I ricchi di Davos: e fra gli italiani ci sono…

… due della famiglia Alessandri.

di Davide Fabbri

La figlia di Nerio Alessandri – Erica Alessandri, digital product manager di Technogym – e Nerio Alessandri in persona, presidente e fondatore del colosso leader mondiale nella produzione industriale di attrezzature per le palestre domestiche, hanno recentemente partecipato al meeting annuale 2023 del World Economic Forum (WEF) di Davos, in Svizzera, dal 16 al 20 gennaio 2023.

Questo summit ad invito delle donne e degli uomini ultraricchi e ultraliberisti che desidererebbero disegnare il futuro di tutti noi, aveva fra i presenti una compagine italiana formata da 19 persone ricchissime. Due gli Alessandri presenti. Le élite del capitalismo rampante presenti a Davos hanno discusso delle grandi questioni degli approvvigionamenti energetici, del contrasto della crisi climatica, della salute globale dopo la pandemia da Covid-19, dell’innovazione tecnologica e della mobilità sociale. Chissà se i partecipanti – almeno quelli italiani – a questo meeting conoscano le vicende interne di Technogym. A tutti loro verrà inviata questa mia missiva.

 

STRAORDI-NERIO ALESSANDRI DI TECHNOGYM

Miliardario in ascesa…col paradiso fiscale in Lussemburgo e la delocalizzazione di parte della produzione in Slovacchia.

Sono contento per Mister Fitness, classe 1961, il geniale presidente – fondatore – amministratore delegato e principale azionista di Technogym, azienda produttrice di attrezzature per lo sport e il tempo libero.

Finalmente ha raggiunto un sospirato traguardo: è riuscito ad entrare nel gotha del capitalismo liberista italiano e mondiale.

E’ al quarantesimo posto in Italia fra i miliardari, stando alla rivista economica statunitense Forbes.

Straordi-Nerio nell’anno 2022 ha accumulato una ricchezza personale pari a 1,4 miliardi di dollari. L’ascesa è stata possibile grazie soprattutto a quattro fattori:

  • la collocazione in borsa del titolo Technogym nel 2016
  • l’aver fatto cassa in seguito alla collocazione di milioni di azioni Technogym
  • la delocalizzazione di parte della produzione in Slovacchia, più precisamente a Maly Krtis: riduzione dei costi della manodopera e compressione dei diritti dei lavoratori
  • l’esplosione delle vendite durante la pandemia: palestre domestiche e attrezzature/macchine per il fitness
  • l’aver fatto cassa attraverso la costituzione nel lontano 1997 di una finanziaria/cassaforte in Lussemburgo, un vero e proprio paradiso fiscale.

E’ bene infatti ricordare come è stato costruito il modello economico/finanziario vincente del colosso Technogym.

L’apertura del titolo Technogym al mercato borsistico nel 2016, oltre che finalizzata a raccogliere risorse per l’espansione internazionale, è stata legata al fatto che dal 2008 nel capitale dell’azienda figurava il fondo anglosassone Candover con il 40%. Dopo otto anni dall’investimento questo fondo ha deciso di uscire dal capitale. Infatti la holding dei due fratelli Alessandri (Nerio e Pierluigi) che controlla Technogym (Nerio ha il 75%, il fratello Pierluigi il 25%) nel 2008 ha ceduto ad un fondo anglosassone (fondo Candover Investments gestito da Arles Capital Partners) il 40% delle quote, incassando più di 400 milioni di euro.

La holding che controlla Technogym spa da luglio 2017 è una finanziaria e si chiama LQH (in precedenza aveva un altro nome: FinWellness, costituita nel 1997), e ha la sede in un paradiso fiscale: nel Granducato di Lussemburgo. Una gran bella maniera di pagare meno al fisco. Gli esperti raffinati dell’alta finanza la definiscono “ottimizzazione fiscale”. Nei fatti significa che Nerio Alessandri sfrutta i benefici assicurati dalle legislazioni compiacenti dello Stato del Lussemburgo allo scopo di diminuire il peso delle imposte nel bilancio aziendale. Niente di nuovo sotto il sole, direte voi: da sempre così vanno le cose per gli imprenditori di successo nel paradiso fiscale del Lussemburgo. Grazie ad una non meglio precisata “operazione finanziaria” la holding – cassaforte lussemburghese riconducibile ad Alessandri realizza gli utili. Tutti profitti esentasse, perché la normativa lussemburghese prevede un’imposizione praticamente nulla sugli utili societari.

Cesena. 21 gennaio 2023

Redazione
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