Il bacio del gronco

Appuntamento con le recensioni giallo-noir di Valerio Calzolaio che in prima battuta escono su “Il salvagente“.

 

Marsiglia. Fine anni novanta. Costantin è alleato di mare e sole. Nonna cuoca italiana e padre greco, ha abbandonato il conveniente mestiere del fotografo giramondo (spesso di guerre) e si è messo a fare il pescatore, vive al Panier e lavora (se non ha crisi di paludismo) col pensionato Féfé sul loro Engatseur. La ricca fidanzata Sophie lo lascia per sposarsi un ginecologo in carriera e lui tralascia il sesso, approccia solo sardine e pesci crepuscolari…, monaco celibe finché non appare Juliette, adolescente sirena bruna e dorata, ciglia lunghe e occhi grigi luminosi, capelli neri e labbra carnose, alta meravigliosa. Anche lei orfana, viene dalla Guyana con un segreto, una mappa nascosta di una vena d’oro. La tribù ci riguarda, i Noirs Marrons. Arrivano morte e dolore, il nero Ponpeia Gaà Man e il poliziotto Morandi corrotto torturatore. Lei scompare. Passano mesi. Altri guai e altri omicidi, senza di lei. Poi… finisce lentamente il primo bel premiato romanzo della lunga serie di Gilles Del Pappas (“Il Bacio del gronco”, Controluce 2010, pag. 223 euro 18; orig. 1998, trad. Luigi Ruggeri), in prima. Grandi mangiate slow a kmzero. Aliberti e Aida.

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