini nazionali arrivando a Bruxelles, dove una denuncia alla Commissione Europea sull’operato di Ferrovie è stata presentata dal co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli e dal Consigliere di Roma Capitale di Europa Verde Nando Bonessio, insieme a un esposto all’autorita’ giudiziaria. Resta il fatto che impedire di aiutare con pasti e coperte le persone bisognose è un atto grave e inammissibile per una società che si definisce civile.

ciuoti

Un commento

  • Il Solito pallino del “DECORO URBANO” di tanti AA.PP. e dirigenti dei Servizi di Ordine Pubblico per cui essere poveri e non avere di che mangiare e un tetto per dormire è un reato da perseguire duramente e ” Santuari i luoghi del potere costituito -sia essi Istituzioni ecclesiastiche e /o stanze del politico/istituzionale! e quanti vi operano degli angeli mandati dal Signore in Terra.

    Mentre la povertà oltre a far paura, disgusta lo stomaco di tutti questi signori da strapazzo !

    Ma se andiamo bene a vedere di quali santuari parliamo se questi luoghi quasi vi abbondano di ladri e di mafiosi e anche di incompetenti a svolgere certe mansioni ?

    … e se anche nei luoghi dove si amministra il culto e la giustizia umana noon mancano disonesti, ladri e delinquenti di ogni risma, ecc. ?

    Si dice che l’abito non fa il monaco .

    Ma questi luoghi devono per forza essere considerati dei Santuari intoccabili e certe cose non ci è neppure consentito di pensarla ! Credo, invece, che se un buon Tsunami si dovesse abbattere su questi luoghi l’acque che ne verrebbe fuori non sarà meno fetida dei soliti luoghi della povertà che certi signori tendono a scansare !

    Cordiali saluti, Onofrio Infantile

    Salerno, 13 febbraio 2022

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